5 alternative alla plastica monouso per una cucina zero-waste

5 alternative alla plastica monouso per una cucina zero-waste

Dalla pellicola per alimenti ai mestoli, passando per i contenitori dove conservare gli avanzi, la cucina è uno dei luoghi dove si fa ancora relativamente tanta fatica ad abbandonare la vecchia cara plastica. Fortunatamente, però, oggi esistono diverse alternative a questo materiale che ci consentono di conservare e preparare le nostre pietanze in modo più sicuro e sostenibile. Scopriamo insieme quali sono quelle più valide.

La cucina è uno dei luoghi della casa dove la plastica – soprattutto quella monouso – abbonda. Basti pensare che questo non è soltanto il materiale con cui le aziende realizzano i packaging di molti alimenti, ma anche quello che noi stessi utilizziamo quando vogliamo riporli in frigorifero o allungarne la data di conservazione.

Quello che spesso ignoriamo sono, però, le conseguenze che questo uso spasmodico della plastica ha sull’ambiente, sugli animali, ed anche sulla nostra stessa salute. Se l’inquinamento da microplastiche è, già di per sé, un fenomeno che sta assumendo dimensioni allarmanti (basti pensare che queste sono ormai ovunque, persino all’interno del sangue umano), forse ancor più preoccupante è il fatto che, secondo alcune stime, nell’arco di un solo anno ne ingeriamo oltre 250 grammi – l’equivalente di un piatto in plastica – e che queste derivino in gran parte proprio dai packaging e dai materiali usati per conservare cibo e bevande.
Fortunatamente, oggi esistono diverse alternative alla plastica monouso comunemente utilizzata in cucina, che promettono risultati pressoché equiparabili sia in termini di freschezza che di conservazione delle proprietà organolettiche dei nostri alimenti. Pellicole realizzate in materiali 100% naturali e biodegradabili, sacchetti in tessuto e contenitori in vetro sono solo alcune delle varie alternative plastic-free in commercio per una cucina zero-waste e (più) sostenibile. Scopriamo insieme quali sono le migliori in questo articolo.

Plastica monouso in cucina: perché abbandonarla e con cosa sostituirla?

Sebbene la plastica – soprattutto quella monouso – sia uno dei materiali più comuni in cucina, questo non significa che il suo utilizzo sia privo di rischi, sia per la nostra stessa salute che per l’ambiente che ci circonda.

Da un lato, non siamo ormai più in grado di smaltire in modo sostenibile ed efficiente i miliardi di tonnellate di packaging in plastica monouso utilizzati dall’industria alimentare per imballare i cibi pre-confezionati, che spesso finiscono poi per inquinare boschi, mari e corsi d’acqua, mettendo a serio rischio la sopravvivenza degli esseri viventi che popolano questi ecosistemi.

Dall’altro, le nano e microplastiche (ovvero piccoli frammenti di plastica, prodotti in gran parte dalla disgregazione di oggetti in plastica più grandi ad opera di agenti fisici quali sole, vento e acqua) che vengono rilasciate da questi imballaggi spesso finiscono direttamente nei nostri alimenti. I ricercatori hanno infatti stimato che oltre 250 sono i grammi di microplastiche che ingoiamo ogni anno, una quantità pari al peso di un piatto monouso. I rischi per la salute umana non sono ancora stati confermati, ma potrebbero andare da danni al sistema endocrino e riproduttivo, fino alla creazione di alterazioni genetiche permanenti.

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La soluzione a tutto questo? Orientarsi verso alternative plastic-free per la conservazione dei nostri alimenti, che fortunatamente oggigiorno non mancano. Che si tratti di alternative eco-friendly e riutilizzabili alla pellicola da cucina, barattoli in vetro, o sacchetti in stoffa e fibre naturali, tre sono le principali caratteristiche che i materiali con cui scegliamo di sostituire la plastica dovrebbero avere:

  1. Riutilizzabili: per essere davvero eco-friendly, le alternative alla plastica monouso devono essere no-waste (ovvero non produrre rifiuti una volta utilizzate), e quindi riutilizzabili per più volte consecutive. Esempi di materiali riutilizzabili sono vetro, cotone e fibre naturali e bambù.
  2. Naturali: fibre e materiali naturali, come cotone e bambù, costituiscono un’ottima alternativa eco-friendly alla plastica non solo perché la produzione è generalmente più sostenibili rispetto a quella plastica, in quanto non dipendente dalla lavorazione di idrocarburi, ma anche perché sono più semplici da smaltire e riciclare.
  3. Biodegradabili e/o facilmente riciclabili: mentre la biodegradabilità di un materiale assicura la capacità di questo di decomporsi in natura grazie all’azione di microrganismi e batteri facilmente smaltito, la sua riciclabilità consiste nella sua capacità di essere utilizzato nuovamente nei processi di produzione. In entrambi i casi, il punto è quello di provocare il minimo danno possibile per l’ambiente. Materiali biodegradabili sono sia la bioplastica biodegradabile, che il bamboo, o la carta.

Ma quindi, quali sono le migliori alternative alla plastica? Prima di scoprirlo, alcuni consigli per ridurre la plastica in cucina.

Come ridurre la plastica in cucina: 4 consigli utili per una cucina zero-waste!

Ridurre la plastica in cucina è davvero molto semplice, se sappiamo come farlo. Prima di scoprire quali sono le migliori alternative plastic-free per la conservazione e la preparazione dei nostri alimenti, ecco quattro consigli per rendere la nostra cucina -un po’- più sostenibile.

  1. Analizzare i nostri consumi attuali di plastica in cucina e capire cosa possiamo effettivamente cambiare. Il primo consiglio per una cucina più sostenibile è proprio quello di agire in modo strategico, analizzando la nostra dispensa e gli utensili che possediamo, capendo dove effettivamente utilizziamo più plastica e che cosa possiamo fare per migliorare la soluzione. Questo non vuol necessariamente dire che dobbiamo sbarazzarci di tutti gli utensili ed i contenitori in plastica presenti in cucina – anzi! Spesso la scelta più eco-friendly è proprio quella di riutilizzare più volte i prodotti in plastica che già possediamo, piuttosto che buttarli per acquistarne di nuovi realizzati in materiali più “sostenibili”. Infatti, se li gettiamo otterremmo un spreco doppio: da una parte perché creiamo nuovi rifiuti (e sappiamo come alcune tipologie di plastica non siano semplici da riciclare), dall’altra perché la produzione di nuovi utensili ha comunque un certo impatto sull’ambiente. Una volta capito dove possiamo effettivamente migliorare, procediamo eventualmente a sostituire gli oggetti in plastica con delle alternative plastic-free, come quelle che troveremo sotto. Ad ogni modo, ricordiamo sempre che i cambiamenti più duraturi e sostenibili sul lungo periodo sono quelli che avvengono in modo graduale progressivo: non dimentichiamo dunque di essere gentili con noi stessi e di non colpevolizzarci eccessivamente se commetteremo piccoli errori di percorso -perché il rischio che questo succeda è sempre concreto;
  2. La lotta alla plastica comincia tra gli scaffali del supermercato. La lotta alla plastica in cucina comincia già tra gli scaffali del supermercato: per prima cosa, non scordiamo mai di portare con noi una shopper riutilizzabile, meglio ancora se in stoffa e cotone, in modo da evitare di doverla acquistare una volta giunti in cassa. Nel caso ce ne dimenticassimo, facciamo in modo di riutilizzare più volte quelle acquistate, magari per la raccolta dell’umido (ovviamente controlliamo prima che queste siano biodegradabili).Cerchiamo di evitare frutta e verdura imballate in plastica o cellophane, così come tutti quei prodotti che sono stati incartati in confezioni singole (i cosiddetti “packaging secondari”). Optiamo invece, quando possibile, per prodotti sfusi (legumi e cereali sfusi sono ormai molto diffusi anche nelle più famose catene di supermercati, contenitori in vetro (ad esempio per latte e yogurt), e confezioni di grande formato, che tra l’altro sono anche generalmente più economiche. Inoltre, facciamo sempre attenzione alle modalità di smaltimento indicate sul retro delle confezioni, e preferiamo sempre quelle compostabili e riciclabili;
  3. Autoprodurre: un gesto d’amore verso noi stessi ed il PianetaProdurre in casa snack, torte, pane, piadine, così come cosmetici e detersivi per la pulizia della casa e l’igiene personale, è un ottimo modo per ridurre l’acquisto di packaging ad alto impatto ambientale, ma anche per risparmiare sulla spesa (i generi alimentari confezionati sono generalmente più costosi di quelli auto prodotti) ed avere tra le mani alimenti creati con ingredienti di alta qualità, più salutari per noi stessi ed anche per il Pianeta;
  4. Posate riutilizzabili e borraccia devono sempre stare in borsa!Nonostante le posate in plastica monouso siano ormai bandite per legge e rimpiazzate da quelle in MaterBi, una bioplastica biodegradabile, l’alternativa più eco-friendly è comunque sempre quella di portare con noi un set di posate riutilizzabili – siano esse in acciaio, bamboo, ma vanno bene anche quelle in plastica dura- soprattutto se ci ritroviamo spesso a mangiare il pranzo che ci siamo portati da casa. Allo stesso modo, portare sempre con noi una piccola borraccia, meglio ancora se termica, ci consentirà di restare sempre idratati e di ridurre enormemente il nostro consumo di plastica. Per il consumo domestico, anziché acquistare l’acqua in bottiglia, possiamo optare per un filtro da applicare direttamente al rubinetto, come questo, o per una caraffa filtrante, come questa, che ne migliora anche il sapore.
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Ed è proprio sulla scia di quest’ultimo consiglio che vogliamo parlare di cinque fantastiche alternative alla plastica, economiche e facilmente reperibili, che ci consentiranno di trasformare la nostra cucina in un ambiente -un po’- più sostenibile

Le migliori alternative alla plastica in cucina? Questi 5 prodotti

Dai contenitori in vetro per la conservazione dei cibi, alla pellicola biodegradabile e riutilizzabile, ai detersivi zero-waste, queste sono le migliori alternative alla plastica in cucina. Tutte sono riutilizzabili, riciclabili, economiche e facili da reperire, alcune di esse biodegradabili e realizzate con materie prime 100% vegetali.

  1. Superbee Involucri di Cera D’api Riutilizzabile e Lavabili per Alimenti
    Come sostituire la plastica per alimenti? Semplice, con questi involucri realizzati a mano con 100% cotone biologico ed un mix di cera d’api, olio di cocco biologico e resina dell’albero d’oro, che consentono di mantenere la freschezza di cibi freschi ed avanzi per più a lungo. Utilizzarli è molto semplice: basterà ammorbidire i fogli con il calore delle mani e poi modellarli per adattarli alla forma del cibo o delle ciotole che vogliamo coprire. Inoltre, i fogli sono facilmente lavabili e, se conservati correttamente, possono durare fino a due anni! Disponibili in diversi design e colori;
  2. Kit per lavastoviglie di Everdrop
    Eliminare la plastica in cucina significa anche fare attenzione agli imballaggi dei detersivi che utilizziamo. Ecco perché abbiamo scelto di parlare di Everdrop, un’azienda specializzata nella produzione di prodotti per la cura della casa e per la pulizia privi di plastica monouso. Tutti i prodotti sono vegani, completamente solubili e non contengono né microplastiche, né coloranti. Inoltre, sono confezionati con packaging in carta e possono essere conservati nei pratici flaconi riutilizzabili che troviamo in dotazione;
  3. Sacchetti di cotone riutilizzabili per alimenti
    Lavabili e riutilizzabili pressoché all’infinito, i sacchetti di cotone per alimenti sono un’ottima alternativa a quelli in plastica per conservare alimenti secchi di vario tipo, come legumi, frutta secca e cereali, e sono altresì un must have da portare con noi quando decidiamo di acquistare prodotti sfusi. Inoltre, il cotone è un materiale naturale e traspirante, che garantisce una buona circolazione dell’aria all’interno del sacchetto ed evita la formazione di muffa ed umidità.
  4. Lunch box in alluminio con coperchio in bambù Bambaw
    Portare il pranzo da casa non è soltanto l’opzione più sana ed economica, ma è anche il modo migliore per evitare gli sprechi di cibo, ridurre l’uso della plastica monouso e non contribuire alla creazione di inutili rifiuti (purtroppo, il cibo delle mense è spesso servito in piatti monouso o imballato in packaging non biodegradabili). Questo porta pranzo è realizzato in acciaio inossidabile e bambù, è semplice da pulire e può essere riscaldato in microonde. Perché la strada per eliminare la plastica in cucina passa anche da queste piccole scelte quotidiane;
  5. Bambuswald© Set Di Accessori Da Cucina in bamboo sostenibileI mestoli da cucina in legno sono realizzati con materiale 100% biodegradabile e facilmente compostabile e, cosa forse ancora più importante, sono totalmente sicuri e consentono di mantenere le sostanze nocive contenute nei materiali plastici al di fuori dalla cucina! Inoltre, sono leggeri, facili da maneggiare, non lasciano graffi sulla superficie delle padelle e non emanano odore o sapore di legno.
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Come possiamo vedere, combattere l’uso spasmodico della plastica in cucina è non solo possibile, ma anche molto semplice: basta preferire materiali ecologici, naturali e riutilizzabili ed adottare alcuni semplici abitudini quotidiane, come privilegiare prodotti sfusi e freschi e portare sempre con noi un set di posate riutilizzabili!

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