Ansia da rientro: 5 consigli per affrontare il ritorno alla routine dopo le vacanze estive

Ansia da rientro: 5 consigli per affrontare il ritorno alla routine dopo le vacanze estive

Ecco 5 mosse per superare il test del rientro alla routine quotidiana a pieni voti e combattere l’ansia e le preoccupazioni che spesso si insinuano nella nostra mente al termine delle ferie estive.

La parte più brutta delle ferie è che finiscono! Lo sanno bene gli oltre 20 milioni di italiani che, secondo dati Istat, dichiarano di aver sofferto almeno una volta nella vita della tanto temuta “sindrome da rientro”, anche nota come “ansia da rientro” o post holidays blues, una condizione estremamente comune tra tutte le fasce di età, ma che colpisce in particolar modo i giovani tra i 25 e i 45 anni.

Il ritorno alla vita di tutti giorni, gli impegni lavorativi, il traffico cittadino, il telefono che non smette di suonare – tutte evenienze che siamo abituati a fronteggiare durante l’anno – diventano all’improvviso fonte di ansia e preoccupazione, che spesso cominciano a manifestarsi già prima dell’effettivo rientro dalle ferie.

Fortunatamente, esistono diversi stratagemmi per affrontare con più serenità il rientro dalle ferie e fronteggiare questa condizione che, per quanto comune, può risultare particolarmente invalidante – sia da un punto di vista fisico che, soprattutto mentale – per chi ne soffre, ed in alcuni casi rovinare addirittura gli ultimi giorni di meritata vacanza.

In questo articolo, scopriremo 5 modi per affrontare al meglio il ritorno alla routine dopo le vacanze estive. Ma prima, ecco come scoprire se siamo affetti dalla cosiddetta “sindrome da rientro”.

Ansia da rientro: che cos’è e come riconoscerla?

Sindrome da rientro, o “sindrome da adattamento alla rientranza”, è un termine che viene utilizzato per descrivere una serie di sintomi fisici e psicologici che alcune persone possono sperimentare quando tornano alla propria routine quotidiana dopo un periodo più o meno prolungato di viaggio o di assenza dall’usuale ambiente lavorativo e casalingo, come ad esempio un soggiorno all’estero o una lunga vacanza.

Non si tratta quindi di una vera e propria patologia, ma di una risposta psicofisiologica che ha origine nel sistema ipotalamo-ipofisi-surrene in concomitanza con il ritorno alla vita quotidiana, e che ha luogo quando il nostro organismo cerca di riadattarsi ai ritmi lavorativi e agli impegni sociali temporaneamente interrotti.

I sintomi della sindrome da rientro sono dunque generalmente transitori e possono variare da persona a persona.

Tra i più comuni possiamo però trovare: ,

  1. Affaticamento e mancanza di energia nonostante il riposo adeguato;
  2. Dolori muscolari, mal di testa e disturbi digestivi;
  3. Difficoltà di concentrazione, che può comportare sia incapacità di focalizzarsi sulle normali attività quotidiane o di memorizzare e ricordare le cose;
  4. Disturbi del sonno, tra cui insonnia, difficoltà ad addormentarsi o risvegli frequenti durante la notte;
  5. Irritabilità, tensione e sbalzi d’umore, che generalmente si manifestano senza un’apparente causa;
  6. Leggera depressione, tristezza, perdita di interesse e senso “di vuoto”;
  7. Sensazione di improvviso disorientamento e smarrimento (il cosiddetto “sentirsi fuori posto”), che può farsi sentire sia in ambito familiare, che sociale e/o lavorativo.

Nonostante questi sintomi tendano a diminuire gradualmente nel corso del tempo, a mano a mano che il nostro corpo – e, cosa ancora più importante – la nostra mente si riabituano all’ambiente e alla routine quotidiana (generalmente questo processo dura all’incirca una settimana), esistono diverse strategie utili a placare l’ansia da rientro e favorire una più serena ripresa delle normali attività lavorative e sociali.

Tuttavia, è importante ricordare che, qualora i sintomi descritti sopra persistano nel tempo o impediscano la normale ripresa delle normali attività quotidiane, è consigliabile consultare il proprio medico, che ci saprà fornire tutto il supporto necessario alla risoluzione di questa fastidiosa problematica e, se necessario, indirizzarci verso un terapeuta specializzato in materia. Infatti, se non adeguatamente “curata”, l’ansia da rientro -ed in particolare l’incapacità di adottare efficaci strategie di adattamento- può nascondere problemi latenti più seri e duraturi, talvolta legati a condizioni di ansia e depressione.

Ansia da rientro: 5 consigli per affrontare il ritorno alla routine dopo le vacanze estive

Ecco 5 semplici strategie in grado di aiutarci ad affrontare con più positività e serenità il ritorno alla frenesia della routine pre-ferie, e stroncare sul nascere l’ansia da rientro, in modo da evitare che questa si trasformi in una condizione più grave e insidiosa.

  1. Giocare d’anticipo: il primo consiglio per riuscire a gestire al meglio l’ansia da rientro ed evitare che questa rovini i nostri ultimi giorni di vacanza è quello di giocare d’anticipo. In questo modo, potremo evitare di incorrere nel senso di ansia e sovraccarico che generalmente accompagna un cambiamento improvviso.
    Per esempio, possiamo pensare di anticipare il rientro dalle vacanze di alcuni giorni rispetto alla fine delle ferie, in modo da concederci un breve periodo di assestamento prima di immergerci nelle frenesia della vita lavorativa.
    Inoltre, un altro suggerimento molto utile è quello di iniziare ad affrontare gli impegni (siano essi lavorativi, di famiglia, sociali, o riguardanti la gestione della casa) partendo da quelli meno complessi, in modo da riprendere i ritmi pre-ferie con gradualità ed evitare di esaurirci ancora prima di aver ricominciato a pieno ritmo;
  2. Ripartire dalle nostre attività preferite: per ridurre l’ansia da rientro, è altresì utile cercare di integrare alcune attività piacevoli che eravamo soliti svolgere in vacanza all’interno della nostra routine quotidiana, come ad esempio fare lunghe passeggiate, leggere un libro, o partecipare ad una lezione di yoga. Allocare del tempo per queste attività -se necessario fissando uno spazio nell’agenda- ci aiuterà a prenderci dei momenti per noi stessi che alleggeriranno la transizione “dal piacere al dovere”.
    Altrettanto importante è creare  una routine equilibrata, che includa tempo sia per il lavoro, ma anche per il relax, la cura del nostro corpo e della nostra mente, ed il divertimento. Una buona pratica che dovrebbe essere valida sempre, e non solo al rientro dalle vacanze!
  3. Stabilire obiettivi realistici: l’ansia da rientro può essere aggravata dalla pressione di voler affrontare subito tutte le sfide, i compiti e le responsabilità che si sono accumulati durante la pausa. Per evitare di sentirsi sopraffatti, è utile definire obiettivi realistici e fattibili, stabilire delle chiare priorità ed affrontare i compiti uno alla volta, partendo da quelli più urgenti ed importanti.
    Allo stesso tempo, è importante anche celebrare le piccole e grandi vittorie quotidiane anziché preoccuparsi soltanto per la lunga lista di cose da fare che ancora ci aspetta;
  4. Adottare tecniche di gestione dello stress: meditazione, yoga, visualizzazione, journaling ed esercizi di respiro profondo rientrano a pieno diritto nelle tecniche di gestione dell’ansia e dello stress che possono risultare particolarmente utili per fare chiarezza ed ordinare il flusso disordinato di pensieri che solitamente ci impedisce di affrontare con razionalità un periodo particolarmente stressante e impegnativo come il rientro dalle vacanze;
  5. Prenderci cura del nostro corpo: durante le vacanze, è molto comune lasciarsi un po’ andare, magari indulgendo in cibi ricchi di calorie o trascurando l’attività fisica.
    Ecco perché, una volta tornati a casa, è molto utile riprendere in mano le buone abitudini: questo ci aiuterà non solo a mantenere la mente occupata e a focalizzata su un obiettivo specifico, allontanando così i pensieri disfunzionali, ma anche a sentirci meglio con noi stessi e ad attenuare la sensazione di discomfort e inquietudine che spesso ci colpisce al ritorno dalle ferie.
    Ancora una volta, il consiglio è quello di riprendere in modo graduale, in modo da non sentirci sopraffatti ed abbandonare così in meno che non si dica i buoni propositi.
    Ad esempio, possiamo iniziare implementando piccoli aggiustamenti nella nostra alimentazione, come incrementare il consumo di frutta e verdura colorate, ricche di preziosi antiossidanti, vitamine e minerali, così come inserire più fonti proteiche di origine vegetale nella nostra dieta, e prediligere il consumo di cereali in chicco integrali al posto di altre fonti di carboidrati più raffinati.
    Riguardo all’attività fisica, possiamo riprendere con attività leggere come una passeggiata o dello stretching (se possibile all’aperto, in modo da godere dei benefici sull’umore del sole), e man mano aumentare l’intensità e la frequenza degli allenamenti. L’importante è trovare un’attività che ci spinga a superare i nostri limiti ma che, al contempo, ci risulti piacevole e ci spinga a muoverci regolarmente.

Ad ogni modo, è importante ricordare che ogni persona è diversa ed è per questo che potrebbe essere necessario sperimentare con diverse strategie prima di trovare quella che più fa al caso nostro.

Inoltre, come accennato sopra, se l’ansia da rientro persiste per più alcune settimane e interferisce negativamente con lo svolgimento delle normali attività quotidiane, la raccomandazione è quella di consultare il proprio medico in modo da ottenere un piano d’azione personalizzato e, se necessario, chiedere il supporto di uno specialista della salute mentale.

Ansia da rientro: conoscerla per affrontarla

In conclusione, prevenire l’ansia da rientro -una condizione tanto comune quanto spiacevole- non è soltanto possibile, ma è anche relativamente semplice: il segreto sta nel giocare d’anticipo, mettendo in atto fin dagli ultimi giorni di ferie alcuni semplici stratagemmi che possono aiutarci a portare più momenti di piacere all’interno della nostra routine quotidiana e, al contempo, allontanare i pensieri negativi e le preoccupazioni che normalmente sorgono al termine della vacanza.

Inoltre, è estremamente importante sapersi dare degli obiettivi precisi, ma delimitati e raggiungibili, in modo da avere una chiara direzione verso la quale indirizzare le nostre energie fisiche e mentali. Il tutto facendo particolare attenzione ad ascoltare il nostro corpo, rispettandone i bisogni e facendo scelte che ci permettano di prolungare per il maggior tempo possibile gli effetti benefici della vacanza e di portarli nella vita di tutti i giorni.

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