Digital Detox: 5 mete per staccare la spina (e 5 consigli su come farlo)

Digital Detox: 5 mete per staccare la spina (e 5 consigli su come farlo)

In un mondo sempre più digitalizzato e connesso, la vera rivoluzione è saper spegnere il telefono. Ecco come ristabilire le nostre priorità, migliorare le nostre relazioni ed evitare il burnout con il digital detox.   

Sempre più connessa, ma sempre più sconnessa: questa è, in poche parole, la nostra vita. E se computer e smartphone sono ormai diventati parte integrante di molti aspetti della nostra quotidianità – lavoro e socialità compresi -, dall’altra non ci siamo mai sentiti più lontani dalla nostra vera essenza, dalle nostre passioni ed emozioni.

E, dando un’occhiata ai risultati di un’indagine commissionata da Vision Direct sulla nostra vita connessa, non c’è da stupirsi di questo. La ricerca rivela, infatti, come un italiano “tipo” passi in media 47 anni della propria vita davanti ad uno schermo, ovvero circa 6235 ore all’anno e 17 ore al giorno tra pc, smartphone, televisione e console di vario tipo. Ed anche se altre statistiche suggeriscono stime un po’ più conservative, la sostanza non cambia: passiamo gran parte delle ore a disposizione nella nostra giornata incollati a dispositivi di vario tipo.

Se, da un lato, questo è richiesto da un mondo del lavoro sempre più digitalizzato – secondo uno studio due persone su tre tra i 25 e 54 anni lavorano di fronte ad uno schermo e questo numero è destinato a crescere molto rapidamente negli anni a venire -, dall’altra dobbiamo chiederci perché, una volta spento il computer, decidiamo di passare almeno due (per la precisione, una media di 1 ora e 52 minuti) delle ore rimanenti nella nostra giornata sui social. Non sarebbe forse il caso di fare una pausa dagli schermi? Scopriamo insieme quali sono i principali benefici del digital detox e perché dovremmo tutti imparare a disconnetterci un po’ di più.

Digital detox: come e perché?

Da quando i media digitali sono diventati parte integrante della nostra quotidianità, la soglia di attenzione dell’essere umano si è ridotta, e di tanto. Attualmente, la nostra capacità di concentrazione si aggira intorno agli 8 secondi, meno di quella di un pesce rosso. Da un lato, il costante turbinio di informazioni, notifiche, messaggi e task da completare ci impedisce di focalizzarci su quello che ci interessa realmente. Dall’altro (e di conseguenza), gli algoritmi dei social media hanno cominciato a tararsi su questa nostra scarsa capacità di concentrazione, premiando sempre di più contenuti brevi e d’impatto. Una triste conseguenza di questa frenesia digitale è che anche le nostre vite stanno diventando sempre più superficiali e distratte, ingoiate da un turbinio di stimoli diversi che ci lascia poco spazio per ascoltare i nostri reali bisogni, sviluppare la nostra creatività e coltivare nuovi – e vecchi – rapporti interpersonali.

Non a caso, come rivela uno studio della University of Technology di Sydney, tra i 50 principali effetti negativi legati all’utilizzo dei social media, gran parte di questi sono collegati proprio alla nostra salute mentale, con ansia, depressione, scarsa autostima e dispercezione corporea in pole position.

Ma non è finita qua. Tra le ripercussioni negative di un uso incontrollato dei mezzi digitali troviamo anche:

  • Diminuzione della qualità del sonno e/o difficoltà ad addormentarsi;
  • Alterazione del naturale ritmo circadiano;
  • Difficoltà ad identificare e soddisfare i segnali di fame e sazietà;
  • Diminuzione dei livelli di produttività e della capacità di focalizzarsi su un unico compito;
  • Riduzione della soglia di attenzione e peggioramento della memoria a breve termine;
  • Disturbi fisici quali danni alla vista, cattiva postura, dolori articolari e muscolari;
  • Peggioramento nella qualità delle relazioni interpersonali ed isolamento;
  • Tendenza a trascurare interessi e predisposizioni naturali e a reprimere la propria creatività;
  • Aumento della predisposizione ad assumere un atteggiamento passivo e remissivo in vari ambiti della quotidianità;
  • Aumento della predisposizione a soffrire della cosiddetta “sindrome da burnout”, ovvero una condizione di stress cronico e persistente, solitamente legata al contesto lavorativo, ma che può essere facilitata-intensificata dalla mancanza di una rete sociale di sostegno e/o dalla presenza di aspettative irrealistiche, spesso imposte dai social;
  • Possibilità di sperimentare il cosiddetto “digital burnout”, ovvero la condizione di “fatica” e stress causati dall’utilizzo prolungato di computer e smartphone, che spesso porta ad alti livelli di stress ed ansia, oltre che a disturbi visivi e muscolo-scheletrici;
  • Possibilità di incorrere in disturbi mentali, quali stress cronico, disturbi d’ansia, fino alla depressione;
  • Tendenza a sviluppare la cosiddetta FOMO (“fear of missing out”), ovvero la paura di “perdere” qualcosa se ci si assenta momentaneamente dal proprio smartphone.
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Lungi dal voler demonizzare completamente gli strumenti digitali (d’altronde, anche chi scrive si trova attualmente davanti allo schermo di un computer), che peraltro ci garantiscono l’accesso ad un database pressoché infinito di informazioni, perché non impariamo invece a farne un uso più considerato?

I benefici del digital detox: meno stress, più tempo ed energia

Una pausa, più o meno lunga, dagli schermi, che non significa un abbandono a tempo indeterminato dei social o il ritorno alla vita nelle caverne: il digital detox è una pratica ormai sempre più diffusa ed apprezzata da chi sente la necessità di riconnettersi con sé stesso e trovare riparo dal fiume costante di stimoli ed informazioni generato dai canali digitali di cui siamo ormai tutti – chi più e chi meno – fruitori. Una pausa di cui abbiamo tutti sempre più bisogno, soprattutto se consideriamo che, dall’avvento della pandemia, l’uso delle tecnologie digitali ha sperimentato un’impennata mai vista in precedenza.

Ma anche una pausa che siamo tutti ancora molto riluttanti a fare, vuoi perché fatichiamo a prenderci una pausa dal lavoro, perché temiamo che senza il telefono non saremo in grado di restare in contatto con i nostri affetti o, semplicemente, perché soffriamo di una buona dose di FOMO.

Perché non vedere invece il digital detox come una buona occasione per rivalutare il nostro rapporto con la tecnologia, avere più tempo da dedicare alle nostre passioni e capire che cosa ci fa realmente stare bene?

Tra i benefici fisici e mentali del digital detox troviamo infatti la possibilità di:

  • Riconnetterci con noi stessi ed i nostri bisogni;
  • Migliorare la qualità delle nostre relazioni interpersonali;
  • Eliminare l’ansia e lo stress derivante dal flusso costante di notifiche a cui siamo solitamente sottoposti;
  • Essere più produttivi, focalizzati e concentrati;
  • Far riposare la vista e migliorare la postura;
  • Migliorare la durata e qualità del nostro sonno;
  • Sentirsi più energici e rilassati;
  • Dare libero sfogo alla nostra creatività ed immaginazione;
  • Rivalutare le nostre priorità e ristabilire un rapporto più sano e fruttuosa con la tecnologia;
  • Avere il tempo e la lucidità mentale per prendere decisioni che rimandavamo da tempo.

In poche parole, lo scopo ultimo di un digital detox non è quello di eliminare i profili social o rinunciare al piacere di una buona serie su Netflix al termine di una lunga giornata di lavoro. Al contrario, una pausa dagli schermi dovrebbe consentirci di acquisire maggiore consapevolezza dei limiti derivanti dal nostro rapporto con la tecnologia e di trovare nuove strategie che ci permettano di superarli e, al contempo, di strutturare un rapporto più sano e virtuoso con i mezzi digitali. Insomma, a “prendere il buono” da social media, app e device vari.

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Digital detox: 5 consigli per staccare la spina

Come abbiamo appena visto, il digital detox è generalmente un percorso di breve termine che, nella migliore delle ipotesi, ci aiuterà a risolvere alcune problematiche legate al nostro modo di rapportarci con la tecnologia. Tuttavia, sappiamo anche come spesso sia complicato staccare completamente la spina, vuoi perché pensiamo di avere impegni a cui non possiamo sottrarci, o perché temiamo quello che ci aspetterà “al di là dello schermo”.

Ecco perché abbiamo deciso di elencare 5 consigli pratici per mettere in pausa social media e device di vario tipo:

  1. Stabilire aspettative realistiche: uno dei prerequisiti per riuscire a staccarsi per qualche giorno dai social è quello di avere un buon piano d’azione, che tenga conto delle nostre reali possibilità e dei nostri limiti. Ad esempio, se sappiamo di avere un lavoro che richiede di mantenere un certo livello di reperibilità in caso di emergenza, stabiliamo degli orari in cui potremo eventualmente controllare il nostro smartphone. Stesso cosa se abbiamo figli e/o genitori che potrebbero avere bisogno di noi. Al tempo stesso, cerchiamo di essere realistici anche quando stabiliamo la durata effettiva (quanti giorni durerà la nostra pausa? ogni quanto vorremo ripeterla?) e le modalità del nostro detox (scegliamo di ammettere eccezioni per determinati dispositivi? se sì, solo in determinati orari? o soltanto dopo aver disattivato le notifiche?). Più saremo chiari ed onesti con noi stessi, più sarà semplice rispettare il nostro piano.
  2. Dedichiamoci ad attività che ci fanno stare bene: Spendiamo, in media, quasi un terzo delle ore in cui non dormiamo sui social: perché non dedicarle invece ad attività ed hobby che ci fanno sentire “vivi” ed appagati, ma che spesso trascuriamo perché considerate come non prioritarie? Il digital detox ci consente di fare proprio questo! Il nostro suggerimento è di sostituire il tempo che prima passavamo davanti allo schermo con attività per noi piacevoli e soddisfacenti: questo ci aiuterà non solo a sentire meno la mancanza dei nostri device (sarà infatti molto probabile sperimentare un senso di “vuoto” e noia dato dall’assenza delle distrazioni social, soprattutto all’inizio del nostro detox), ma anche a capire come vorremo, da ora in poi, spendere il nostro tempo libero.
  3. Documentare il nostro percorso su carta: Un altro consiglio è quello di sfruttare la pratica del journaling (ovvero scrivere su un diario) per documentare il nostro digital detox. Mettere su carta dubbi, preoccupazioni, sensazioni, paure, ma anche conquiste e rivelazioni ci aiuterà non solo ad avere una visione più oggettiva del nostro percorso lontano dagli schermi, ma anche a ricordarlo nel tempo e a stabilire il tipo di relazione che vorremmo avere con i nostri device al termine del periodo di detox. L’importante è, ancora una volta, essere sempre quanto più onesti e sinceri possibile.
  4. Stabilire un chiaro piano d’azione per il “post-detox”: Se abbiamo detto che è essenziale stabilire un piano di massima concernente la durata e le condizioni del nostro detox, è altresì molto utile chiarire le nostre intenzioni post detox. In particolare, dovremo stabilire in che modo intenderemo utilizzare i nostri device al ritorno dalla pausa, come potremo beneficiare del buono che possiamo ottenere dalla tecnologia, limitando allo stesso tempo le conseguenze negative. In questa operazione, potremo già pianificare anche eventuali detox o “mini-detox” (ovvero dei break dai social di qualche ora ogni settimana) futuri. Inoltre, possiamo anche pensare di mettere in atto alcuni accorgimenti per limitare i danni visivi e posturali causati dal ritorno ad una prolungata esposizione agli schermi. Ad esempio, possiamo acquistare un supporto per rialzare il pc ed allinearlo con i nostri occhi (come questo) e/o utilizzare degli occhiali “riposanti” dotati di lenti con uno speciale filtro che protegge dalla luce blu, come (questi).
  5. Prendere parte a retreat o eventi organizzati: l’ultimo consiglio, rivolto soprattutto a chi si avvicina per la prima volta al mondo del digital detox è quello di partecipare a retreat o eventi organizzati, che ci consentano di sentirci guidati in questo percorso e di processare in modo più sano e consapevole le emozioni e le sensazioni che emergeranno durante le giornate lontano dai social.Per esempio, Logout Livenow è la prima agenzia di digital detox in Italia ed organizza diverse tipologie di esperienze Digital Detox di una o più giorni in fantastiche location immerse nella natura dislocate in tutta la Sardegna.
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Vacanze digital detox in Italia: 5 mete per disconnettersi dagli schermi e riconnetterci con noi stessi

Chi dice che per prenderci una pausa dai social dobbiamo rifugiarci su un’isola disabitata all’altro capo del mondo? Per concludere, scopriamo 5 mete italiane dove disconnetterci dalla tecnologia e riconnetterci con noi stessi e la natura che ci circonda.

Chalet Silentia, Val di Concei (Trento)

Un grazioso chalet immerso nella natura incontaminata della Val di Ledro, polmone verde del Trentino: quale posto migliore per ritrovare noi stessi ed immergerci nella semplicità della vita di montagna? Un luogo senza Wi-Fi e senza televisione, circondato da un giardino di 8.000 mq e pensato per ospitare da 2 a 9 persone. Perfetto sia per vacanze digital detox di gruppo che per passare un weekend alternativo con il nostro partner.

Hotel Eremito, Parranno (Terni)

Un antico monastero trasformato in struttura di lusso, che promette di aiutarci a riscoprire l’esclusività dell’essenza lontano da smartphone e device di vario tipo. Uno spazio che offre diversi pacchetti benessere inclusivi di corsi di digiuno, lezioni di iconografia, sessioni di yoga e tanto altro. Il tutto nel rispetto della natura circostante e delle tradizioni del luogo.

Poecylia Resort, Carloforte (Carbonia-Iglesias)

Un’oasi tech-free per vacanza digital detox all’insegna del mare, del buon cibo e dello yoga. Poecylia nasce dall’esigenza dell’artista Pietro Giaculli di dare al visitatore l’opportunità di percepire, sia pure per qualche insostenibile attimo, l’intima Essenza dell’Essere, attraverso la contemplazione della natura e dei suoi elaboratissimi meccanismi. Tutte le camere sono ubicate nella parte alta della struttura, dalla quale, attraverso un breve sentiero, si potrà accede alla scogliera. E proprio qui, nel mezzo di in un suggestivo scenario naturale, verrà servita la prima colazione.

Retreat organizzato presso il Lago Cedrino (Dorgali, Nuoro)

Una vacanza detox organizzata da Logout Livenow all’interno dell’ecoparco che si affaccia sulle rive selvagge del Lago Cedrino, luogo perfetto dove staccare dalla frenesia dell’era digitale e ricaricare le pile. Una sfida di tre giorni durante la quale, sotto la guida di un coach di benessere digitale, sarà possibile intraprendere un percorso che ci aiuterà a migliorare il nostro rapporto con la tecnologia e a migliorare la nostra gestione del tempo e produttività. Durante il retreat sarà possibile cimentarsi anche in attività sportive, quali escursioni in kayak e percorsi di trekking all’interno del parco naturale, nonché degustare deliziosi prodotti tipici e a km-zero.

Hotel Weihrerhof, Soprabolzano (Bolzano)

Un hotel affacciato sul grazioso lago di Costalovara, ai piedi del monte Renon, un’oasi di pace immersa nella natura dove staccare la spina e riconnetterci con la nostra anima. L’hotel offre anche un pacchetto completamente dedicato al digital detox, che rimarrà top secret fino all’arrivo in struttura. Cosa c’è di meglio di un po’ di sano mistero per cominciare la nostra pausa dai social?

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