
Abete rosso: caratteristiche e segreti dell’albero di Natale
Abete rosso: le peculiarità dell’albero simbolo del Natale
Elegante e longevo, l’abete rosso è l’albero decorato in occasione delle feste natalizie. Si tratta di una pianta molto diffusa in Italia che si può trovare anche nei parchi e nei giardini pubblici.
L’abete rosso, detto anche peccio, è uno degli alberi sempreverdi più conosciuti e amati, protagonista indiscusso del Natale. Il peccio, infatti, è proprio quell’albero addobbato con luci, festoni, palline e piccoli oggetti colorati, sotto cui vengono posizionati i doni da scartare la mattina del 25 dicembre.
Il Picea abies, nome botanico dell’abete rosso, appartiene alla famiglia delle Pinacee ed è ampiamente diffuso nell’Europa settentrionale e centrale. Utilizzato come albero ornamentale, per rimboschimenti e per impieghi silvicolturali, in Italia forma interi boschi nella zona dell’Alto Adige mentre allo stato spontaneo il peccio è presente sulle Alpi, dalla Liguria alle Alpi Giulie.
Alcuni popolamenti relitti si trovano sull’Appenino Tosco-Emiliano nella zona della valle del Sestaione e presso il Passo dell’Abetone. Inoltre, l’abete rosso forma boschi di notevole estensione a partire dalla sezione nord-occidentale delle Alpi Marittime.
Le peccete si sviluppano soprattutto nelle Alpi centrali e orientali, dove le condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli soprattutto durante la bella stagione caratterizzata da caldo moderato e precipitazioni regolari nel trimestre estivo.
Sulle Alpi il peccio è una specie tipica dell’orizzonte montano medio e superiore e di quello subalpino inferiore dove trova temperature ideali tra i 1200 e i 1800 m di altitudine. È possibile, in casi particolari, trovare abeti rossi anche a 600-800 m di altitudine, come nel Tarvisiano, o a 2100-2000m come in alcune località dell’Alta Valtellina.
L’abete rosso è uno degli alberi più longevi del mondo e può vivere anche oltre 500 anni. Alto fino a 40 metri, il peccio ha un tronco dritto dalla corteccia sottile e rossastra che con l’avanzare dell’età assume una sfumatura bruno-grigiastra e si divide in placche di forma rotonda o quasi rettangolare di circa 10-20 mm.
La chioma è conica e abbastanza stretta ma il portamento cambia in base all’altitudine perché il peccio è caratterizzato da un certo grado di polimorfismo. La chioma, infatti, alle quote alpine più basse assume una forma più grande e larga che tende a restringersi a quote maggiori per contenere i danni causati dalla neve. Le foglie dell’albero sono aghi appuntiti e rigidi di colore verde scuro, lunghi fino a 25 mm circa e disposti a spirale sui rametti.
Gli strobili, comunemente chiamati coni o pigne, hanno una forma cilindrica, sono penduli, lunghi 100-200 mm e larghi 20-40 mm. I coni hanno un colore verde o rossiccio che diventa marrone in autunno e cadono interi una volta raggiunta la maturità. La fruttificazione è tardiva e avviene in abeti la cui età è compresa tra i 20 e i 50 anni.
Abete rosso: come coltivarlo e prendersene cura
Vediamo insieme come si coltiva l’abete rosso:
Terreno ed esposizione: il peccio si adatta a qualsiasi tipo di terreno, anche quelli poveri e poco fertili, ma preferisce quelli freschi, sciolti, ben drenati e leggermente acidi. Predilige le esposizioni soleggiate e tollera bene le temperature molto basse mentre teme le piogge acide e il forte vento. Gli esemplari giovani coltivati in vaso, preferibilmente in terracotta, necessitano di una miscela di torba, argilla e sabbia.
Annaffiature: è un albero che si accontenta delle piogge ma nei periodi di prolungata siccità il peccio va irrigato ogni due settimane circa. In estate il terreno deve essere innaffiato solo quando è completamente asciutto perché la pianta teme i ristagni idrici.
Concimazione: il peccio ha bisogno di un terreno ricco di sostanza organica al momento dell’impianto e per favorire lo sviluppo della pianta è sufficiente aggiungere del letame maturo alla base dell’albero. Successivamente, ogni 3 anni circa e in autunno, è necessario mescolare al terreno del concime organico a lento rilascio.
Potatura: non è necessaria una potatura regolare, tuttavia è consigliata per conferire una maggiore compattezza alla chioma. I rami secchi o danneggiati vanno sempre recisi con un taglio obliquo e facendo attenzione a utilizzare attrezzi ben disinfettati per evitare il rischio di infezioni. Attenzione: evitare la capitozzatura della pianta, ovvero il taglio indiscriminato del fusto, delle branche primarie o dei grossi rami. Si tratta di un intervento dannoso che causa un indebolimento generale della pianta, la espone al rischio di scottature solari e allo sviluppo di malattie, funghi e parassiti. Nei casi più gravi la capitozzatura porta alla morte dell’albero.
Moltiplicazione e messa a dimora: la moltiplicazione del peccio avviene per semina in semenzaio protetto. Il seme deve germogliare a una profondità di circa 0,5 cm in un terreno soffice e successivamente le nuove piante vanno trapiantate ognuna in un vaso nell’attesa che raggiungano i 40 cm di altezza. Solo dopo potranno essere trasferite in piena terra in una buca grande il doppio della larghezza e della profondità del vaso. Quando si mette a dimora un peccio bisogna fare attenzione a non rompere il panetto di terra e le radici che negli alberi giovani sono molto delicate. Il colletto della pianta va posizionato a circa 3 cm dal livello del terreno. Il passo successivo è irrigare e, se serve, aggiungere altro terreno.
Malattie: i principali nemici dell’albero sono le larve della processionaria e del bostrico cui si aggiungono gli afidi lanigeri.
Abete rosso: le differenze con l’abete bianco
Ecco quali sono principali differenze tra l’abete rosso e l’Abies alba, nome botanico dell’abete bianco noto anche come abete comune, abezzo, avezzo o “principe dei boschi”:
- gli aghi dell’abete bianco sono piatti
- la corteccia negli abeti comuni è liscia e di colore bianco-grigio argenteo negli esemplari giovani mentre nelle piante adulte è spessa, rugosa, screpolata, si desquama in placche sottili e ha un colore tendente al nero
- le pigne dell’abete comune sono erette, non cadono ma si sfaldano
- a differenza di quelli del peccio, che ha i rami principali orientati verso l’alto e quelli secondari penduli, i rami dell’abezzo hanno un portamento esclusivamente orizzontale
Un’altra pianta simile all’abete rosso è l’abete rosso orientale o peccio del Caucaso caratterizzato da una chioma colonnare e rami che arrivano fino a terra.
Abete rosso: 3 curiosità sul peccio
L’abete rosso non è solo il protagonista delle feste di Natale. Ecco tre curiosità che forse non tutti conoscono sul peccio:
- Musica e arredamento: il legno degli abeti rossi è tenero e facilmente lavorabile, una caratteristica che li rende perfetti per essere utilizzati nella costruzione delle tavole armoniche degli strumenti a corda e nella fabbricazione di mobili, porte e finestre.
- Trementina: dalla resina del peccio si ottiene la trementina di Borgogna e il nerofumo, un pigmento conosciuto anche con il nome di nero carbone, nero di carbonio o carbon black. Inoltre, dalla corteccia dell’albero si estraggono i tannini utilizzati per la concia delle pelli.
- Svezia: nel parco nazionale Fulufjället, nella contea di Dalarna, si trova Old Tjikko, un abete rosso di circa 9562 anni. Alto 5 m è l’albero-clone più anziano della terra.
