
Abraham lake: le spettacolari bolle nascondono un pericolo per il pianeta
Il lago Abraham, con una superficie di 53,7 km quadrati e una lunghezza di 32 km è uno dei laghi artificiali più belli e spettacolari di tutto il mondo.
Ogni anno durante i mesi invernali, fotografi professionisti e appassionati, raggiungono le sponde di questo enorme bacino d’acqua artificiale per assistere ad uno spettacolo bellissimo.
Splendide bolle nascono dalle profondità del lago e, non riuscendo ad emergere a causa delle basse temperature, si ghiacciano formando delle vere e proprie sculture di ghiaccio sotterranee, dalle forme e dai colori molto particolari e suggestivi. Questo particolare fenomeno è unico nel suo genere e porta nel North Saskatchewan in Canada, dove si trova il lago Abraham, tantissimi turisti e visitatori da tutto il mondo.
C’è però un lato oscuro nascosto sotto lo splendore di questo incredibile fenomeno: le bolle infatti non contengono aria, ma gas metano, che è fra i maggiori responsabili del fenomeno del riscaldamento climatico. Il lago non è un luogo creato dalla natura ma dalla mano dell’uomo che, nel 1972 ha costruito la diga di Bighorn, da cui ha origine. Per fare questo però non si è tenuto conto di quello che sarebbe successo sul fondo del lago: piante, alberi, animali morti che si trovavano sul fondo al momento della creazione del lago hanno dato luogo a una massa di sostanze organiche che, decomponendosi velocemente, hanno prodotto una ingente quantità di metano. Non riuscendo ad arrivare in superficie a causa delle basse temperature, il metano si è congelato in bolle delle più svariate forme e dimensioni che si possono vedere dall’alto di tutta la superficie.
Alcuni ecologisti della University of Alaska Fairbanks, hanno coraggiosamente studiato il fenomeno, per tentare di scoprire quale fosse la tipologia di gas contenuto nelle bolle. Per farlo, hanno versato acqua calda sul ghiaccio e poi usato un utensile di scavo per fare un foro, appoggiando poi sopra il foro un accendino. I risultati sono stati a dir poco esplosivi e non c’è stato più dubbio che si trattasse di gas metano. Purtroppo le emissioni di metano sono in continuo aumento e il fenomeno del riscaldamento globale è un pericolo per noi e per il nostro pianeta sempre più imminente.
L’ecologista Katey Walter Anthony della University of Alaska Fairbanks avverte: “Quando guardiamo a quanto carbonio si trova negli strati di permafrost ancora congelati che si potrebbero scongelare in futuro a causa dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale, dobbiamo immaginare che la quantità di metano che potrebbe essere emesso nell’aria è enorme: più di 10 volte la quantità di metano che è si trova ora nell’atmosfera. Un tempo si credeva che il permafrost che si trova nei mari freddi poteva riuscire a tenere il gas intrappolato evitando la fuoriuscita nell’atmosfera, ma sembra che non sia più così. In un articolo del 2010 di National Geographic si spiega che il permafrost sta fallendo nella sua capacità di conservare questa perdita e che circa otto milioni di tonnellate di metano all’anno vengono emessi nell’aria solamente nell’Oceano Artico della Siberia orientale.”
L’Abraham lake resta tuttavia un interessante luogo da visitare, soprattutto per tutti gli appassionati di fotografia, anche se non è facile scattare una bella foto: la temperatura invernale ai piedi delle Montagne Rocciose è molto bassa, circa 30 gradi sotto zero, non c’è la neve e il vento gelido e pungente vi consente di restare a lungo all’aperto. Oltre ad avere un clima poco gradevole, passeggiare sulla superficie del lago è anche pericoloso: lo spessore del ghiaccio infatti non supera i 10 centimetri e le numerose crepe e il fondo scuro fra le bolle non sono certo rassicuranti. La nota positiva è che, se è vero che il metano è pericoloso per l’ambiente, se ben sfruttato, può essere invece molto utile per produrre energia a basso costo.
