
Acqua in bottiglia o del rubinetto?
Meglio bere acqua in bottiglia o acqua del rubinetto?
L’acqua è l’alimento più importante della nostra alimentazione: che sia liscia o gassata, del rubinetto o in bottiglia, non può mai mancare sulla nostra tavola e anzi bisogna berne il più possibile per sentirsi in forma e in salute.
Ma qual è la differenza tra bere acqua del rubinetto e acqua in bottiglia?
Di differenze ce ne sono parecchie, sia dal punto di vista organolettico e nutrizionale, sia dal punto di vista ambientale. Non esiste una risposta univoca su quale sia la scelta migliore da fare, prima di tutto perché non tutte le acque del rubinetto e le acque in bottiglia sono uguali e poi perché spesso la scelta cambia a seconda delle esigenze, pensiamo ad esempio a bambini e anziani che hanno bisogno di porre un’attenzione maggiore alle loro abitudini alimentari, o a chi preferisce l’acqua in bottiglia per un semplice fattore organolettico.
Come nasce il PET e il mondo delle bottiglie di plastica
Il PET (Polietilene Tereftalato) cominciò ad essere utilizzato per le bottiglie di plastica nel 1973 da quando Nathaniel Wyeth, ingegnere meccanico della Pennsylvania ottenne il brevetto. La bottiglia in plastica per uso alimentare diventò uno degli oggetti più diffusi al mondo sia per la praticità del materiale, sia per la facilità di trasporto, sia per il costo di produzione non particolarmente elevato. Oggi il business delle bottiglie di plastica si aggira attorno ai 150 Miliardi, in Italia il mercato delle acque minerali in bottiglia è in crescita e l’Italia è il terzo consumatore al mondo di acqua in bottiglia, dopo Messico e Thailandia.
Pro e contro dell’acqua in bottiglia
Bere acqua in bottiglia offre numerosi vantaggi, tra cui un maggiore controllo e un gusto che per alcuni può risultare più gradevole. Le aziende del mercato delle acque in bottiglia, hanno cercato di differenziarsi puntando sulla qualità dei controlli, sul packaging e sulla composizione dell’acqua. Uno dei principali indicatori che vengono presi in considerazione per valutare la qualità dell’acqua è il residuo fisso: meno sarà e più l’acqua sarà leggera. Un’altro indicatore importante da tenere in considerazione, soprattutto se si deve seguire una dieta alimentare particolare, è il sodio: bere acqua povera di sodio aiuta a prevenire problemi salutari, legati al sistema cardiocircolatorio ed estetici, come la cellulite.
Se si sceglie di bere acqua in bottiglia è buona norma leggere bene l’etichetta e scegliere marche di acque leggere, come Levissima o Acqua Sant Anna.
Di contro però bere acqua in bottiglia ha molte ripercussioni sull’impatto ambientale, a partire dall’inquinamento del mare (solo nel mar Mediterraneo si possono contare mediamente 32 rifiuti galleggianti ogni chilometro quadrato, la maggior parte dei quali sono bottiglie di plastica, non solo di acqua però) fino ad arrivare ai problemi legati alla raccolta e al riciclo delle bottiglie, un’enorme quantità di rifiuti che devono essere smaltiti.
Fortunatamente ogni anno nascono nuove idee di riciclo creativo, nuove scoperte in campo scientifico, come quella del famoso bruco mangiaplastica, e anche le aziende sono sempre più attente alla sostenibilità ambientale, cercando nuovi modi per diminuire l’impatto ambientale nella catena di produzione e distribuzione dell’acqua e nuovi materiali per la produzione delle bottiglie, come la Bio Bottle di Acqua Sant Anna.
Acqua del rubinetto
Quando si parla di acqua del rubinetto, prima di tutto bisogna pensare che si tratta di acqua potabile.
La principale differenza sta nella provenienza e nel processo di distribuzione. L’acqua minerale in bottiglia proviene da fonti e sorgenti incontaminate ed essendo batteriologicamente pura all’origine, non deve essere modificata durante l’imbottigliamento, anzi la distribuzione deve essere in grado di portare sulla tavola l’acqua senza alterarne i valori e la composizione.
L’acqua del rubinetto invece segue un processo differente, viene prelevata da laghi e fiumi e diventa acqua potabile solo quando supera rigorosi controlli e norme igienico sanitarie.
Ciascun comune, provincia o città ha il suo servizio idrico che è pubblico e quindi è regolato da leggi Statali che mantengono un prezzo più o meno uniforme per tutti. Il territorio Italiano però non è tutto uguale, ci sono zone dove l’acqua è più accessibile di altre e i sistemi idrici per la distribuzione sono diversi, così anche le diverse acque avranno composizioni molto differenti e non è sempre così facile avere informazioni sui parametri.
Il costo dell’acqua potabile in Italia è tra i più bassi d’Europa, lo dicono i dati dello elaborati dall’International statistics for water services, ma anche se questo può sembrare solo un vantaggio, in realtà un costo basso porta inevitabilmente ad una minore attenzione da parte dei cittadini all’utilizzo dell’acqua, che spesso viene sprecata.
La mancanza di introiti derivanti dal servizio inoltre genera anche una minor possibilità di ammodernamento delle infrastrutture, che renderebbero il sistema idrico più efficiente e sostenibile evitando le perdite d’acqua durante la distribuzione.
Pro e contro di bere acqua del rubinetto
Bere acqua del rubinetto ha diversi vantaggi, il più importante è la diminuzione della quantità di rifiuti in plastica da smaltire e un rischio minore che questi rifiuti finiscano per inquinare il mare e l’ambiente. Se si sceglie di bere acqua del rubinetto, è buona norma informarsi preventivamente sulla sua provenienza e sulla sua composizione, che varia a seconda del territorio di riferimento. Per migliorarne il gusto e la sicurezza, si possono utilizzare sistemi di depurazione dell’acqua, online si trovano ormai moltissimi modelli di macchine depuratrici, filtri da applicare ai rubinetti e sistemi di depurazione dell’acqua da integrare nel sottolavello, ma pur essendo assolutamente un acqua potabile, non avremo mai gli stessi parametri in termini di residuo fisso, di sodio e di calcio delle acque in bottiglia.
