
Acqua Sant’Anna di Vinadio: proprietà, composizione e storia
Acqua Sant Anna di Vinadio è l’acqua minerale che ha il più basso valore di residuo fisso in etichetta, per questo è considerata la più leggera tra le principali acque minerali.
Acqua Sant Anna è un’acqua minerale così leggera grazie alle sue proprietà organolettiche e alla sua origine: la fonte di Vinadio e Rebruant a più di 1900 metri d’altezza nel territorio delle Alpi Marittime, uno dei più bei paesaggi di montagna d’Europa.
Abbiamo fatto un confronto tra i diversi tipi di acqua minerale che abbiamo a disposizione, e abbiamo scoperto che, tra quelle prese in considerazione, Acqua Sant Anna è l’acqua minerale naturale che ha le caratteristiche migliori, per gli adulti, ma ancora di più per i bambini e i neonati.
Consumiamo dai tre ai cinque litri di acqua ogni giorno. D’estate possiamo arrivare a consumarne anche cinque litri. Ma facciamo abbastanza attenzione al tipo di acqua che ingeriamo? è vero che l’acqua del rubinetto è buona quanto le acque minerali? E le acque minerali sono tutte uguali?
Per scoprirlo non abbiamo fatto altro che prendere le etichette delle acque minerali più vendute e confrontarle per verificare quale fosse l’acqua più “leggera” cioè quella che contenesse la minor quantità di ioni, minerali e residuo fisso. Su quasi tutti i parametri considerati è proprio Acqua Sant’Anna l’acqua minerale che è risultata più leggera.
1) Acqua Sant Anna e il Residuo Fisso
Cominciamo dal Residuo fisso: si tratta della quantità di minerali che rimangono dopo aver fatto bollire un litro d’acqua a 100 gradi, e dopo averla fatta evaporare completamente e dopo aver proceduto all’essiccazione alla temperatura di 180 gradi. Il residuo fisso Viene misurato in mg per litro, ed è obbligatorio riportarlo sulle etichette di tutte le acque minerali. La quantità di residuo fisso è in pratica l’insieme di sostanze che ingeriamo insieme all’acqua, e che se in eccesso vanno ad appesantire il nostro metabolismo, rendono più difficile la digestione e in parte vengono assorbite dal nostro organismo, rendendo meno agevole la funzione renale e il lavoro del fegato. In particolare per l’alimentazione dei bambini, è particolarmente indicato l’impiego di acque a basso contenuto di residuo fisso (specialmente per i neonati nel caso di utilizzo di latte in polvere): la funzione renale nei bambini non è ancora matura, almeno fino all’età di 4-5 anni, ed è meglio evitare di sovraccaricare i loro reni con eccesso di sali minerali.
Rispetto al residuo fisso abbiamo messo in ordine le diverse acque considerate, dalla più leggera alla più pesante (per Acqua Sant Anna abbiamo considerato le due diverse fonti da cui sgorga l’acqua, cioè quella di Vinadio e quella in alta quota di Rebruant, che vengono commercializzate con etichette separate):
Acqua Sant Anna Rebruant | 22mg/l |
Acqua Sant Anna Vinadio | 43 mg/l |
Levissima | 80 mg/l |
Panna | 141 mg/l |
Vera | 160 mg/l |
Rocchetta | 177 mg/l |
San Benedetto | 272 mg/l |
Vitasnella | 400 mg/l |
Uliveto | 752 mg/l |
San Pellegrino | 854 mg/l |
Ferrarelle | 1283 mg/l |
Le acque minerali vengono distinte in diverse tipologie in base a precise normative di legge, che le classificano in base alle loro caratteristiche. In particolare, sulla base del residuo fisso le acque vengono distinte nelle seguenti classi:
- Minimamente mineralizzate (residuo fisso inferiore a 50 mg/l)
- Oligominerali (R.F tra 50 e 500 mg/l)
- Minerali (R.F tra 500 e 1500 mg/l)
- Ricche di sali minerali (R.F. superiore a 1500 mg/l).
Secondo questa classificazione, sia l’Acqua Sant Anna di Vinadio, sia quella della fonte Rebruant ricadono nella classe delle acque minimamente mineralizzate.
2) Acqua Sant Anna e il Sodio
Il sodio (o sarebbe meglio dire l’eccesso di sodio) è uno dei più grandi nemici della nostra salute: lo sanno bene tutti i cardiopatici, che si sentono ripetere costantemente dai loro cardiologi di ridurre l’uso di sale da cucina, di evitare di assumere cibi confezionati ricchi di sale. Il sodio ha la caratteristica di trattenere i liquidi all’interno delle nostre cellule. In pratica rende più difficoltosa la diuresi, con il risultato che tendiamo a “gonfiarci”. E’ un problema dal punto di vista estetico, come sanno bene le donne affette da cellulite, ma provoca anche un incremento della pressione arteriosa. E’ importante per chi ha problemi di salute, ma anche per le persone sane, fare molta attenzione alla quantità di sodio che immettono nella loro alimentazione, e anche l’acqua deve essere considerata con attenzione. Le normative italiane definiscono “acque minerali adatte alle diete povere di sodio” quelle con un contenuto inferiore ai 20 mg/l.
Anche rispetto a questo indicatore l’Acqua Sant Anna di Vinadio è risultata la più leggera, in particolare quella proveniente dalla fonte di Vinadio con meno di 1 mg/ di sodio:
Acqua Sant’Anna Vinadio | 0,9 mg/l |
Acqua Sant’Anna Rebruant | 1,9 mg/l |
Levissima | 1,9 mg/l |
Vera | 2 mg/l |
Vitasnella | 3 mg/l |
Rocchetta | 4,6 mg/l |
San Benedetto | 5,8 mg/l |
Panna | 6,4 mg/l |
San Pellegrino | 31,2 mg/l |
Ferrarelle | 49 mg/l |
Uliveto | 74,4 mg/l |
3) Acqua Sant Anna e il Calcio
Il calcio è un sale minerale fondamentale nella nostra alimentazione: le nostre ossa ne sono costituite in gran parte, ed è importante assumerne nella giusta quantità in tutti i tipi di diete. Il problema è, come per la maggior parte dei sali minerali, che la nostra alimentazione ne è già fin troppo ricca: nella nostra società non esiste il problema delle carenze alimentari. Siamo invece esposti al rischio opposto, cioè l’introduzione eccessiva di sostanze, e il calcio non fa eccezione. Considerata la quantità di acqua che consumiamo la presenza di calcio è da trascurare, perché un’assunzione eccessiva può appesantire la funzione renale ed epatica, contribuendo tra l’altro alla formazione di calcoli renali o biliari.
Considerando questo parametro è ancora una volta l’Acqua Sant Anna l’acqua minerale che è risultata la più leggera, in particolare quella della fonte Rebruant, con una quantità di calcio davvero minima:
Sant’Anna Rebruant | 1,6 mg/l |
Sant’Anna Vinadio | 10,5 mg/l |
Levissima | 21 mg/l |
Panna | 32,9 mg/l |
Vera | 35,9 mg/l |
San Benedetto | 48,6 mg/l |
Rocchetta | 57,1 mg/l |
Vitasnella | 86 mg/l |
San Pellegrino | 164 mg/l |
Uliveto | 171 mg/l |
Ferrarelle | 365 mg/l |
C’è da dire che le acque con una maggior quantità di sali minerali non possono essere definite acque di qualità inferiore: vi sono casi e situazioni in cui anzi può essere consigliato assumere acque che abbiano un maggiore apporto di sali (ad esempio dopo una intensa attività fisica durante la quale il nostro corpo abbia consumato gran parte delle riserve). Per il consumo quotidiano però, è sicuramente preferibile un’acqua che riduca il più possibile l’apporto di sali e oligoelementi che, come detto, tendiamo ad assumere già in modo più che sufficiente con la nostra alimentazione, per questo Acqua Sant Anna di Vinadio è quella più indicata per il consumo quotidiano.
4) Acqua Sant Anna risulta essere la più leggera
Nel confronto complessivo tra le acque più vendute in Italia quindi è Acqua Sant Anna a risultare quella con il minor contenuto di residuo fisso e sali minerali. In particolare quella che proviene dalla fonte Rebruant ha una quantità di sodio e residuo fisso davvero minime. Anche Levissima risulta sostanzialmente un’acqua leggera, con una quantità di sodio pari a quello dell’ Acqua Sant Anna di Vinadio, e un residuo fisso contenuto (anche se superiore ai 50 mg/l che le permetterebbero di essere classificata come acqua minimamente mineralizzata). Acque come Uliveto, Ferrarelle e San Pellegrino risultano invece decisamente più ricche di sali minerali e di residuo fisso.
5) Acqua Sant Anna e le acque del rubinetto
Qualche parola infine andrebbe spesa sulle acque del rubinetto: da molte parti si sente dire che le acque di acquedotto sarebbero altrettanto buone che quelle minerali. Ci sono certo delle buone ragioni dal punto di vista della sostenibilità nell’utilizzare un’acqua che sgorga direttamente dal rubinetto di casa nostra rispetto a un’acqua minerale in bottiglia, che è stata prodotta a centinaia di chilometri di distanza, imbottigliata in un contenitore di plastica, e che ha viaggiato su camion per arrivare fino allo scaffale del nostro supermercato. Dal punto di vista della salute però bisogna fare un po’ di attenzione:
Quanto a residuo fisso le acque dell’acquedotto vanno dai 389 mg/l di Roma e Milano ai 514 mg/l di Palermo. Le altre città italiane si attestano in genere su valori intermedi (ad esclusione di quella di Bari che ha 253 mg/l di residuo, comunque circa 10 volte superiore a quello dell’Acqua Sant Anna di Vinadio).
La quantità di calcio nelle acque potabili italiane è poi quasi sempre superiore ai 70 mg/l, sui livelli di diverse acque minerali, ma molto lontano da quelle minimamente mineralizzate (Ricordiamo che la Sant’Anna fonte Rebruant ha solo 1,6 mg/l di calcio).
Il dato sul sodio non è disponibile per molte acque d’acquedotto, ma per esempio a Palermo supera i 50 Mg/l, mentre a Milano o a Roma è presente in quantità molto più limitate.
Nel complesso non si può dire che le acque di acquedotto siano da sconsigliare, ma certo ci sono sostanziali differenze tra queste e le acque minerali, in particolare quelle minimamente mineralizzate come Acqua Sant’Anna, e queste ultime sono da preferire per il consumo quotidiano, soprattutto per le persone più delicate come i bambini.
6) Acqua Sant Anna, le origini e la storia
L’Azienda nasce negli anni 90 quando l’imprenditore Giuseppe Bertone e i suoi figli, appassionati di natura e di montagna, visitano il territorio delle Alpi Marittime in Valle Stura scoprendone la cultura, la bellezza, l’unicità e la freschezza dell’acqua che sgorga dalle alte vette innevate di Corborant (3.010 metri di altezza) passando per i colli di Sant’Anna di Vinadio (2308 m, dove sorge anche il famoso santuario dedicato alla Santa protettrice delle mamme) e arrivando fino alle tavole degli abitanti delle valli sottostanti.
Da quel momento Bertone e i suoi figli decidono di studiare la composizione di Acqua Sant Anna di Vinadio, ne scoprono le proprietà uniche e l’equilibrio minerale speciale di quest’acqua minimamente mineralizzata e decidono di investire per portarla sulla tavola di tutti gli Italiani. Nasce così nel 1996 l’azienda Fonti di Vinadio S.p.a. e il marchio Acqua Sant Anna, che fin dalla sua origine ha voluto far conoscere le proprietà dell’acqua attraverso la trasparenza dei valori in etichetta, spiegando anche come leggerla, per dare la possibilità a tutti di scegliere con consapevolezza quale acqua bere quotidianamente.
Sant’Anna è da sempre un’azienda attenta al benessere, alla sostenibilità e all’innovazione: la sua Bio Bottle lanciata nel 2012 è stata la prima al mondo 100% biodegradabile, grazie ad un particolare biopolimero che si ricava dalla naturale fermentazione degli zuccheri contenuti nelle piante.
Di pochi mesi fa, la nascita della linea di bevande Acqua Sant’Anna Karma: delicati mix di frutta e verdura in comode confezioni con cannuccia da portare in borsetta o nello zaino. L’idea è quella di divulgare oltre alle proprietà salutari della frutta e della verdura e dell’acqua minerale Sant Anna, anche l’importanza di un corretto stile di vita, attento non soltanto alla salute e al benessere ma anche alla sostenibilità ambientale e all’armonia con la natura.
Il packaging è sempre stato uno dei punti di forza del gruppo Acqua Sant Anna Fonti Vinadio, che ha ideato confezioni da borsetta da 25 centilitri, il formato sport da 750 centilitri e il formato Baby per i bambini, proprio per andare incontro alle esigenze dei suoi consumatori.
“Le nostre parole d’ordine sono investimento e diversificazione” ha spiegato Alberto Bertone in una recente intervista alla Repubblica.
