
Albero di Natale ecologico: ecco come sceglierlo
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Qual è più sostenibile, l’albero di Natale vero o quello finto? E come smaltirlo una volta che le feste sono finite? Tutte le risposte in questa mini-guida.
Natale è ormai alle porte ed ecco che comincia la corsa ad acquistare l’albero di Natale perfetto con cui decorare la nostra abitazione. Tuttavia, in mezzo a questa frenesia, ci siamo mai chiesti quale sia il reale impatto ambientale del nostro albero di Natale? E quale sia l’albero di Natale più ecologico? Scopriamolo insieme.
Albero di Natale ecologico: vero, finto o usato?
L’albero di Natale è il simbolo per eccellenza delle feste invernali: c’è chi ogni anno va alla ricerca dell’abete perfetto e chi, invece, riutilizza per più Natali di seguito lo stesso albero artificiale. Sebbene di primo acchito la seconda soluzione possa sembrare come la più ecologica e rispettosa dell’ambiente – anche perché spesso gli alberi sintetici sono pubblicizzati come “sostenibili” – la realtà è ben diversa.
Infatti, secondo il Pefc Italia – l’ente non governativo che si occupa della corretta gestione del patrimonio forestale italiano -, comprare un albero finto significa produrre un danno ambientale non indifferente.
Gli alberi finti sono, infatti, realizzati in materiali non biodegradabili, quali polietilene tereftalato e PVC, le cui esalazioni possono essere anche potenzialmente dannose per la salute umana. Inoltre, dati ISPRA (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Ricerca Ambientale) mostrano come la produzione di un albero artificiale alto circa 2 metri causi fino a 23 kg di emissioni di CO2, una tra le maggiori cause del riscaldamento globale.
Senza contare il lato sociale ed etico della produzione di alberi di Natale sintetici, che spesso avviene in Paesi asiatici con scarse tutele per la salute dei lavoratori e in condizioni di lavoro precarie e sottopagate. Questi alberi di Natale devono poi percorrere decine di migliaia di chilometri per arrivare nelle nostre case, causando l’emissione ingiustificata di gas serra che vanno a peggiorare il già allarmante problema dell’inquinamento atmosferico.
E se invece usassimo lo stesso albero artificiale per diversi anni di fila riusciremmo ad ovviare a queste problematiche? Non proprio. Infatti, secondo uno studio del Dipartimento di Scienze Forestali dell’Università di Firenze, ci vorrebbero fino a 37 anni per compensare l’impatto ambientale della produzione di un albero di Natale artificiale. Ciò significa riutilizzare lo stesso albero di Natale per 37 anni di fila, cosa alquanto improbabile considerando i materiali di scarsa qualità con i quali questi alberi vengono prodotti.
L’unico modo in cui un albero finto potrebbe essere più sostenibile rispetto ad uno vero sarebbe se questo fosse già stato usato. In tal caso, scegliere un albero “di seconda mano”, specie se in buone condizioni, è un buon modo di allungargli la vita ed evitare che finisca prematuramente in discarica.
In linea generale, l’albero di Natale più ecologico è quindi quello vero. Un albero vero non solo comporta l’emissione di quantità di anidride carbonica nettamente inferiori rispetto ad uno finto (soltanto 0,522 kg di CO2 contro i 23 kg di quello artificiale), ma è anche facilmente smaltibile in quanto, terminata la sua funzione, ritorna ad essere materiale organico (o può essere rinvasato se ha ancora le radici).
Inoltre, un abete vero è un essere vivente che “respira” attraverso i processi di fotosintesi ed è dunque in grado di purificare l’ambiente domestico attraverso l’assorbimento dell’anidride carbonica presente nell’aria ed il rilascio di ossigeno ed olii essenziali.
Detto questo, esistono comunque delle best practices anche per l’acquisto di un albero di Natale vero ed ecologico. Vediamole insieme.
Albero di Natale ecologico e vero: ecco cosa tenere a mente prima e dopo l’acquisto
Scegliere un albero di Natale vero è la cosa migliore che possiamo fare. Tuttavia, non tutti gli abeti sono uguali, ed è vitale ed importante fare attenzione alla loro provenienza.
Partiamo con il dire che esistono due tipi di alberi di Natale veri: quelli con radici e terra e quelli senza, anche detti “cimali”. I primi sono generalmente coltivati in vivai dedicati e, una volta utilizzati, possono essere rinvasati per gli anni a venire.
I secondi provengono invece generalmente da boschi usati per produrre legna ed il loro taglio viene severamente disciplinato dalle norme di gestione forestale, la cui corretta applicazione è sorvegliata dai Carabinieri forestali. Ecco perché il taglio degli abeti cimali non solo non porta alcun rischio all’ecosistema circostante, ma è anzi spesso funzionale al creare maggior spazio per permettere alle piante circostanti di potersi sviluppare in maniera ottimale.
L’unica discriminante nella scelta tra un albero cimale ed uno con radici sarà quindi la nostra volontà (o meno) di rinvasare la pianta una volta finito il periodo natalizio. Detto ciò, ecco alcuni consigli per l’acquisto ed il mantenimento della pianta che possono essere seguiti in entrambi i casi.
Scegliere un albero che provenga da luoghi vicini
Il primo accorgimento per scegliere un albero di Natale sostenibile è quello di controllarne la provenienza e assicurarci di scegliere specie autoctone, provenienti da vivai o boschi italiani. Più questi sono vicini, minori saranno le esternalità ambientali connesse con il loro trasporto e maggiore sarà l’impatto positivo sulla promozione degli ecosistemi e della biodiversità locale.
Fare attenzione alla presenza di una certificazione che garantisca la tracciabilità dell’abete
Un altro modo di assicurarci che il nostro albero di Natale sia ecologico e sostenibile è quello di assicurarci che la pianta sia dotata di un marchio di certificazione che ne garantisca la tracciabilità, attestandone provenienza e rispetto delle norme di gestione forestale.
Tra i marchi di certificazione più autorevoli ci sono quello PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes, ossia Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale) e FSC (Forest Stewardship Council, ovvero Consiglio per la Gestione Forestale).
Entrambi garantiscono massima trasparenza in termini di provenienza ed età della pianta, nome del produttore e rispetto dell’ecosistema locale (in particolare, facciamo che la pianta non sia destinata al rimboschimento, in modo da prevenire mescolanze genetiche e dunque potenziali danni agli abeti autoctoni). Al momento, centinaia di aziende italiane sono già in possesso della certificazione PEFC: scegliere queste piante significa validare il lavoro di queste realtà e promuoverne l’operato.Posizionare l’albero lontano fa fonti di aria e calore ed innaffiarlo con regolarità
Con o senza radici, il nostro albero di Natale necessita di particolari accortezze per mantenere la sua naturale bellezza il più a lungo possibile.
In primo luogo, è bene sistemare l’albero lontano da fonti di calore (quali caloriferi o stufe) e al riparo da spifferi e correnti d’aria. È inoltre sconsigliato spruzzare neve finta o spray colorati e/o con glitter sui rami, in quanto potrebbero soffocare l’albero che, ricordiamoci, è un essere vivente. Allo stesso modo, evitiamo di decorarlo con addobbi eccessivamente pesanti poiché potrebbero spezzare i rami.
Al contrario, si consiglia di posizionare l’albero in un luogo sufficientemente luminoso e di mantenere il terriccio sempre umido, innaffiando la pianta almeno una volta ogni 1-2 giorni.Rinvasare l’albero di Natale con radici
Oltre a prestare particolare attenzione alla tracciabilità e alla provenienza del nostro albero di Natale ecologico, è altresì importante considerare cosa ne faremo una volta che le Feste sono finite.
Gli alberi dotati di radici possono infatti essere facilmente rinvasati al termine del periodo natalizio ed essere usati nuovamente negli anni a venire. In alternativa, è possibile impiantarli nell’orto o in giardino. L’unica accortezza è quella di non riportare l’albero nel bosco. Tale gesto, anche se fatto in buona fede, potrebbe infatti causare l’alterazione degli equilibri naturali di quell’ecosistema.Come smaltire correttamente un albero di Natale senza radici
Se, al contrario, abbiamo acquistato un albero di Natale senza radici, sarà necessario provvedere ad un corretto smaltimento dello stesso. Per fare ciò, dovremo portare l’abete nel centro di compostaggio più vicino alla nostra abitazione (attenzione a non gettarlo nell’umido domestico). In questo modo, l’abete sarà correttamente trasformato in compost.
Se invece abbiamo un camino o una stufa a legna, potremo usate i rami e i tronchi come legna da ardere. In questo caso, è consigliato far asciugare la legna all’aperto prima dell’uso.Attenzione agli addobbi
Ultimo ma non meno importante, la sostenibilità del nostro albero da Natale passa anche dagli addobbi con cui decidiamo di decorarlo. Palline, luci e festoni sono generalmente creati con materiali non biodegradabili e di difficile smaltimento.
Ecco perché consigliamo di optare per decorazioni 100% naturali, quali fettine di agrumi essiccati, pigne e ghirlande fatte in casa. Ecco, 10 decorazioni natalizie per l’albero di Natale fai da te.
