alghe per produrre biocombustibile

Alghe per produrre biocarburante e energia pulita

La ricerca di fonti di energia alternative e biocombustibili non si ferma e la natura ci viene ancora una volta in aiuto.

L’ultima importante ricerca è tutta italiana, interessa le alghe e le modalità possibili per ricavarne un biocarburante “di origine marina”.

Portata avanti da un team di scienziati del dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, di concerto con il dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano e il Cnst dell’Istituto Italiano di Tecnologia, la ricerca è quasi interamente finanziata con fondi europei ed è stata da poco pubblicata sul portale Nature Plants.

Come si è arrivati a pensare a un biocarburante

Durante la fotosintesi clorofilliana le piante riescono a ottimizzare l’energia accumulata, limitandone gli sprechi. La ricerca è riuscita a comprendere meglio questo processo e si pone ora l’obiettivo di “insegnarlo” alle alghe. I risultati sono convincenti e tra pochi anni sarà possibile ricavare biocarburante che potremmo definire di origine marina.
Durante il processo di fotosintesi, le piante lavorano sostanzialmente su due livelli: due “antenne” distinte che captano la luce in maniera diversa. Analizzando questo processo, gli scienziati hanno provato a creare delle piante prive del primo livello. Queste piante modificate hanno rivelato una straordinaria capacità di assorbimento nel secondo livello. Orfano del primo apparato, il secondo accresce infatti la sua efficienza minimizzando le proprie perdite di energia. La presenza dei due livelli nelle alghe unicellulari è mitigata da una quasi totale assenza di differenziazione tra i due livelli. Le alghe risultano perciò meno efficienti delle sorelle sorte sulla terraferma.

alghe marine per produrre biocarburante

Il passaggio dalle piante alle alghe

Partendo da queste scoperte, la ricerca volge ora il suo sguardo alla differenziazione dei livelli anche nelle alghe. Ciò permetterebbe di renderle più efficienti, migliorando la loro coltivazione in appositi fotobioreattori industriali. Questi impianti simulano – con ottimi risultati – la filtrazione della luce, in modo del tutto simile a ciò che accade nelle foglie delle piante. Per ora, le alghe coltivate nei fotobioreattori sono utilizzate per la produzione industriale ma, andando a scuola dalle piante, sarà possibile accrescere la loro produzione e sfruttarle per altri scopi.
Il prossimo passo della ricerca sarà quindi quello di provare a fornire alle alghe – sotto forma di filamenti di DNA – le informazioni ricavate dalle piante. Potenziandone il sistema di assorbimento e, soprattutto, di contenimento dell’energia. Lo scopo principe è quello di giungere ad alghe sfruttabili per la produzione di biocarburante assolutamente non inquinante.

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alghe per produrre biocarburante

Le alghe possono salvare il mondo

Con la preventivata crescita della popolazione mondiale, nei prossimi anni sarà sempre più importante trovare fonti alternative che permettano di accontentare le richieste di cibo ed energia. Un tema tanto importante quanto ricco di insidie.
La questione legata alla produzione di biocarburante è tra le più spinose. Ricavare combustibile dalle piante obbliga infatti a sacrificare terreni utilizzabili per la produzione di cibo. Il dilemma resta… meglio produrre cibo o energia? Di certo, entrambe sono fondamentali per assicurare un futuro migliore alla popolazione.
Le alghe, sempre più sfruttate anche in campo alimentare, potrebbero dunque rappresentare un ottimo punto di partenza per scardinare il problema da questioni stagnanti e soddisfare la necessità di cibo, così come quella di energia pulita.

Ci potranno essere delle difficoltà nella realizzazione, la strada è però tracciata e le tecnologie necessarie per percorrerla sono già disponibili” ha commentato soddisfatto Roberto Bassi, coordinatore del progetto presso l’Università di Verona.

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