
Allestire un acquario
L’allestimento di un acquario è una scelta che va ben ponderata. Bisogna valutare bene in anticipo il tipo di ambiente che vorrete ricostruire, e scegliere il tipo di vasca e gli accessori adatti.
Se state pensando di allestire un acquario, perché starebbe così bene in quell’angolo del soggiorno o dello studio, ci sono alcune cose che dovete sapere, prima di scegliere il tipo di vasca, gli accessori, piante, pesci e tuffarvi (è il caso di dirlo) nel mondo dell’acquariologia. La prima considerazione da fare è che l’acquario non è solo un bellissimo oggetto di arredamento. E’ soprattutto un angolo di natura che entrerà nella vostra casa. Dimenticate quelle brutte vasche arredate con oggetti di plastica: il grande fascino di un acquario è quello di ricostruire un ambiente naturale, con piante vere e diversi organismi acquatici.
Acquistare un acquario, allestirlo e prendersene cura è una grossa responsabilità, perché dipenderà dalle vostre scelte e dalle vostre attenzioni se gli animali e le piante che vi troveranno posto avranno un ambiente adatto in cui vivere sani e protetti. Ed è anche un fantastico strumento didattico: dovrete imparare tantissime cose su come funzionano gli equilibri di un ecosistema. E se avete dei bambini sarà bellissimo scoprire insieme a loro i segreti del mondo sommerso. Dovrete imparare come funziona il ciclo dell’azoto (il meccanismo cioè attraverso cui le sostanze di scarto, come gli escrementi dei pesci vengono trasformati dai batteri e tornano a diventare elementi utili), dovrete conoscere i meccanismi della fotosintesi di piante e alghe, e la biologia di pesci e altri animali.
Allestire un acquario vi aiuterà a sviluppare le vostre conoscenze sugli ecosistemi naturali, e vi farà comprendere meglio anche le reali conseguenze che l’inquinamento e gli interventi umani possono avere su sistemi ben più grandi, come i fiumi, i mari e gli oceani.
Infine, guardare la vostra vasca, quando avrà raggiunto la sua maturazione e il suo equilibrio, vi darà una grandissima soddisfazione, e vorrete passare ore a contemplare quel piccolo mondo.
Se a questo punto siete convinti e volete procedere all’acquisto, sono diversi i criteri che dovete tenere in considerazione per la scelta della vasca (innanzitutto le sue dimensioni, anche in base allo spazio di cui disponete, e perché no a quanto siete disposti a spendere) e degli accessori, quali filtro, illuminazione, pompe, eventuali schiumatori o impianti a Co2.
Acquario marino o d’acqua dolce?
Innanzitutto dovete chiarirvi le idee su quale tipologia di ambiente volete ricostruire: Un ambiente marino o di acqua dolce.
E’ indubbio che l’aquario marino sia particolarmente affascinante. Soprattutto nell’allestimento detto berlinese, con le rocce vive, i coralli e gli invertebrati. Ma sappiate che l’acquario di acqua salata richiede molta più cura di quello di acqua dolce, richiede tempo e attenzione. Ma soprattutto spazio.
Il litraggio minimo per un acquario marino è di almeno 200 litri, che vuol dire almeno un metro di lunghezza per circa 45 cm di profondità e 50 cm di altezza.
La ragione per cui è necessario un litraggio maggiore per questo tipo di acquario è presto detta: maggiore è la quantità d’acqua contenuta in un acquario, più gli indicatori di base della qualità dell’acqua sono stabili (acidità, durezza, presenza di nitrati). Gli organismi marini come pesci, coralli, invertebrati e crostacei, sopportano meno di quelli d’acqua dolce le variazioni di questi parametri. In un acquario troppo piccolo il rischio è vedere presto i pesci e gli altri organismi ammalarsi e morire.
Se siete principianti o acquariofili senza grande esperienza, vi consigliamo di partire senz’altro con un acquario di acqua dolce: può darvi comunque delle grandi soddisfazioni, ed è meno costoso e impegnativo.
Un acquario d’acqua dolce può essere allestito anche in misure più contenute. Tenete però sempre conto del fatto che i pesci hanno bisogno di spazio, e che producono escrementi e rifiuti, che possono condizionare la qualità dell’acqua, per cui fate sempre attenzione a non eccedere con il numero di abitanti. In ogni caso per un buon acquario, vi consigliamo vivamente di non scendere sotto i 50 litri. In vasche più piccole i pesci non si troveranno a loro agio, e le condizioni dell’acqua renderanno la vita difficile anche alle piante.
Gli accessori di base
Il filtro
Il cuore di ogni acquario è il filtro. Può essere interno (di solito viene fornito come accessorio incluso) oppure esterno se preferite avere la vasca completamente libera per ragioni estetiche. In questo caso dovrete acquistarlo a parte, e dovete considerare che avrà bisogno di un suo alloggiamento sotto la vasca.
Il filtro si basa su un doppio meccanismo: un filtraggio meccanico (particolari spugne o lana sintetica che elimina dall’acqua le particelle più grossolane) e uno biologico: una parte del filtro viene riempita con dei cannolicchi ceramici che rappresentano l’ambiente di sviluppo ideale di alcuni tipi di batteri che eliminano dall’acqua le sostanze nocive prodotte dal metabolismo dei pesci e delle piante: i resti organici (cibo, escrementi, parti morte delle piante, o peggio pesci morti) producono ammonio e ammoniaca, fortemente tossici per tutti gli organismi viventi. Una prima classe di batteri che abitano il filtro si nutre di queste sostanze e le trasforma in nitriti. Ma anche i nitriti sono tossici, e allora una seconda classe di batteri trasforma i nitriti in nitrati e fosfati, che sono invece tollerati dai pesci in concentrazioni molto più elevate. Questo processo è noto come ciclo dell’azoto.
Oltre ai due processi descritti (filtrazione meccanica e biologica) a volte nei filtri vengono inseriti anche dei carboni attivi, per rendere più limpida l’acqua, ma non è sempre necessario.
Una informazione importante: quando allestite un acquario per la prima volta potrete mettere da subito le piante, ma per i pesci dovrete obbligatoriamente aspettare almeno qualche settimana. Non meno di un mese. La ragione è che il filtro biologico ha bisogno di tempo per maturare: i batteri hanno bisogno di tempo per colonizzare il filtro (soprattutto i batteri cosiddetti nitrogeni, quelli che consumano i nitriti), e se mettete i pesci troppo presto si troveranno in breve in un’acqua con alta concentrazione di ammoniaca e nitriti. Se non moriranno (cosa alquanto probabile) infliggerete comunque loro delle inutili sofferenze. Per accelerare il processo potete utilizzare un attivatore batterico: si tratta di un prodotto specifico per acquari che contiene una miscela di batteri aerobici e anaerobi che permette di popolare rapidamente il filtro.
Le pompe
Per far circolare l’acqua e forzarla a passare nel filtro è necessaria una pompa (anche questa fornita quasi sempre insieme al filtro). La pompa dovrà avere una capacita (misurata in litri/ora) sufficiente a far circolare almeno una volta in un’ora tutta l’acqua della vasca.
Tenete presente che con acquari grandi, o se volete allevare organismi che traggono nutrimento dalla corrente, dovrete aggiungere anche delle pompe di movimento, per rendere costante la circolazione dell’acqua.
Illuminazione
Altro elemento da considerare con attenzione è l’illuminazione: mentre i pesci non hanno in genere grande bisogno di luce, per le piante questa diventa invece un elemento fondamentale. Tutti rimangono affascinati alla vista di un acquario in allestimento cosiddetto olandese (acquario d’acqua dolce con una prevalenza di piante rispetto ai pesci). Ma per ottenere buoni risultati con un allestimento simile bisogna optare per acquari che abbiano un livello di illuminazione elevato. Una regola base (anche se forse troppo semplicistica) per valutare l’illuminazione di una vasca è il Watt per litro: basta dividere i watt delle lampade disponibili per il numero di litri. Se il numero è inferiore a 0,5 la luce è troppo poca per la maggior parte delle piante. Questo non significa che l’acquario non vada bene: se ciò che volete è dare più spazio ai pesci e allevare solo qualche pianta (ce ne sono alcune che vivono benissimo con luce scarsa) una luce ridotta è persino un vantaggio, perché si riduce il rischio di proliferazione delle alghe.
Il termoriscaldatore
Altro elemento che non può mancare nell’acquario (a meno che non vi accontentiate di allevare pesci d’acqua fredda, ma in quel caso non avrete grandissima scelta al di là dei pesci rossi e di poche altre specie), è il termoriscaldatore. Si tratta di un piccolo dispositivo che normalmente va inserito in un apposito vano del filtro, dotato di un termostato e di una superficie riscaldante. La maggior parte dei pesci d’acquario necessita di una temperatura tra i 24 e i 26 gradi.
Il fondo
La varietà di materiali di fondo disponibili per l’allestimento di un acquario è davvero ampia. Troverete fondi di ogni colore e con diversa granularità. Si va dalla sabbia di fiume, al ghiaietto, fino ad alcuni tipi di terriccio. La scelta dovrà dipendere in parte dai vostri gusti estetici, ma non dimenticate che la scelta del fondo ha la sua importanza anche per il corretto equilibrio della vasca. Innanzitutto tenete conto che la maggior parte delle specie di pesci da acquario prediligono fondi con colori più scuri, e tendono con questi ad avere un comportamento meno timido e più tranquillo. Alcuni pesci che vivono sul fondo poi hanno l’abitudine di smuovere con la bocca la ghiaia del fondale, per cui meglio evitare ghiaia di quarzo perché ha i bordi taglienti e potrebbe ferire o danneggiare questi pesci. Sono da evitare sabbie e ghiaietti calcarei: questi materiali rilasciano costantemente sali di calcio nell’acqua aumentandone la durezza, e questo può avere conseguenze molto dannose sulla salute di piante e animali. Un suggerimento utile per capire se avete a che fare con un fondo calcareo è prenderne un pizzico e versarci qualche goccia di un comune anticalcare per il bagno. Se il materiale è calcareo comincerà subito a fare delle bollicine.
Non dimenticate poi che il fondo sarà anche il substrato in cui cresceranno le vostre piante. Alcune piante acquatiche traggono gran parte del loro nutrimento dalle foglie anziché dalle radici, che usano prevalentemente per ancorarsi al terreno. Ma ce ne sono altre, come le bellissime cryptocoryne, che invece assorbono le sostanze minerali dal terreno. E’ bene quindi che il fondo scelto sia adatto alla loro sopravvivenza.
Una delle tendenze recenti in acquariofilia è quella di utilizzare l’akadama, un terriccio normalmente impiegato nella coltivazione dei bonsai, con cui creare una prima base di fondo, per poi coprirlo con uno strato di ghiaia. Esistono poi degli specifici fondi fertilizzati, che possono essere usati da soli o miscelati con ghiaia inerte. In genere i fondi in sabbia sono sconsigliabili, perché non favoriscono la circolazione d’ossigeno nel fondo, andando a creare delle aree di anossia in cui possono svilupparsi batteri nocivi.
Ma quanto materiale dovete acquistare per comporre il fondo? Un calcolo approssimativo ma efficace è il seguente: calcolate l’area della base del vostro acquario. Ad es: se è lungo 80cm per 40 cm di larghezza fate 80×40=3.200. Moltiplicate poi per i centimetri di altezza che dovrà avere il fondo: seguendo il nostro esempio, se volete fare un fondo di 5 cm moltiplicate 3.200×5=16.000. Dividete poi il risultato per 1000 e saprete quanti litri di materiale dovrete acquistare complessivamente. Nel nostro caso avremo bisogno di 16 litri di fondo.
Rocce legni e arredi
Gli arredi di un acquario non hanno solo una funzione estetica: servono soprattutto a ricreare un ambiente il più possibile simile a a quello che si trova in natura. Alcuni pesci si sentono molto più a loro agio se all’interno della vasca ci sono zone più riparate o nascondigli, che con sassi o rocce possono essere creati ad arte. Inoltre molte specie sono territoriali, e hanno bisogno di punti di riferimento che dividano lo spazio disponibile in aree diverse. In commercio sono disponibili numerosi oggetti in resina che imitano rocce, rami e piante. Il vantaggio di questo tipo di arredi è che sono perfettamente sterili e non rilasciano alcun tipo di sostanza nell’acqua, evitando di influenzarne i parametri chimico-fisici. Ma se volete il nostro parere, molto meglio utilizzare oggetti naturali, come vere rocce o radici. Se farete questa scelta sappiate che potrete trovare una vasta scelta nei negozi di acquari o di giardinaggio. O meglio ancora, cercate le rocce che vi piacciono nella natura, sulla riva di un fiume o durante una passeggiata in un bosco. Abbiate solo cura di verificare che il tipo di legno non sia di quelli che marciscono in fretta o rilasciano sostanze potenzialmente tossiche. E per le pietre, che non siano composte di materiale calcareo (per verificarlo potete seguire lo stesso procedimento descritto sopra per il fondo). Prima di metterle nella vasca è buona norma metterle per un quarto d’ora in forno a 200 gradi per eliminare possibili batteri nocivi. Evitate assolutamente di lavarle con qualunque tipo di detersivo (mettereste nell’acquario una bomba chimica). Per ripulirle da terra o altri residui sciacquatele solo sotto l’acqua calda sfregandole con uno spazzolino.
Accessori opzionali
Timer
Mentre il filtro deve funzionare costantemente, l’illuminazione dovrebbe seguire il ritmo giorno notte, per per riprodurre una situazione naturale, necessaria ai pesci ma soprattutto alle piante. A meno che non siate sicuri di essere sempre presenti e di accendere e spegnere le luci a orari prestabiliti, dovrete dotarvi di un interruttore con temporizzatore che provveda ad accendere e spegnere le lampade ogni sera e ogni mattina.
Impianto a Co2
Per realizzare la fotosintesi clorofilliana le piante utilizzano anidride carbonica. Per le piante con foglie emerse non c’è alcun problema ad approvvigionarsi di questo gas di cui l’atmosfera è ricca. Questo compito è invece molto più difficile per le piante acquatiche, dal momento che l’anidride carbonica disciolta in acqua è molto più scarsa. Uno dei progressi più interessanti fatti in acquariologia negli ultimi anni è stata proprio l’introduzione di impianti per la diffusione dell’anidride carbonica. Se, come speriamo, è vostra intenzione coltivare molte piante, integrare la Co2 potrebbe essere un’ottima idea. Vedrete le vostre piante molto più rigogliose e le farete crescere più in fretta, cosa che tra l’altro aiuterà a combattere le alghe (uno dei peggiori nemici degli acquariofili), perché avvantaggerà le vostre piantine nella continua competizione per la sopravvivenza. Sul mercato sono disponibili impianti completi come l’Askoll CO2 Pro Green System, ma se volete risparmiare e vi piace fare le cose da soli, potreste costruirvene uno artigianale utilizzando una bottiglia di plastica, dello zucchero, del lievito di birra e un tubo da flebo. In uno dei prossimi articoli vi spiegheremo nel dettaglio come fare. Il vantaggio degli impianti completi è che vi permettono di controllare meglio la quantità di Co2 immessa e la continuità della distribuzione. Non sono elementi secondari, perché un’immissione non controllata di Co2 potrebbe alterare in modo significativo i parametri dell’acqua, e in particolare il PH, cioè il grado di acidità.
Aeratore
Questo accessorio consiste in un sistema che immette ossigeno nella vasca attraverso un diffusore solitamente nascosto sul fondo o sotto qualche elemento di arredo. E’ quello che genera le classiche bollicine che avrete tante volte visto salire dal fondo di un acquario. Solitamente non c’è alcuna necessità di introdurlo, soprattutto se avete delle piante che naturalmente producono ossigeno. Potrebbe essere utile se allestite una vasca totalmente priva di piante, e comunque può avere un interessante effetto estetico per creare un po’ di movimento.
Schiumatoio
Lo schiumatoio è un sistema di filtraggio molto sofisticato che utilizza un sistema meccanico per eliminare le sostanze nocive dall’acqua: attraverso una pompa o una pietra porosa crea schiuma all’interno di un contenitore cilindrico. Sfruttando il principio della tensione superficiale dell’acqua asporta gran parte degli elementi inquinanti (a differenza del filtro biologico elimina anche i nitrati). Questo meccanismo di filtraggio è assolutamente necessario per gli acquari marini di barriera, ma decisamente inutile per tutti gli altri tipi di allestimento. In particolare non viene mai usato per gli acquari d’acqua dolce.
I pesci
Quando la vasca sarà attiva e sarà passato più o meno un mese dall’avvio, potrete finalmente cominciare a introdurre i primi pesci. Idealmente dovreste aver già deciso dall’inizio quali specie introdurre, perché questo avrà necessariamente influenzato alcune delle vostre scelte per quanto riguarda l’allestimento della vasca. Se volete consigli e informazioni vi rimandiamo a un articolo dedicato alla scelta dei pesci più resistenti e facili da allevare negli acquari d’acqua dolce.
Il nostro consiglio: Acquario Askoll KIT L ABSOLUTE BLACK
Che questa sia la vostra prima esperenza nel mondo degli acquari, o che già abbiate esperienza, quella che vi suggeriamo è una vasca ottima, con un rapporto qualità prezzo particolarmente favorevole. Askoll è certamente uno dei marchi leader nell’acquariologia, riconosciuto da sempre per la qualità. Questa è una vasca da 68 litri, il minimo per avere un acquario completo che potrà darvi molte soddisfazioni. Le dimensioni sono 56cm X 36cm con un’altezza di 43,5cm. Il design di questo acquario è particolarmente pulito e moderno e lo rende adatto a tutti gli ambienti.
A un prezzo intorno ai 200 euro (decisamente competitivo per una vasca di buona qualità) avrete un sistema completo di tutti gli elementi necessari. La caratteristica più interessante di questa vasca è infatti che integra all’interno del coperchio tutti gli accessori di base: a differenza di altri sistemi che hanno ad esempio il filtro in vista, qui avrete tutta la vasca completamente libera per le vostre piante e per i pesci, con un effetto estetico decisamente migliore. L’accesso al filtro inoltre è molto più facile, e non sarà necessario estrarlo dalla vasca come si deve fare con i filtri tradizionali.
Oltre naturalmente a filtro e pompa (con una portata di 300L ora, in grado quindi di garantire un totale ricambio dell’acqua quattro volte ogni ora) il kit include un sistema di illuminazione con una lampada da 24 Watt, un termoriscaldatore (non sempre viene incluso) e, particolare non trascurabile, un timer integrato.
Questo acquario è disponibile in nero, ma anche in bianco con le stesse caratteristiche.
Se invece puntate a una vasca più capiente (siamo intorno ai 100 litri) potete optare al modello superiore, il KIT XL ABSOLUTE BLACK a un costo di poche decine di euro superiore.
