
Animali domestici in condominio: nessuna legge può vietarli
Dal 2013, per legge, nessun regolamento condominiale può vietarci di tenere animali domestici, anche se è stato approvato all’unanimità. A conferma, una recente sentenza del Tribunale di Cagliari.
In molti condomini i litigi e le dispute sono quasi all’ordine del giorno. Non sopportiamo chi fa baccano fino a tardi, chi cammina in casa con le scarpe con i tacchi o chi sbatte le porte, chi non fa correttamente la raccolta differenziata e chi parcheggia male. E c’è anche chi non ama avere in giro animali domestici. Ma nessun condominio può vietarli: è la legge.
La sentenza
Lo scorso 22 luglio, il Tribunale di Cagliari ha accolto il ricorso presentato da un uomo a cui era stato proibito di tenere il proprio cane in virtù di un regolamento condominiale. Sentenza definitiva che dichiara nullo il detto regolamento in base all’articolo 1138 del Codice Civile, ultimo comma, così come modificato dalla legge 220/2012 (Riforma del condominio) entrata in vigore il 17 giugno 2013 e che recita: «i regolamenti condominiali non potranno in alcun modo vietare il possesso o la detenzione di animali domestici». Né interdire l’utilizzo degli spazi comuni in via preventiva.
Secondo il giudice, tale disposizione annulla qualsiasi altra norma con essa contrastante, indipendentemente che a contenerla sia un regolamento assembleare (approvato dall’assemblea condominiale secondo la maggioranza) o contrattuale (deliberato all’unanimità dai condomini o predisposto dal costruttore dello stabile e allegato agli atti di compravendita), e anche se la stesura di tale regolamento è avvenuta prima dell’entrata in vigore della legge 220/2012.
Un diritto inviolabile
Si è sciolto così il nodo più critico della legge stessa, che non specificava se i regolamenti condominiali citati nel testo – che non hanno il potere di vietare il possesso di un animale – fossero quelli contrattuali o quelli assembleari, legittimando a ridurre la portata del precetto a questi ultimi soltanto. È stata rigettata cioè, per la prima volta in modo esplicito, la comune interpretazione che ammetteva una deroga alla legge in presenza di unanimità di consensi: in definitiva, è irrilevante che il divieto sia stato approvato da tutti i condomini.
Secondo la Corte, un simile divieto, oltre a essere contrario alla legge vigente, è contrario ai «principi di ordine pubblico», poiché si è ormai consolidata nel diritto vivente, frutto del comune sentire, e a livello di legislazione nazionale, la necessità di valorizzare il rapporto uomo-animale, riconosciuto peraltro come diritto inviolabile a livello europeo.
I nostri amici a quattro zampe sono ormai riconosciuti come parte integrante delle nostre famiglie, come affetti di cui non è lecito privarci. Ma l’accesso in condominio non è comunque fuori da ogni regola, prima di tutto ricordiamoci sempre il buonsenso e l’educazione, fondamentali per un quieto vivere di tutti. La critica più comune che viene mossa nei confronti degli animali domestici in condominio, è il rumore: un cane che abbaia di frequente e per lungo tempo quando il padrone è fuori casa, può essere davvero fastidioso.
In questo caso, occorre capire qual è il motivo che spinge il cagnolino ad abbaiare.
Molto spesso anche cani e gatti soffrono di stress, ansia e stanchezza, in questo caso dobbiamo cercare di creare un’atmosfera rilassante in casa, non lasciarlo solo troppo a lungo e scegliere il cibo giusto, per assicurargli una sana e corretta alimentazione.
Guarda il video con i consigli per tenere animali in condominio
