Ape regina: guida informativa

Ape regina: caratteristiche, curiosità, storia e comportamento

Ape regina: il ciclo di covata della api e la differenza con operaie e fuchi

L’alveare è una delle strutture sociali più complesse e affascinanti che esistono in natura e la sua organizzazione si basa sulla suddivisione in tre caste: l’ape regina, le api operaie e i fuchi. Alla regina, unico esemplare della comunità in grado di riprodursi, spetta il compito di coordinare la vita e le attività delle altre api che formano la colonia.

Tra tutte le api che compongono una colonia, l’ape regina è la più longeva, la più grande e la più feconda, l’unica in grado di deporre le uova e assicurare la crescita dell’alveare.

Un’altra caratteristica che la rende diversa dalle altre api è la cella in cui viene deposto l’uovo. La regina, infatti, cresce e si sviluppa all’interno della cella reale, una “camera”più grande di quelle esagonali e dalla forma regolare destinate alle api operaie, il cui aspetto ricorda una ghianda allungata e aperta verso il basso.

Il ciclo di covata delle api attraversa tre fasi di trasformazione chiamate metamorfosi. Nella prima fase, l’uovo è simile a un granello di riso e viene deposto nella cella in posizione verticale. Trascorsi tre giorni inizia a piegarsi e si schiude lasciando il posto alle larve, minuscoli bruchi di colore bianco perlato dallo sviluppo rapidissimo che dopo 72 ore si acciambellano sul fondo della cella assumendo la classica posizione a forma di “c”. A partire dal 9° giorno, le celle sono sigillate con un sottile strato di cera chiamato opercolo e al loro interno avviene il passaggio dallo stadio larvale a quello adulto. Le larve diventano prima prepupe e poi pupe e mostrano un aspetto molto più simile alle api così come le conosciamo poiché è in questo periodo che si formano le ali, le zampe e iniziano a distinguersi i colori tipici dell’animale.

Il ciclo di trasformazione si conclude quando l’ape apre con le mandibole l’opercolo, esce dalla cella e prende il suo posto all’interno dell’alveare. Dalla deposizione dell’uovo allo sfarfallamento, l’ammontare dei giorni che servono alle api regine, alle operaie e ai fuchi per diventare insetti sono differenti:

  • Ape regina: impiega 16 giorni / lunghezza 18-20 mm
  • Operai: impegna 21 giorni / lunghezza 10-15 mm
  • Fuco: impiega 24 giorni / 15-17 mm

Anche l’alimentazione è diversa in base alla casta di appartenenza. Durante la seconda fase la larva della regina segue una dieta a base di pappa reale, una secrezione prodotta dalla ghiandole presenti sul capo delle api operaie, mentre le larve che diventeranno operaie e fuchi sono nutrite per i primi tre giorni con gelatina reale e successivamente con polline e miele. Le proprietà nutritive della pappa reale consentono all’ape regina di avere dimensioni più grandi, un addome più sviluppato e lucente e di vivere circa 3-4 anni a differenza delle api operaie la cui aspettativa di vita non supera i 40-45 giorni.

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ape regina comportamento

 

Ape regina: la battaglia tra rivali per la conquista del trono

All’interno dell’alveare la regina è una sola ma può accadere che le api operaie allevino contemporaneamente più di un’ape regina. I motivi sono tre ma prima di tutto è necessario sottolineare un aspetto molto importante.

Nel corso della sua vita la regina emette dei particolari feromoni, detti “feromoni primari”, che hanno capacità sia stimolanti che inibitorie e sono utilizzati dalla sovrana per controllare le attività all’interno della sua colonia. Tali feromoni vengono diffusi nella colonia attraverso il processo chiamato trofalassi o eccotrofobiosoi che prevede la condivisione del cibo da parte di un individuo con altri componenti della famiglia all’interno l’alveare. In altre parole, le api nutrici dando da magiare alla regina entrano in contatto con i feromoni primari che attraverso zampe e antenne trasmettono alle altre api della colonia.

Sono due i casi in cui i feromoni rischiano di non arrivare a tutti i membri della famiglia: quando il numero della api all’interno dell’alveare cresce o quando la regina invecchia e non è più in grado di svolgere correttamente il suo lavoro. Entrambe le situazioni spingono le api ad allevare simultaneamente più di una regina. La stessa cosa avviene quando non c’è alcuna regina nell’alveare, una condizione pericolosa per la sopravvivenza della colonia che spinge le api ad agire in fretta per ristabilire l’equilibrio.

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Quando le api regine sono pronte a uscire dalla cella cominciano a emettere un suono che ha l’obiettivo di avvisare le altre regine vergini pronte, a loro volta, ad abbandonare la loro cella. Lo stridio è conosciuto con il nome di “canto della regina”.  Una volta emersa, la neonata regina vergine può raggiungere rapidamente le celle delle sue avversarie e ucciderle con il pungiglione. Se non è stato rimosso l’opercolo e la cella reale è aperta su un lato significa che la regina vergine che abitava al suo interno è stata uccisa da una rivale. Può succedere anche che nascano contemporaneamente due regine e in quel caso le aspiranti al trono si daranno battaglia fino a quando ne resterà una sola.

 

Ape regina: le fasi dell’accoppiamento e il fenomeno della sciamatura

L’ape regina esce dall’alveare sono in due casi: per “trovare marito” e durante la sciamatura insieme a numerose api operaie. Scopriamo insieme cosa accade in entrambi i casi.

  • Accoppiamento: nel corso di una giornata calda e soleggiata le api regine si allontanano dall’alveare per accoppiarsi con circa 12-15 fulchi, detti anche pecchioni, i maschi dell’ape. La regina si accoppia una sola volta nella vita e l’amplesso è una vera e propria performance acrobatica chiamata “volo nunziale”. I fuchi, attirati dai feromoni e dai movimenti della regina, prima la corteggiano e poi le si avvicinano uno alla volta per fare l’amore in volo. Secondo il Professor Jerzy Woyke della Warsaw University of Life Sciences, durante l’accoppiamento il fuco inserisce l’endofallo, organo sessuale maschile, nell’addome della regina ed eiacula il seme nella spermateca o ricettacolo seminale, una zona dell’apparato genitale femminile dell’insetto in cui lo sperma viene conservato fino al momento della fecondazione. Per evitare la perdita di sperma il fuco lascia una parte dell’endofallo nell’addome della regina e una volta terminato l’accoppiamento cade a terra morto poiché gli organi genitali vengono letteralmente strappati nel corso del volo nunziale. La fecondazione avviene successivamente durante il passaggio dell’uovo dall’ovidotto e verso l’uscita. Da un uovo fecondato nasce una femmina diploide mentre da un uovo non fecondato nasce un fuco aploide. Quando un’ape regina non è mai stata fecondata o la sua spermateca è esaurita allora si parla di “regina fucaiola” poiché dalle sue uova possono nascere solo fulchi. Un caso particolare è rappresentato dall’ape del capo, una sottospecie di Apis mellifera, la cui riproduzione avviene per partenogenesi, una modalità che consente la nascita di api regine e operaie da uova non fecondate e deposte da api operaie.
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ape regina sciamatura

  • Sciamatura: è il fenomeno naturale che fa parte del ciclo di vita delle api e può durare dalle due alle tre settimane. Nel corso della sciamatura l’ape regina abbandona l’alveare d’origine, seguita da un notevole numero di ape operaie, prima che nasca la nuova regina. Sono diverse le cause che provocano la sciamatura: lo spazio a disposizione all’interno dell’alveare, il clima, l’età della regina e la sua capacità di produrre i feromoni che influenzano la vita della colonia. Poco prima d’iniziare la sciamatura, le api rallentano la raccolta di nettare e polline e cominciano a “fare la barba” ovvero a raggrupparsi in grappoli mentre le api esploratrici partono alla ricerca di un nuovo posto e le operaie riempiono le borse melarie con le scorte di miele necessario al nuovo alveare. Prima della sciamatura l’ape regina viene messa a dieta per diminuire il peso e il volume dell’addome ed essere pronta a volare via quando sarà il momento di abbandonare l’alveare. Le sciamature avvengono prevalentemente in primavera e sono rare quelle autunnali e invernali.

 

Ape regina: il grido di allarme di Greenpeace e il rischio estinzione

Il ruolo dell’ape regina e delle sue ancelle è fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema e la produzione alimentare.  Secondo le stime di Greenpace, la famosa organizzazione non governativa, ambientalista e pacifista che ha lanciato una petizione per salvare il piccolo insetto, un terzo del cibo che consumiamo dipende dall’impollinazione degli insetti e solo in Europa si parla di oltre 4.000 tipi di verdure.

Molta frutta e verdura, come la mela, la fragola, i pomodori e le mandorle, sono colpite da un drastico calo degli insetti impollinatori e tra le principali minacce che mettono a rischio la sopravvivenza delle api ci sono pesticidi, monocolture, perdita dell’habitat, parassiti, malattie e cambiamenti climatici.

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Le api sono degli straordinari bioindicatori ambientali, il motore dell’agricoltura, e se sparissero le conseguenze sulla produzione alimentare sarebbero devastanti anche da un punto di vista economico. L’impollinazione artificiale, infatti, è una pratica lenta e molto costosa e stando al rapporto di Greenpace il servizio gratuito offerto dalle api ha un valore annuale pari a 265 miliardi di euro. Inoltre, tramite l’impollinazione entomogama o entomofila, le api sono coinvolte anche nel processo di fecondazione e riproduzione di molti tipi di piante, come la margherita, che senza l’aiuto dei preziosi insetti sarebbero destinate a scomparire.

 

Ape regina: 3 curiosità sull’insetto a strisce

Ecco tre curiosità che hanno come protagonista la nostra regina:

  1. Pungiglione: è l’organo genitale esterno femminile e le regine lo utilizzano per deporre le uova, uccidere le neonate api regine vergini o combattere contro una rivale. Le api operaie lo usano invece per attaccare gli intrusi e i nemici dell’alveare mentre i fuchi ne sono sprovvisti.
  2. Sostituzione: il cambio tra una vecchia e una nuova regina avviene quando la regina in carica è in età avanzata o malata e quindi non è più efficiente. Il processo di sostituzione comincia con la preparazione delle celle reali e quando la nuova sovrana è pronta le api operaie uccidono la precedente regina tramite raggomitolamento. In altre parole, le operaie avvolgono la sovrana deposta fino a formare una massa che provoca la morte per surriscaldamento o soffocamento.
  3. Sindrome dell’ape regina: è la definizione utilizzata con riferimento a tutte quelle donne di successo che, mosse da un sentimento di gelosia, tendono ad ostacolare la carriera delle sottoposte alimentando, a volte inconsciamente, gli stessi stereotipi di cui sono state vittime.
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