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Barcellona: un nuovo piano di mobilità sostenibile

Stop all’inquinamento acustico e atmosferico: Barcellona si pone degli obiettivi ambiziosi per promuovere l’uso della bicicletta e dei mezzi pubblici.

Il nuovo progetto urbanistico della città confinerà il traffico alle strade principali, riducendo drasticamente il livello di polveri sottili, e trasformerà le strade secondarie in spazi per i cittadini e per una mobilità sostenibile.

I superisolati

Afflitta da gravi problemi di inquinamento acustico e atmosferico (che si stima causi circa 3.500 morti ogni anno), Barcellona ha infine preso in mano la situazione e lanciato un progetto urbanistico volto a ridurre il traffico del 21% e liberare il 60% delle strade fino ad ora dedicate alla circolazione automobilistica per trasformarle in aree verdi e spazi pubblici. Il piano prevede infatti di creare dei superisolati (superilles) all’interno dei quali  sia possibile esclusivamente una mobilità sostenibile, mentre i mezzi di trasporto potranno circolare “tutt’intorno”, solo nelle principali arterie della città. Secondo le previsioni, questo riassetto dovrebbe riportare la città entro i parametri stabiliti dall’Unione Europea per quanto riguarda la qualità dell’aria e comfort acustico, non più tardi del 2018. Procederà progressivamente, a partire da quartieri più congestionati e con meno verde – in media in città vi sono circa 6,6 m2 di verde per abitante, contro gli almeno 9 indicati dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità. Il primo dovrebbe essere il quartiere di Eixample.

Guarda il video sul piano urbanistico di Barcellona

Pedoni, bici e mezzi pubblici

Tutto ciò induce ovviamente a ripensare anche la mobilità alternativa ai mezzi a combustibile fossile. Per questo l’Urban Mobility Plan del capoluogo catalano si è imposto obiettivi precisi e rigorosi: prima di tutto migliorare la rete di piste ciclabili e aree pedonali, crearne di nuove, aumentarne l’accessibilità e minimizzare il rischio di incidenti (altra grave piaga del muoversi in città). Quindi incentivare l’uso di tali infrastrutture, promuovendo i benefici dell’uso della bicicletta e del muoversi a piedi. E infine, ma non meno importante, ripianificare il trasporto pubblico (che funzionerà a energia pulita) in base ai nuovi superisolati, incrementando il servizio e rendendolo più efficiente: più fermate, più scambi fra le varie linee, maggiore frequenza delle corse.

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Le intenzioni sono ottime e, se il progetto urbanistico dovesse rispettare quanto si prefigge Barcellona diverrebbe un esempio per il resto del Paese e per tutte le grandi città.

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