
Basilico greco: caratteristiche, usi e curiosità
Basilico greco: ritratto di un’antica pianta aromatica
Tra le dieci piante aromatiche da piantare sul balcone non può mancare il basilico greco, l’ingrediente simbolo della cucina mediterranea dal colore verde brillante e dall’inconfondibile aroma che regala un tocco in più a qualsiasi piatto.
Noto in botanica con il nome di Minimun basilicum, il basilico greco è una particolare cultivar di basilico originaria dell’India e appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. È una delle piante aromatiche in vaso più famose e utilizzate nelle cucine di tutto il mondo e può essere coltivata anche in piena terra nell’orto o in giardino.
Le origini del nome deriverebbero dalla parola latina basilicum e da quella greca basilikon che significa “pianta regale”, ma l’etimologia del termine è incerta e le interpretazioni sono differenti. Secondo alcuni studiosi, infatti, la pianta erbacea annuale è stata battezzata con il nome di basilico perché anticamente era impiegata nella produzione di profumi destinati ai re. Altri, invece, sostengono che il nome sia un riferimento alla cultura delle antiche popolazioni Hindu che la consideravano una pianta sacra.
Se in India e nell’Asia tropicale il basilico cresce spontaneo, in Medio Oriente, in Grecia e in Italia la pianta si diffuse durante il regno di Alessandro Magno mentre in Inghilterra inizierà a essere coltivato solo dal XVI secolo. In seguito, raggiunse anche le terre americane grazie ai flussi migratori e le sue proprietà curative, già note ai popoli arabi, ne fecero un medicinale naturale indispensabile per affrontare i lunghi viaggi a bordo delle navi.
Esistono circa 60 varietà e cultivar di basilico e ognuna si distingue dalle altre per forma e profumo. Tra le più conosciute ci sono:
- Basilico comune crespo (Ocimum basilicum ‘Crispum’): foglie grandi e profumo intenso.
- Basilico classico o genovese (Ocimum basilicum ‘Italiano Classico’): profumo di gelsomino, liquirizia e di limone. In Italia è noto per essere l’ingrediente principale della ricetta del pesto alla genovese.
- Basilico thai (Ocimum basilicum var. thyrsiflora): il profumo di liquirizia è dato dal contenuto di estragolo, ma l’aroma ricorda anche la menta e i chiodi di garofano
- Basilico porpora messicano (Ocimum basilicum Purple Ruffles): aroma dolce con una punta di piccante. Le foglie sono color porpora e i fiori rosa pallido
- Basilico messicano (Ocimum basilicum Cinnamon): intenso profumo di cannella. I fiori sono color porpora.
- Basilico Dark Opal (Ocimum basilicum Dark Opal): somiglia al basilico messicano, ma il sapore è più persistente.
- Basilico lattuga (Ocimum basilicum Lettuce Leaf) e basilico napoletano (Ocimum basilicum Napoletano): si tratta di due varietà dalle foglie piuttosto grandi.
Alle cultivar già citate bisogna aggiungere il Minimun basilicum che fiorisce nel periodo compreso tra giugno e settembre. A differenza delle altre varietà questo tipo di basilico ha un profumo dolce e foglie piccole di massimo 2 cm, lanceolate, allungate e di colore verde chiaro.
Perfetta come pianta decorativa, crescendo il basilico greco diventa un cespuglio compatto dalla caratteristica forma globosa, facile da coltivare anche in vaso per chi ha poco spazio sul balcone.
Basilico greco: gli usi dalla cucina alla medicina e i consigli per la coltivazione
Il basilico greco ama le temperature comprese tra i 20° e i 25° C, ma tollera anche temperature più alte mentre non sopravvive sotto i 10°C. Ha bisogno di essere messo a dimora in una zona ombreggiata, avendo cura di assicurargli qualche ora di sole durante il giorno ad eccezione di quelle più calde che non fanno bene alla pianta.
Per una corretta crescita necessita di un terreno ricco di sostanza organica e ben drenato, umido e dal ph neutro. Inoltre, per la coltivazione in vaso l’ideale è scegliere un recipiente di coccio che consente una corretta ossigenazione dell’apparato radicale e allontana il pericolo di muffe.
Pianta aromatica e decorativa, il basilico greco può essere utilizzato in diversi modi:
- Cucina: è preferibile utilizzarlo fresco e non cotto per preservarne il profumo. In frigo resiste per qualche giorno solo se avvolto in un canovaccio mentre essiccato perde del tutto sia il sapore che l’inconfondibile aroma. È perfetto per preparare pesti da utilizzare con pasta o bruschette e per condire ortaggi, in particolare zucchine e melanzane, insalate miste, pomodori, formaggi freschi, verdure estive e macedonie. Inoltre, le foglie possono essere conservate sott’olio, sotto sale o congelate. Il basilico, come il prezzemolo, è una pianta aromatica che si abbina piuttosto bene con tutti i tipi di pietanze.
- Erboristeria: il Minimun basilicum è una pianta medicinale dalle proprietà diuretiche, antinfiammatorie, sedative, antispastiche e digestive. Come collutorio aiuta a combattere le infiammazioni del cavo orale e sotto forma di decotto tiene a bada i crampi allo stomaco. L’infuso fresco di foglie e fiori di basilico aggiunto all’acqua del bagno si rivela un ottimo rimedio per liberarsi della stanchezza di una lunga e faticosa giornata. In aggiunta, un pediluvio con acqua calda e olio di basilico allevia i dolori e migliora la circolazione. L’olio essenziale di basilico, inoltre, si può utilizzare anche per massaggiare le parti del corpo colpite da reumatismi e per calmare i dolori da ciclo mestruale, massaggiando la zona dell’addome con movimenti circolari per ricavarne sollievo.
Basilico greco: 3 curiosità sulla pianta
Vuoi saperne di più sul basilico greco? Ecco tre curiosità che non tutti conoscono.
- riti funebri: nell’antico Egitto preparati a base di basilico erano utilizzati durante i processi di imbalsamazione;
- passione e cura: Plinio il Vecchio, scrittore, filosofo naturalista e comandante militare romano, considerava il basilico un afrodisiaco, ma ne consigliava l’uso anche per contrastare gli attacchi epilettici;
- tradizione cristiana: nella religione cristiana sono due le leggende che hanno come protagonista il basilico. La prima narra che la pianta sarebbe nata nel vaso in cui Salomè seppellì la testa di San Giovanni Battista. La seconda, invece, racconta che Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, fu guidata sul luogo della Crocifissione di Gesù da un forte odore di basilico e qui trovò la croce.
