botrite come riconoscerla

Botrite o muffa grigia delle piante: come riconoscerla e combatterla

Botrite: di che cosa parliamo quando parliamo di muffa grigia

Conosciuta con il nome di muffa grigia, la Botrite è un parassita necrotrofo e polifago che attacca numerose tipologie di vegetali e colpisce differenti parti della pianta causando danni anche a fiori e frutti. Riconoscerla è il primo passo per imparare a combatterla.

La Botrytis cinerea, nome scientifico della botrite, detta anche muffa grigia o marciume grigio, è uno dei principali nemici delle piante.

Il nome deriva dal termine greco βότρυς, che significa grappolo, e dal latino cinerea, ossia cenere con riferimento al colore grigio cenere che indica la presenza di muffa grigia sulla pianta.

La botrite è un microscopico fungo parassita che appartiene alla famiglia delle Sclerotiniaceae e attacca in particolare vite e grappoli d’uva ma anche numerosi fiori e piante tra cui alberi da frutto (melograno, melo, pesco e albicocco), piante da orto (ad esempio pomodoro e peperoni) piante da frutto, piante ornamentali (petunia, geranio, ortensia, peonia, rosa) e piante grasse.

La caratteristica principale della muffa grigia è l’alto numero di conidi ialini, ossia spore asessuali, che si trovano sui conidiofori la cui struttura ramificata ricorda quella di un albero.

Il fungo penetra nelle piante giovani attraverso le ferite mentre nelle colture anziane la botrite produce degli sclerozi piuttosto resistenti che utilizza come scudo di difesa contro le temperature fredde. Una volta trascorso l’inverno, il fungo germina in primavera dando origine ai conidi che vengono dispersi dal vento e dall’acqua piovana provocando nuove e pericolose infezioni in altre piante.

Come abbiamo già detto, la Botrytis cinerea colpisce soprattutto le piantagioni di vite attaccando sia la pianta che i suoi frutti. Il risultato sono due diversi tipi d’infezione:

  1. Marciume grigio: si manifesta nel periodo della maturazione dell’uva ed è causato da un alto tasso di umidità o da costante e prolungata condizione di terreno imbibito. La conseguenza è la caduta dei grappoli colpiti dall’infezione.
  2. Marciume nobile: è la condizione che trasforma il fungo parassita in una “muffa nobile”, utile a produrre vini liquorosi e dal sapore più dolce. A generare il marciume nobile è la combinazione di clima caldo e secco a cui si alternano condizioni meteorologiche, come la presenza di rugiada mattutina o episodi piovosi, che aumentano il grado di umidità favorendo così la diffusione del fungo. La “muffa nobile”, in quelle varietà d’uva che mostrano una maggiore resistenza all’attacco del parassita, aumenta il grado zuccherino degli acini senza danneggiarli troppo. Le uve vengono poi utilizzate per produrre un passito bianco aromatico.

La Botrytis cinerea è una delle malattie più comuni nelle serre in cui manca una buona ventilazione e si registra un elevato grado di umidità che contribuisce allo sviluppo del fungo. Non va dimenticato che anche le irrigazioni a pioggia, a differenza di quelle a goccia, aumentano l’umidità favorendo la diffusione della muffa grigia.

Scopriamo insieme quali sono i segnali che ci aiutano a riconoscere la botrite e quali sono i metodi per combattere la muffa grigia e proteggere le piante.

botrite prevenzione e cura

Botrite: identikit della muffa grigia per imparare a riconoscerla e combatterla

Per riconoscere la presenza di botrite il segreto è imparare a osservare bene le piante per non confonderla, come spesso accade, con il marciume apicale delle foglie e delle radici.

La muffa grigia colpisce ogni parte della pianta, dai germogli al fusto, dai boccioli ai frutti, ma predilige soprattutto quelle più carnose e ricche d’acqua. L’aspetto è quello di un batuffolo di cotone, un velo grigiastro, una massa filamentosa simile a un tessuto sfilacciato.

Il primo segnale d’allarme è la presenza di chiazze scure che successivamente, oltre a trasformarsi in marciumi molli, si ricoprono di muffa dal tipico colore grigiastro. Tale muffa è composta da spore che trasportate dal vento diffondono l’infezione da una pianta all’altra.

Ecco come si sviluppa il marciume grigio sulle principali parti della pianta:

  • Fusto: comparsa di macchie chiare che con il trascorrere del tempo diventano sempre più scure e si allargano fino a formare una patina vellutata e grigia.
  • Foglie: la pagina superiore delle foglie, e a volte anche quella inferiore, si ricoprono di una polvere grigiastra.
  • Fiori: la muffa grigia provoca un rapido appassimento e il successivo disseccamento.
  • Frutti: presenza di macchie scure e marciume molle che causa l’avvizzimento del frutto.

La Botrytis cinerea prospera in ambienti caratterizzati da temperature miti comprese tra i 15° e i 25° C e climi con un tasso di umidità superiore al 50%. La primavera, stagione calda, piovosa e umida, è il momento dell’anno in cui si presentano le condizioni ideali per lo sviluppo e la diffusione del parassita.

Prima di scoprire come combattere la botrite, vediamo insieme quali sono gli accorgimenti che aiutano a prevenire la formazione di muffa grigia:

  • Irrigazioni: non eccedere con le innaffiature soprattutto durante la primavera e l’estate. Inoltre, è molto importante fare attenzione a non bagnare le foglie ma esclusivamente la base della pianta. È preferibile innaffiare al mattino quando l’umidità evapora più velocemente.
  • Ristagni d’acqua e concimazione: lavorare bene il terreno per favorire il drenaggio ed evitare l’uso eccessivo di concimi azotati.
  • Potatura: corrette operazioni di potatura favoriscono un maggiore ricircolo d’aria che evita la formazione di un ambiente umido e allontana il pericolo di contrarre funghi e parassiti. Attenzione: gli attrezzi da potatura devono essere sempre ben disinfettati prima e dopo l’uso per evitare la trasmissione di eventuali malattie da una pianta all’altra.
  • Equiseto e felce: l’uso del decotto di equiseto e del macerato di felce, metodi naturali atossici sia per l’ambiente che per l’uomo, aiutano a rafforzare le difese della pianta e tengono lontani, oltre alla muffa grigia, anche gli afidi e la cocciniglia.

Se la pianta è stata attaccata dal fungo la prima cosa da fare è eliminare le parti malate prima che inizino a marcire. L’ideale è bruciarle per evitare la propagazione delle spore e irrorare le piante infestate con la poltiglia bordolese, un fungicida rameico di contatto che si può acquistare online, nei garden center o nei consorzi agrari. Il trattamento va ripetuto ogni dieci giorni fino alla completa scomparsa del fungo.

Nel caso in cui l’infezione è molto grave allora è necessario intervenire utilizzando dei prodotti specifici come gli antibotritici. Si tratta di una categoria di fitofarmaci facilmente reperibili in commercio, tuttavia per alcuni è necessario possedere l’apposito patentino fitosanitario che ne autorizza l’uso.

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