
Ciaspolate in Italia: i 10 percorsi più belli per camminare nella neve
Ciaspolate in Italia: cosa sono le ciaspole
Le ciaspolate in Italia sono un modo alternativo, ecologico ed economico per godersi il paesaggio invernale e fare attività all’aria aperta alla scoperta dei dieci itinerari più belli per camminare sulla neve.
Quando l’aria diventa più frizzante e i sentieri di montagna cominciano a imbiancarsi vuol dire che l’inverno è alle porte e questo significa una sola cosa: è arrivato il momento di pensare a quali sono le ciaspolate in Italia da non perdere.
Le ciaspole, dette anche racchette da neve, caspe, ciaspe o ciastre, sono il simbolo dell’escursionismo invernale e permettono di muoversi a piedi sulla neve fresca senza alcuna difficoltà.
Il nome ciaspole deriva dal latino noneso, utilizzato nella Val di Non in Trentino, ed è entrato nel linguaggio comune grazie a una delle più importanti gare di ciaspole conosciuta anche a livello internazionale: la Ciaspolada.
Si tratta di una competizione che, a partire dal 1972, viene organizzata a gennaio di ogni anno a Fondo, in provincia di Trento, ed è aperta a professionisti ed amatori. A detenere il record nella categoria maschile è il salernitano Luigi Pastore con cinque vittorie mentre nella categoria femminile il podio va a Laura Fogli che nel suo palmarès conta gli stessi successi del collega.
In principio, le racchette da neve erano costruite in corda intrecciata e legno mentre oggi sono in plastica o materiale simile. Si indossano con grande facilità sulle scarpe e aiutano a muoversi sulla neve senza correre il rischio di sprofondare o scivolare.
Esistono diversi tipi di racchette da neve che si differenziano per grandezza, materiali e costo. I principali sono:
- Fagioli: costruite in legno o alluminio e con una superficie di appoggio in cordini intrecciati sono ciaspe economiche ma ormai in disuso.
- Canadesi: grandi circa 1 metro hanno vari sistemi di fissaggio e sono adatte a nevi profonde.
- Moderne: progettate in plastica o alluminio sono le racchette da neve più diffuse. Sono perfette per affrontare terreni ripidi o ricoperti da neve dura e ghiacciata.
Se state pensando di acquistare le racchette da neve giuste per voi e volete sapere quali sono le più belle ciaspolate in Italia allora vi sveliamo i dieci itinerari da non perdere.
Ciaspolate in Italia: 10 percorsi da fare almeno una volta nella vita
Scopriamo insieme le dieci migliori ciaspolate in Italia e quali sono i percorsi più belli per camminare sulla neve.
1) Alpe Devero: è la meta ideale per gli amanti del trekking Italia, gli appassionati di sport invernali e per chi vuole organizzare una ciaspolata insieme alla famiglia o agli amici. Il percorso che da Devero porta a Crampiolo si percorre in circa un’ora e parte dalla località Ai Ponti. Da qui si imbocca la traccia che costeggia il fiume e si arriva all’Alpe Corte d’Ardui per poi continuare nel bosco fino a raggiungere Crampiolo.
2) San Candido-Baita del cacciatore: un percorso che parte da San Candido e attraverso la collina del Castello arriva alla Baita del cacciatore sul Monte Elmo. Il punto di partenza della ciaspolata nel cuore delle straordinarie Dolomiti è la Via Sesto presso San Candido da cui si prosegue sulla strada forestale in direzione parco giochi Castello. Poco prima del parco si gira a destra sulla via N. 4/5 e si continua lungo il sentiero N.4, noto come Sentiero delle fiabe e delle leggende, che porta alla Baita del cacciatore. L’escursione dura circa 4 ore in cui si alternano parti in piano a dolci salite.
3) Val di Cogne: un’escursione breve lungo un semplice percorso ad anello che da Vallone di Valeille porta alle Cascate di Lilliaz in circa un’ora. Si parte dal parcheggio di Lillaz per proseguire verso il villaggio di Lilliaz da cui parte una strada vicinale che si affaccia sul Vallone della Valeille circondato dai ghiacciai delle Sengie e della Valeille. Dopo pochi tornanti, un cartello indica la strada per le cascate che si inoltra nel bosco di larici e abeti rossi popolato da scoiattoli, caprioli e uccelli di diverse specie.
4) Corno di Tres: il percorso di circa 2 ore che sale fino la Corno di Tres è tra le più belle camminate invernali da fare in Val di Non. Si parte dal Rifugio Predaia a circa 1400 metri di altitudine raggiungibile anche in macchina se la strada è pulita. Da qui si seguono le indicazioni fino a malga Rodeza (1570 m) da cui parte la strada forestale con segnavia 503 che si inoltra nel bosco fino alla radura Bus del Spin. Dalla malga si prende il sentiero 503, detto anche Sentiero Italia, in direzione della Sella di Favogna. Dopo circa 2 km si giunge al bivio dove si trova un cartello che indica la cima e si risale il costone roccioso con facili zig zag fino alla vetta.
5) Forni di Sopra: la ciaspolata lungo il Tagliamento, il fiume più importante del Friuli-Venezia Giulia, parte dall’aria degli impianti sciistici di fondovalle in località Davost e prosegue lungo la strada forestale che porta al rifugio Flaiban-Pacherini. In seguito, si scende lungo il sentiero CAI 362 fino al ponte sul Tagliamento e da qui si continua per raggiungere lo stabilimento della Società Idroelettrica di Forni Sopra. Da qui si imbocca la strada forestale e si prosegue più o meno fino al termine della salita. Poco prima della Val Rovadia ci si addentra nel bosco per poi seguire il corso del fiume fino a una stradina che riporta sulla via principale. Una volta tornati al ponte Tagliamento basterà seguire le indicazioni e proseguire lungo il fiume fino a Forni di Sopra.
6) Valle di Scalve: è una ciaspolata all’ombra del maestoso monte Adamello quella che parte da Schilpario, in località Fondi, e arriva fino al Passo Campelli. Dopo aver percorso la statale della Valseriana verso il Passo della Presolana si arriva a Schilpario in Val di Scalve per proseguire lungo la strada del Vivione fino a località Cimalbosco. A questo punto, dopo aver parcheggiato la macchina, si imbocca la strada sterrata per raggiungere il Rifugio Cimon della Bagozza passando per la malga di Cimalbosco. Da qui si segue il sentiero CAI 417 che porta alla Madonnina e al Passo dei Campelli. Il periodo ideale per la ciaspolata va da dicembre a marzo e il tempo di percorrenza è di circa 2 ore.
7) Cinque torri: per gli amanti delle camminate sulla neve l’itinerario con destinazione Cinque Torri è un grande classico che non delude mai. Da Cortina d’Ampezzo si prende la strada che porta al Passo Falzego e dopo circa venti minuti si raggiunge il parcheggio del rifugio Bain de Dones da dove parte la seggiovia che sale fino al rifugio Scoiattoli. Da qui si seguono le indicazioni per il sentiero 425, il rifugio Cinque Torri e il rifugio Scoiattoli. A questo punto il percorso si snoda all’interno di uno splendido bosco di larici e abeti rossi e arriva a costeggiare il lago Bain de Dones. Superato il lago si alternano zone pianeggianti a numerosi saliscendi e dopo aver attraversato un piccolo ruscello si arriva alla strada che porta al rifugio Cinque Torri. I più esperti possono proseguire l’itinerario per raggiungere il rifugio Averau e il rifugio Nuvolau.
8) Monte San Vigilio: il monte San Vigilio, nei pressi di Lana, è il paradiso degli escursionisti che amano camminare sulla neve. Il percorso alla scoperta di questa splendida oasi di relax e pace parte da Lana, dove si trova la funivia che sale fino a quota 1.500 m. Giunti a destinazione si può scegliere se partire subito con le ciaspole o percorrere il primo pezzo di strada in seggiovia. Una volta giunti al ristorante Sessellift si continua fino alla chiesetta di San Vigilio per poi proseguire in direzione ristoro Seespitz presso il biotopo Schwarzen Lacke (Lago nero). A questo punto si imbocca il sentiero n. 7 che riporta alla seggiovia o, in alternativa, gli escursionisti più allenati possono percorrere il sentiero n.9 che porta alla cima Guardia Alta (Hochwart) a quota 2.608 metri.
9) Lago Santo parmense-Marmagna: il lago Santo parmense è il lago glaciale più vasto della provincia di Parma e dell’Emilia-Romagna e il maggiore lago naturale di tutto l’Appennino settentrionale. Il percorso comincia dal rifugio Lagdei, dove si parcheggia l’auto, prosegue nel bosco di faggi e si snoda su una mulattiera ben conservata prima di continuare verso sinistra e attraversare l’ex pista da sci passando l’impianto di risalita che porta al rifugio Mariotti. Da qui si raggiunge il lago Santo Parmense incorniciato a sinistra dalle pareti dello Sterpara a destra dal rifugio che fu costruito dal CAI nel 1882. A questo punto si imbocca il sentiero 723 in direzione monte Marmagna, montgna dell’Appennino tosco-emiliano alta 1.852 m sul livello del mare, e la faggeta lascia spazio a un’abetaia.
10) Parco del Beigua: l’itinerario Cappelletta di Masone-Passo del Veleno è uno dei cinque percorsi che attraversano il Geoparco del Beigua e la difficoltà del percorso è medio-facile. L’itinerario parte dal bivio che dalla strada statale del Faiallo porta alla Cappelletta di Masone e continua lungo il tracciato dell’Alta Valle dei Monti Liguri indicato dal segnavia AV e immerso in un bosco di latifoglie. Si prosegue fino all’ampia radura del Passo del Veleno per terminare sul crinale da cui è possibile godere di una vista mozzafiato sul mar Ligure.
