
Cile: nasce il più grande parco marino protetto delle Americhe
Il parco marino si estenderà per 720.000 chilometri quadrati, un’area grande come il mare Adriatico, Ionio, Tirreno e Ligure messi insieme.
Grazie al voto della popolazione nativa, il popolo dei Rapa Nui che abitano l’isola di Pasqua, il governo cileno ha approvato il progetto di creazione del parco marino protetto che è l’ecosistema di pesci e coralli più grande di tutte le Americhe.
Il parco marino protetto si trova nel mezzo del Pacifico a 3.500 chilometri ad Ovest del Cile, a circa 2000 km a Est dell’australiana Pitcairn e a circa 3500 km a Sud-Sudoves dalle Galapagos. La morfologia del parco è simile a quella delle Galapagos ed è per questo un ecosistema unico a livello mondiale. Questa enorme area protetta è un’attrazione naturalistica che si aggiunge ai celebri Moai, le teste monolitiche dal significato tuttora misterioso e alla cultura straordinaria della popolazione che si è insediata in questo angolo remoto del Pianeta.
Le isole, note assieme con il nome di Desventuradas, fanno parte della Dorsale di Nazca, una catena sottomarina che va dal Perù all’isola di Pasqua.La creazione del parco marino protetto è stata fortemente voluta dai nativi dell’isola di Pasqua, per tutelare la flora e la fauna di queste acque ricchissime di specie marine endemiche in via di estinzione, un patrimonio di biodiversità unico al mondo. L’approvazione è stata resa pubblica durante il Congresso delle aree marine protette IMPAC4 che si sta svolgendo a La Serena, città costiera del Cile settentrionale.
Uno dei punti più importanti del progetto riguarda le regole relative alle attività dell’uomo all’interno del parco: la pesca dovrà avere luogo esclusivamente utilizzando le tecniche tradizionali dei Rapa Nui, niente pesca abusiva, né industriale e niente attività minerarie.
A mettere a rischio questo meraviglioso patrimonio naturalistico rimane il difficile problema del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, che rischiano di surriscaldare le acque degli oceani e dei mari causando la perdita di colore dei coralli che è un sintomo della loro sofferenza.
