
Come scegliere le piante per l’acquario
Molti pensano che coltivare piante in un acquario sia troppo complicato e richieda un impegno esagerato. Altri semplicemente rinunciano perché sono convinti di non avere il pollice verde. Ma quanto sono tristi gli acquari vuoti, o forse peggio, con quelle piantine di plastica. Forse esitate perché non sapete come scegliere le piante per l’acquario. Ma con qualche consiglio la scelta sarà molto più semplice e il successo assicurato.
Tenete presente che le piante in un acquario non hanno una funzione esclusivamente estetica: dentro quella vasca si sviluppa un vero e proprio microambiente naturale, e la presenza di vegetali è assolutamente necessaria per garantire l’equilibrio. Le piante svolgono una funzione fondamentale nell’ossigenazione dell’acqua, nel consumo di sostanze nocive per i pesci, come i nitrati e i fosfati, ed entrando in competizione con le fastidiose alghe infestanti, ne limitano molto la diffusione.
Innanzi tutto dobbiamo dirvi che è vero: come tutti gli organismi viventi le piante richiedono cura e attenzione. Ma l’impegno necessario per far prosperare le piante nell’acquario è molto più limitato di quanto molti pensino: per la maggior parte delle specie dovrete semplicemente provvedere a una concimazione periodica (i protocolli standard di solito prevedono una fertilizzazione settimanale), potarle quando crescono troppo, garantire loro un’illuminazione sufficiente e verificare che i valori dell’acqua non oscillino troppo (ma questo lo dovete fare comunque per i vostri pesci). Ricordate che le reazioni delle piante sono più lente di quelle degli animali: se i valori dell’acqua peggiorano, i pesci mostreranno quasi immediatamente segni di disagio e di malessere. Le piante invece possono metterci giorni o settimane.
Nei forum e nei siti specializzati in acquariologia (che forse avete letto, o leggerete), gli esperti insistono sulla necessità di installare impianti a Co2, discutono di complicatissimi protocolli di fertilizzazione, condividono intricati calcoli per i watt luce necessari o per affiancare lampade con temperature luce differenti, controllano fino allo sfinimento i valori di GH, PH, KH, conduttività. Sicuramente hanno ragione, soprattutto perché parlano con grande competenza ed esperienza. Ma non fatevi spaventare: in realtà potrete avere ottimi risultati con le vostre piante anche senza diventare dei piccoli chimici o senza prendere una laurea in botanica. Ci sono molte piante che potrete coltivare senza troppi patemi. Certo, inserendo un impianto a Co2 (cioè un piccolo sistema per disciogliere nell’acqua dell’anidride carbonica) o facendo dei calcoli precisi sui dettagli relativi a nutrietnti, tipo di luce, caratteristiche dell’acqua, potrete raggiungere risultati migliori, ma se vi appassionerete quello sarà un passo che potrete fare successivamente.
A questo link trovate una selezione di dieci piante facili per l’acquario con le quali potrete cominciare la vostra avventura.
Ma vediamo ora quali sono i criteri che dovrete considerare per scegliere le piante per l’acquario:
Piante a crescita rapida e lenta
Come dicevamo, la funzione delle piante è anche quella di consumare sostanze nocive e di competere con le alghe per limitarne la diffusione. Questa attività viene svolta efficacemente da piante a crescita rapida. Altre piante invece crescono molto più lentamente, ma hanno un apparato radicale molto più sviluppato, per cui sono utilissime per consolidare e arricchire substrato dell’acquario. Dovrete quindi se possibile affiancare specie dei due tipi.
Del primo tipo fanno parte l’Egeria Densa, la Vallisneria o la Limnophila Sessiflora. L’attività vegetativa di queste piante è davvero molto elevata, per cui sottrarranno alle alghe le sostanze nutritive e lavoreranno molto come supporto al filtro nell’eliminazione delle sostanze nocive. Sono piante che, se lasciate libere di crescere, possono raggiungere anche in acquario altezze oltre al mezzo metro, quindi dovrete regolarmente potarle. Basterà tagliare la cima, facendo attenzione a tagliare esattamente all’altezza di nodi, e ripiantare la talea così ottenuta nel fondo.
Altra pianta molto bella e con una crescita velocissima è la Cabomba, ma ci sentiamo di sconsigliarvela in una prima fase perché se non avete davvero molta luce stenterà a crescere e diventerà brutta, con poche foglie e internodi molto lunghi.
Piante a crescita più lenta sono invece le bellissime Cryptocoryne, che formano dei cespugli di grande impatto visivo e che hanno delle radici molto sviluppate. Almeno una Cryptocoryne non dovrebbe mancare nel vostro acquario. Un discorso a parte meritano le Anubias: sono piante molto lente e senza radici profonde, ma la loro bellezza e la scarsa necessità di cure di cui richiedono ne fanno una scelta consigliata.
Piante da primo piano e da sfondo
Per quanto riguarda la disposizione dovrete sicuramente tenere presente la dimensione che le piante possono assumere nel tempo. Le più alte dovranno sicuramente essere inserite nella parte posteriore della vasca, creando un suggestivo muro verde, mentre quelle che crescono meno possono occupare la parte centrale e anteriore. Per considerare la corretta posizione delle piante non valutate solo la loro dimensione al momento dell’acquisto: tenete ben presenti le loro reali potenzialità di crescita.
Piante colorate
Di sicuro effetto è l’inserimento nella parte centrale della vasca di piante che apportino una nota di colore (solitamente rosso, in diverse sfumature). Appartengono a questa categoria l’Alternathera, la Rotala Rotundifolia, o la Ludwigia Repens. Tenete però presente che queste piante sono sempre un po’ più esigenti delle classiche piante verdi. In particolare, per mantenere il loro bel colore, hanno bisogno di maggiori quantità di ferro chelato (che dovrà essere introdotto con appositi fertilizzanti), e di buona illuminazione.
Piante da prato
Il prato in acquario è uno dei grandi desideri di tutti gli appassionati. Riuscire ad avere un bel tappeto verde è davvero una soddisfazione, un piacere per gli occhi, e un habitat ideale per molti animali (prima di tutto per le cardine e, se volete far riprodurre i vostri pesci, per gli avannotti). Le essenze di questo tipo non sono però quasi mai di facile gestione: hanno bisogno prima di tutto di un fondo adatto (generalmente a granularità più fine del classico ghiaietto). Potete però provare con buone possibilità di riuscita a piantare l’echinodorus tenellus. Tenete presente che durante la fase di attecchimento è meglio non avere in vasca dei pesci da fondo, come i corydoras o i botia, che smuovono il fondo e possono facilmente sollevare le piantine.
