
Come scegliere il percorso migliore da fare in bici in città
Muoversi in bicicletta è uno dei modi migliori per spostarsi praticando attività fisica nella vita di tutti i giorni, con notevoli benefici per la nostra salute e per l’ambiente.
Eppure utilizzare la bicicletta in città ci espone a numerosi rischi, tra cui l’inquinamento dell’aria: bloccati in mezzo al traffico, soffocati dai gas di scarico delle automobili, delle moto, dei camion, molto spesso ci si domanda se andare in bicicletta in città sia davvero la scelta migliore.
Infatti, se da una parte facciamo del bene a noi stessi e all’ambiente, dall’altra siamo maggiormente esposti all’inquinamento atmosferico, anche più dei pedoni sui marciapiedi: pedalare ci porta a respirare in maniera più profonda e frequente, e quindi a inalare più a fondo le polveri sottili emesse dai motori a combustione che ci circondano.
Soluzioni alternative
Ma non è il caso di scoraggiarsi e abbandonare le due ruote: come sostengono le autorità sanitarie e studi condotti in tutto il mondo, la sedentarietà rimane comunque la cosa più pericolosa per la nostra salute. Una buona soluzione è un compromesso: muoversi in bicicletta ma cercare di evitare le strade più trafficate e inquinate, scegliendo percorsi alternativi, e dove possibile le ciclabili e le aree verdi.
In Canada, a risolvere questa difficile pianificazione, ci pensa una nuova applicazione. Si chiama Clean Ride Mapper ed è stata creata da un gruppo di ingegneri civili dell’Università McGill di Montreal, guidato dalla ricercatrice Marianne Hatzopoulou
Più pulito, più veloce, più sicuro
Disponibile attualmente solo per le città di Montreal e Toronto, consiste in una mappa interattiva online che funziona come il noto servizio di Google Maps, ma con qualcosa in più. Inserendo il punto di partenza e il punto di arrivo, l’applicazione restituisce in automatico tre diversi percorsi: il più pulito, evidenziato in verde, il più veloce, in blu, e quello statisticamente meno trafficato e il più sicuro, in rosso, che possono anche coincidere parzialmente o per intero. Questi sono calcolati dal programma con il modulo ArcMap, utilizzando l’algoritmo Dijkstra.
Questo algoritmo individua i cosiddetti “cammini minimi”, ovvero quei percorsi che collegano due punti portando al minimo la somma dei costi associati allo spostamento: nel caso del percorso più pulito il costo valutato è quello dei livelli di esposizione alle polveri sottili. Tutto è basato sui dati raccolti grazie a un accurato e costante monitoraggio dell’inquinamento dei due centri urbani canadesi tenuto negli ultimi anni da parte degli scienziati, valutando variabili come la quantità di traffico, la sua composizione, il territorio, la densità di popolazione e gli edifici circostanti le strade.
Guarda come funziona Clean Ride Mapper
Molteplici sviluppi e utilità
Clean Ride Mapper ha senza dubbio davanti a sé un ampio margine di sviluppo e miglioramento. Con le nuove tecnologie e gli strumenti di misurazione sempre più piccoli e portatili, non è impossibile pensare che in futuro siano gli stessi ciclisti ad aggiornare i dati in tempo reale. E questi stessi dati potrebbero risultare utili anche a chi pianifica il governo del territorio e gestisce la viabilità: potrebbero incentivare nuovi o maggiori e migliori infrastrutture per il ciclismo, incoraggiando le persone a lasciare a casa le automobili. Il che andrebbe tutto, di nuovo, a beneficio della nostra salute e dell’ambiente che ci circonda. La speranza è che qualcosa di simile arrivi anche in Italia.
