come coltivare un orto sinergico

Come si coltiva un orto sinergico

Coltivare un piccolo orto sul balcone o nel giardino di casa è un modo semplice e divertente per dare un tocco green  alla propria casa e per produrre frutta e verdura di stagione a km 0.

L’agricoltura sinergica e le regole della consociazione sono un ottimo metodo di coltivazione che dà ottimi risultati, soprattutto se si ha poco tempo da dedicare all’orto e se si vuole ottenere prodotti veramente biologici.

L’agricoltura sinergica e la permacoltura

­Le piante sono accusate di sottrarre fertilità al suolo, ma recenti ricerche indicano che durante la vita di una pianta fino al 25% dell’energia prodotta viene rilasciata nel suolo immediatamente circostante alle radici sotto forma di composti del carbonio. Questi composti sono fonte di energia per i microrganismi che proliferano nel suolo a contatto con le radici.

Dall’osservazione di questi e di altri processi naturali di piante e animali e dalla presa di coscienza che, per avere una produzione vegetale sostenibile e realmente ecologica, è necessario mantenere il terreno autonomo e in grado di rigenerarsi, mettendo in relazione i diversi elementi in modo che possano essere equilibrati e protetti nasce l’agricoltura sinergica.

Lo studio dell’agricoltura sinergica, come dell’agricoltura naturale, si basa sui principi della permacoltura, del “vivere senza distruggere” attraverso soluzioni che, se applicate, possono soddisfare pienamente anche la definizione più rigida di sviluppo sostenibile, perché pensate per tutti e non per pochi.
Lo scopo della permacolutura infatti è creare sistemi sociali, economici e finanziari compatibili con l’ambiente naturale e allo stesso tempo vantaggiosi economicamente, integrando armoniosamente il territorio e gli abitanti, in modo che i bisogni come il cibo, l’energia, le strutture abitative, siano concepite e realizzate in modo sostenibile.

Le 4 regole dell’agricoltura sinergica

Le regole dell’agricoltura sinergica nascono dagli studi di Masanobu Fukuoka, un microbiologo ed agricoltore giapponese, che cominciò negli anni ’30 a sperimentare un nuovo metodo di produzione vegetale. La sua sperimentazione ha un significato rivoluzionario perché ha eliminato l’aratro e copre il suolo con una “pacciamatura vivente” permanente durante la crescita delle colture. Fukuoka ha dimostrato che l’agricoltura e la programmazione delle colture, può essere praticata rispettando la dinamica degli organismi viventi che si trovano naturalmente nel suolo. Le piante sulla terra e nell’acqua formano la base della piramide energetica e sostengono quasi tutte le altre forme di vita; quindi sono certamente in grado di sviluppare e mantenere la materia organica e le comunità di vita del suolo.

Masanobu Fukuoka ha estrapolato quattro principi da applicare nella cura della terra e che pongono l’agricoltura in armonia con la natura senza utilizzare tecnologie né combustibili fossili e senza produrre inquinamento.

  1. ­Nessuna lavorazione del suolo poiché la terra si lavora da sola attraverso la penetrazione delle radici, l’attività di microrganismi, lombrichi, insetti e piccoli animali.
  2. ­Nessun concime chimico né composto preparato poiché il suolo lasciato a se stesso conserva ed aumenta la propria fertilità.
  3. ­Nessun diserbo poiché le erbacce non vanno eliminate ma controllate attraverso consociazioni vegetali, pacciamatura e asportazione manuale.
  4. ­Nessuna dipendenza da prodotti chimici poiché la natura, se lasciata fare, è in equilibrio perfetto.
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Come si coltiva un orto sinergico

  1. il disegno del terreno
    Se si vuole utilizzare la fertilità spontanea della terra è necessario non compattarla. Bisognerà quindi partire con il disegno del nostro orto, in modo da delimitare le superfici calpestabili e preparare le superfici coltivabili sotto forma di bancali (aiuole), senza arare o concimare il terreno in nessun modo. Si possono usare dei paletti e un cordino per segnare la disposizione dei bancali e dare forma al nostro orto. La forma del bancale può essere rettilinea, a curva o a mandala… l’importante è rispettare le dimensioni che permettono di arrivare al centro senza pestare i bordi. Se si fanno bancali troppo stretti, le piante al loro interno soffriranno di più i cambi climatici e perderemo spazio utile con più passaggi del necessario.
  2. l’irrigazione.
    Per irrigare il terreno è necessario utilizzare il metodo del sistema a goccia. Questo metodo consente il risparmio di acqua ed evita di bagnare la parte aerea delle piante coltivate.L’impianto necessita di tubi da 12 a 16 mm di diametro fissati al suolo con forcine di filo di ferro. I fori devono essere ogni 20-30 cm fatti con un chiodo caldo o installando un diffusore (problema calcare).
  3. la pacciamatura
    La pacciamatura è importante perché protegge il suolo dal compattamento determinato dalla pioggia e dal vento e evita la perdita di umidità, permettendo di risparmiare acqua sull’irrigazione. Inoltre permette ai lombrichi e ad altri microrganismi di essere attivi nello strato superficiale del terreno. Il materiale da utilizzare per la pacciamatura deve essere biodegradabile, poiché degradandosi si trasforma in compost e arricchisce il terreno di sostanze nutritiveLa cellulosa della paglia è eccellente perché permette lo sviluppo di miceli (funghi) e di batteri benefici per la coltivazione degli ortaggi. La pacciamatura inoltre limita la crescita delle piante spontanee, che, crescendo in maniera sregolata e più veloce rispetto alle altre, potrebbero soffocarle.
  4. la concimazione verde
    Se abbiamo terra di buona qualità, basterà seguire le regole del punto 1 per la realizzazione dei bancali e del disegno del nostro orto. Ma se abbiamo un terreno che è stato trattato in precedenza con prodotti chimici, una volta fatti i bancali e prima di cominciare la coltivazione delle piante da orto, bisognerà fare una o più colture di concimazione verde con piante annuali che possono metabolizzare i residui tossici presenti nel terreno. La concimazione verde non deve essere fatta interrando le piante, ma tagliando la parte aerea e lasciando decomporre le radici che stimoleranno l’attività di microrganismi e lombrichi. Questa fase è molto importante perché oltre a pulire il terreno dalle sostanze chimiche, lo prepara alla coltivazione del nostro orto.
  5. Semina e trapianti
    Per avere dei buoni risultati, occorre programmare semine e trapianti secondo consociazioni favorevoli, per assicurare una copertura costante dei bancali tutto l’anno con piante per l’alimentazione, aromatiche, ornamentali e officinali. La diversità vegetale nello stesso bancale garantisce che non si corra il pericolo di infezioni come in una monocoltura.Nei bordi e alle estremità dei bancali, occorre piantare piante aromatiche e fiori come il tagete e la calendula, poiché hanno un effetto equilibrante sugli insetti, allontano i parassiti degli ortaggi e svolgono una funzione antibatterica. Per mantenere in salute il terreno occorrerà alternare nel tempo piante che non lasciano radici (perché si raccolgono) con altre che lasciano dopo la raccolta una biomassa sotterranea. Bisognerà avere l’accortezza di non sradicare le piante al momento della raccolta, neanche quelle spontanee, ma di lasciare invece che le radici si decompongano naturalmente nel suolo. Infine utilizzare dei supporti permanenti per le piante (tondino da edilizia del diametro di 8 o 10 mm e lungo 6 metri), per creare una struttura reticolare in grado di sostenere le piante rampicanti come cetrioli e pomodori.
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Se ti piace leggere e vuoi saperne di più sull’agricoltura e l’orto sinergico, leggi il libro “Orto sinergico, tanto con poco“.

 

Intervista a Erika Mugnai, proprietaria dell’ Agriturismo biologico sant’Egle

1) Quali suggerimenti daresti a chi deve iniziare per la prima volta un orto sinergico?

Di fondamentale importanza è la tipologia di terreno, che deve essere non argilloso e non deve confinare con campi inquinati da pesticidi e sostanze chimiche. Per contrastare l’attacco da parte di parassiti consiglio di piantare molte erbe aromatiche, come la menta e la maggiorana, il cui odore è nocivo per tutti i parassiti delle piante. La scelta delle piante da coltivare sarà fatta secondo la consociazione: vicinanza di piante che si aiutano fra loro nella fase di difesa contro i parassiti e nel nutrimento. Ad esempio le fragole vicino alla menta o il pomodoro vicino al sedano. Infine è importante l’esposizione del terreno: a nord pianterò le erbe aromatiche che, grazie all’esposizione ai venti, saranno più efficaci nella difesa ai parassiti; a sud invece pianterò le insalate che, nei mesi freddi, hanno bisogno di protezione per crescere tutto l’anno.

2) Si può coltivare un orto sinergico in città? 

Si, ma bisogna tenere presente che più l’orto è piccolo, più sarà difficile da coltivare, perché è più difficile creare l’ecosistema e il ciclo vitale di piante, fiori e animali necessario. La misura minima è di 1mq di terreno, che produce frutta e verdura per sfamare due persone tutto l’anno. Una valida alternativa per chi non ha un giardino, è fare un orto sul balcone, seguendo le regole della consociazione: piantando nello stesso vaso piante che si nutrono a vicenda o anche in vasi diversi ma vicini.

3) Quanto costa un orto sinergico? Di più o di meno di un orto coltivato con il metodo tradizionale?

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Un orto sinergico costa sicuramente di meno di uno coltivato con metodo tradizionale. Questo perché coltivare seguendo le regole dell’agricoltura sinergica significa lasciar fare alla terra, limitando al minimo l’intervento dell’uomo. Niente concime né erbicidi, niente aratura con trattore o zappa e inoltre, grazie alla pacciamatura, c’è un risparmio idrico notevole perché l’acqua non evapora: un campo coltivato con il metodo tradizionale durante l’estate viene irrigato 3 volte al giorno, mentre un campo coltivato con il metodo sinergico in estate si può irrigare fino a 3 volte a settimana. Infine l’acquisto dei semi è minore, perché l’agricoltura sinergica lascia che parte del raccolto vada in fiore per avere nuove piante l’anno successivo, mentre nel metodo tradizionale si sfrutta l’intero raccolto e non si lascia nessuna pianta nel terreno, certo la produzione è minore ma la qualità è sicuramente più alta.

4) Quali verdure e frutti sono più indicati per iniziare la coltivazione di un orto sinergico?

Non ci sono verdure o frutti migliori di altri. Io personalmente consiglio di scegliere cosa coltivare seguendo il gusto personale, rispettando il territorio e privilegiando i prodotti tipici della tradizione mediterranea.

5) Quali sono i pro e i contro di un orto sinergico?

Prima di tutto, i prodotti coltivati in orto sinergico sono più buoni, perché seguono i ritmi della natura e non contengono sostanze chimiche nocive all’organismo. Inoltre se hai poco tempo, con un orto sinergico puoi vedere comunque dei risultati, che non vedesti se dovessi coltivare seguendo il metodo tradizionale. Un “contro” è la lotta all’infestante, che deve essere continua e continuativa. Se vuoi essere sicura che il tuo orto dia i suoi frutti devi controllare tutti i giorni che non crescano le erbe spontanee, comunemente chiamate “erbacce” che potrebbero soffocare le tue piantine. Ma basta dedicare 30 minuti al giorno al tuo orto per risolvere questo problema e avere molti benefici, sia fisici che mentali:  passeggiare nell’orto e osservare l’ecosistema di animali e piante che lo abitano ha un grande potere terapeutico, aiuta a rilassare la mente e a ritrovare il contatto con la natura.

Guarda il video sull’orto sinergico sant’Egle

 

 

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