come fare compostaggio domestico

Compostaggio domestico: guida pratica

Che cos’è e come si fa il compost? Consigli pratici e curiosità per sapere come fare il compostaggio domestico.

Se fatto bene, il compost non puzza, anzi profuma di sottobosco perché nasce dagli stessi processi di decomposizione che avvengono in natura. Esistono diverse tipologie e tecniche di compostaggio, ma per capire come fare il compost e scegliere che tipo di compostaggio fare, bisogna per prima cosa sapere che cos’è e come nasce il compost.

Fare il compost con le tecniche di compostaggio domestico è un’attività utile ed educativa.
Utile perché, oltre ad essere un ottimo fertilizzante naturale per chi ha già o vuole avviare un piccolo orto sul balcone o nel giardino di casa propria, aiuta a gestire meglio i rifiuti e ridurre la spesa per il loro smaltimento.
Educativa perché facendo compostaggio domestico diffondiamo la “cultura del riutilizzo” e del riciclo creativo acquisendo coscienza e consapevolezza che si può agire in prima persona nella riduzione dei rifiuti.

Che cos’è il compost?

Il compost è un terriccio fine ricco di organismi viventi e di sostanze nutritive che si trovano nelle condizioni fisiche e chimiche ottimali per essere facilmente assorbite dalle radici delle piante.
Alla base del compostaggio c’è un processo biologico di stabilizzazione aerobica dei rifiuti organici.
In poche parole, i rifiuti organici (di diversi tipi che poi vedremo) si trasformano in compost grazie all’azione degli organismi decompositori (funghi, batteri, lombrichi, ecc.) contenuti nel terreno e negli scarti e grazie all’ossigeno presente nell’aria, necessario agli organismi decompositori per trasformare gli scarti in compost. Per avere un buon compost, bisogna ricordarsi che sono gli organismi decompositori del suolo a produrlo.

compostaggio domestico

Chi sono gli organismi decompositori?

Gli organismi decompositori sono di due tipi:

  • i detrivori, animali consumatori di sostanza morta che danno l’avvio alla decomposizione sminuzzando, ingerendo ed espellendo la sostanza organica. Tra loro ci sono i lombrichi, che svolgono tre importantissime funzioni:
    1) miscelano gli scarti vegetali con il terreno;
    2) scavano cunicoli e gallerie nel suolo aumentandone la porosità, l’areazione e il drenaggio;
    3) depositano quotidianamente sostanze organiche e nutrienti;
  • i decompositori (funghi e batteri), che intervengono successivamente producendo enzimi che intaccano la sostanza organica e la demoliscono.

Questi organismi per vivere hanno bisogno di:

  1. ARIA: per fare in modo che il processo di decomposizione si sviluppi in modo adeguato e in tempi ridotti rispetto a quelli naturali, dobbiamo assicurarci che la massa di compostaggio sia ben aerata, soprattutto nella prima fase di decomposizione dei rifiuti organici.
    Per farlo dobbiamo mescolare i rifiuti che contengono acqua e che tendono a marcire e compattarsi velocemente, con scarti asciutti e legnosi. Per evitare che la massa diventi troppo compatta possiamo lavorare il compost con una forca o altro attrezzo, oppure praticare dei fori o lasciare stabilmente infissi tubi in plastica bucherellati.
  2. ACQUA: senza l’umidità adeguata le reazioni di trasformazione rallentano e potrebbero cessare fermando anche il processo di compostaggio. Occorre quindi che un leggero velo d’acqua ricopra i rifiuti da compostare.
    Il grado di umidità si può misurare in modo molto semplice: si prende con la mano una certa quantità di materiale da compostare stringendolo nel pugno. Un tasso di umidità ideale lascia la mano leggermente umida. Se il materiale non inumidisce la mano è troppo asciutto; se invece comprimendo il materiale fuoriesce del liquido risulta troppo bagnato.
  3. RAPPORTO CARBONIO-AZOTO: importantissimo è il rapporto tra carbonio e azoto, che è una delle principali fonti di energia per gli organismi decompositori. Il valore ottimale di questo rapporto deve essere di 25-30 grammi di carbonio per ogni grammo di azoto nella fase iniziale del processo. Nel prodotto finale tale valore dovrà essere compreso tra 15 e 20. Se abbiamo livelli di carbonio troppo alto, il compost avrà una trasformazione più lenta; nel caso contrario genererà cattivi odori. Per ottenere il giusto equilibrio, occorre miscelare rifiuti secchi, come ramaglie, paglia, foglie secche, cartone e trucioli, che hanno un alto contenuto di carbonio con rifiuti umidi, come erba, avanzi di cucina e parti verdi in genere, che contengono prevalentemente azoto.

Quali rifiuti organici utilizzare per il compost?

In linea teorica, tutti i materiali vivi che arrivano dalla natura possono tornare alla natura attraverso il compostaggio, quindi tutti gli scarti delle nostre tavole e dei nostri giardini. Ma se vi state approcciando per la prima volta al compostaggio e non avete esperienza, vi consigliamo di partire con gli scarti organici più facili da compostare come:

  • scarti di frutta e verdura (meglio se crudi)
  • filtri di tè e fondi di caffè
  • pane raffermo
  • gusci d’uova
  • tovaglioli e sacchetti di carta, anche sporchi
  • fiori e terriccio
  • trucioli in legno e fogliame sminuzzato

cosa usare per fare il compost

Evitate le sostanze che si trasformano più lentamente e che potrebbero far insorgere cattivi odori e l’arrivo di insetti e animaletti poco amati, come:

  • pesce, ossa, carne, salumi e formaggi
  • bucce di agrumi, che contengono conservanti e sono di lenta decomposizione
  • lettiere di animali
  • tappi di sughero
  • noccioli e gusci di noce
  • tetrapak e carta plastificata o patinata
  • tessuti in fibra naturale, lino, canapa, cotone e lana (sono biodegradabili, ma spesso tinti con coloranti sintetici e quindi lentamente decomponibili)

In generale, quanto più è vario il materiale che si raccoglie per produrre compost, tanto maggiore saranno le garanzie di un buon risultato finale.
Il tempo necessario per ottenere un buon compost varia da 3 a 6 mesi, a seconda della tecnica utilizzata e dai rifiuti organici che volete compostare. L’utilizzo di lombrichi aiuta a velocizzare il processo.

Tecniche di compostaggio domestico

Le tecniche di compostaggio variano a seconda della quantità e del tipo di compost che volete ottenere.
Se avete un giardino o un orto abbastanza grandi, potete utilizzare la tecnica del cumulo, che vi permette di produrre grandi quantità di compost. Seguendo questa tecnica, occorrerà scegliere con cura il luogo giusto dove posizionare il cumulo, facendo attenzione a non fargli prendere né troppa pioggia (per non far marcire i rifiuti organici) né troppo sole (per non far seccare troppo la massa di compostaggio). La forma che deve essere data al cumulo è di una piramide a base rettangolare con un altezza di circa 50/60 cm. La lunghezza dipenderà dalla quantità di materiale a disposizione.

cumuli di compost da fare in giardino

Un’altra tecnica meno ingombrante e più ordinata, utile soprattutto se si vuole ottenere un buon terreno fertile per seminare è il “compostaggio a trincea” che consiste nel creare una fossa per il compost. Per seguire questa tecnica occorre scavare un buco profondo almeno 30 cm dove inserire la materia di compostaggio tritata molto finemente. Una volta riempita la buca e mescolato accuratamente i materiali di compostaggio, bisogna ricoprirla con della terra e innaffiarla per tenerla sempre al giusto grado di umidità. Questo metodo può essere effettuato in maniera casuale, scavando piccole buche nel terreno, oppure può essere organizzato secondo un sistema ben preciso di rotazione. Il vantaggio di questa tecnica è che non devi più fare altro se non piantare i semi delle tue piante al momento giusto: gli scarti decomposti opereranno nel terreno naturalmente.

Compostaggio organizzazione terreno negli anni

Se abitiamo in appartamento o abbiamo un piccolo giardino o un piccolo orto,  non abbiamo bisogno di grosse quantità di compost auto-prodotto. In questi casi conviene non imbarcarsi nelle tecniche viste sopra, ma pensare ad utilizzare una compostiera.
Ci sono diversi tipi di compostiere (dette anche composter), i prezzi variano a seconda del materiale di cui è fatta e della quantità di compost che può contenere.
Si parte da quelle costruite in polipropilene 100% naturale, fino a quelle più semplici in legno o in plastica.

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Se invece volete risparmiare e avete tempo per fare qualche lavoretto manuale a casa, potete provare a costruire la vostra compostiera fai da te in legno o in plastica.
In questo caso dovete prima di tutto scegliere le dimensioni della compostiera, a seconda della quantità di compost che volete produrre: più persone siete in famiglia e più grande dovrà essere la vostra compostiera.

Compostiera in legno naturale

Se scegliete di creare la vostra compostiera fai da te in legno, per prima cosa cercate legno grezzo non chimicamente trattato nei negozi di giardinaggio o bricolage.
Per calcolare le dimensioni, prendete come esempio una compostiera per una famiglia di 4 persone, che dovrà avere una base di 2 metri per 1 e un’altezza di 1,5. Una volta creata la struttura in legno, si deve tenere la parte inferiore 10-15 centimetri sollevata da terra per assicurare una buona aerazione, predisponendo appositi piedini alla base.
La parte interna dovrà essere ricoperta da una rete a maglie piccole oppure da pellicole di plastica bucherellate.
Sul fondo, invece, va predisposto uno strato di 5 centimetri di argilla espansa e sassolini, a cui aggiungere un lieve strato di terriccio preso direttamente dal giardino.

compostiera fai da te in legno naturale

Compostiera a bidone, in plastica o metallo

Questo è il metodo più facile e veloce per creare una compostiera. Questo genere di contenitori si trovano in qualsiasi negozio di fai da te o giardinaggio. Prima di utilizzarli è importante però ricordarsi di lavarli bene dentro e fuori con acqua e sapone oppure con detersivi altamente biodegradabili e forarli con un trapano in modo da far passare l’aria.
Poi si passa al rivestimento interno, una classica zanzariera va benissimo, a cui va aggiunto uno strato di pellicola plastica bucherellata, ad esempio il cellophane da imballaggio. Si termina il tutto con il risvolto esterno sull’estremità del contenitore, da legare lungo la circonferenza con elastici, corda o fil di ferro.

Guarda il video per creare una compostiera da balcone

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