Compostiera fai da te: come trasformare i rifiuti in risorse

Compostiera fai da te: come trasformare i rifiuti in risorse

Un compost domestico è il modo più semplice ed efficace per dare nuova vita agli scarti alimentari, trasformandoli in prezioso fertilizzante per il nostro orto o giardino. Ecco come realizzare una compostiera fai da te da balcone con pochissimi materiali, tutti facilmente reperibili, e come utilizzarla al meglio.

Un bidone di plastica, un piccolo ritaglio di zanzariera, una rete di metallo a maglie strette, dei laccetti da giardinaggio e del nastro adesivo: ecco tutto l’occorrente per realizzare una fantastica ed utilissima compostiera fai da te da balcone, che ci permetterà di trasformare gli scarti alimentari in del prezioso fertilizzante per il nostro orto o giardino, ma anche – perché no – per rabboccare i vasi delle nostre piante da interni.

I vantaggi del compost domestico

Tra i principali vantaggi di costruire il nostro piccolo compost domestico c’è sicuramente la riduzione del volume di rifiuti umidi prodotti, e quindi anche del nostro impatto ambientale. Basti pensare che lo smaltimento dei rifiuti in discarica è responsabile, ogni giorno, dell’emissione di migliaia tonnellate di CH4 e CO2, due gas serra molto attivi, senza contare quelle emesse durante il trasporto degli stessi rifiuti in discarica.

Allo stesso tempo, utilizzare un compost domestico ci permette anche di ottenere un piccolo “sconto” sulla parte variabile della tariffa TARI (anche nota come “tassa sui rifiuti”), che può andare dal 10% al 30% a seconda del Comune di residenza e di alleggerire quindi i costi in bolletta. È possibile verificare l’elenco dei Comuni aderenti e le percentuali di riduzione applicate sul sito web di Cisa.

Inoltre, con i giusti accorgimenti, il terriccio ottenuto attraverso la nostra compostiera domestica può diventare un fantastico fertilizzante 100% naturale, ideale per avere sempre piante e fiori rigogliosi ed in salute, per di più in modo totalmente naturale e sicuro. In questo modo, potremo definitivamente dire addio ai fertilizzanti chimici, contenenti ingredienti potenzialmente nocivi sia per la nostra salute che per quella del nostro giardino.

Tutto questo rende la compostiera domestica fai da te è un incredibile strumento di economia circolare, che ci aiuta a trasformare gli scarti in una vera e propria risorsa, che potrà poi essere riutilizzata per creare nuovo valore proprio nel luogo di provenienza degli stessi rifiuti (gli orti o i giardini nei quali vengono coltivati gli ortaggi o i fiori, che diventeranno poi a loro volta degli scarti). In questo modo, potremo innescare un circolo virtuoso di produzione-consumo-trasformazione-produzione, che fa del bene sia all’ambiente e alla sua biodiversità, ma anche al nostro portafoglio!

Prima di scoprire come realizzare una pratica compostiera fai da te da balcone, vediamo brevemente che cos’è una compost domestico e come funziona.

Compost domestico: che cos’è e come funziona?

Negli ultimi anni, sempre più persone hanno deciso di posizionare sul proprio balcone (o in giardino) un piccolo compost domestico che, attenzione, non deve essere scambiato per un normale bidone dell’umido! Ma quindi, di che cosa si tratta e quali sono le principali differenze con quest’ultimo?

Compost domestico: le 3 fasi di decomposizione dei rifiuti organici domestici

Una compostiera domestica altro non è che un grosso contenitore (generalmente di plastica, metallo o legno), entro il quale -attraverso i naturali processi di fermentazione, maturazione e decomposizione dei rifiuti organici- potremo ottenere il cosiddetto “compost”, un terriccio bruno ricco di sostanze organiche, molto apprezzato per la coltivazione di piante ed ortaggi in quanto in grado di fornire prezioso nutrimento per la loro crescita e sviluppo.

Come abbiamo accennato, tre sono le fasi che consentono a dei semplici scarti alimentari (ma anche erbacce raccolte in giardino o foglie ingiallite delle nostre piante da balcone) di trasformarsi naturalmente , attraverso l’azione di ossigeno e batteri, in un ottimo fertilizzante naturale. Scopriamole insieme.

  1. Fermentazione
    Alcuni giorni dopo aver inserito i rifiuti organici (opportunamente sminuzzati) nella nostra compostiera, potremo accorgerci che la loro temperatura si alza fino a toccare dapprima i 40°-45° e, in seguito, i 55°-60°: è tutto “merito” dei batteri presenti in natura! Questi sono infatti responsabili dell’attivazione di specifici processi biologici che determinano l’aumento della temperatura degli scarti organici e, di conseguenza, consentono la loro “igienizzazione” e l’eliminazione di eventuali germi patogeni o parassiti. Affinché questo processo di fermentazione possa svolgersi correttamente, la raccomandazione è quella di rivoltare regolarmente il nostro compost, in modo da favorirne l’ossigenazione;
  2. Maturazione
    Dopo 30-60 giorni, la temperatura comincia a scendere nuovamente, fino a collocarsi sotto i 40°C. In questa fase, i funghi e gli attinomiceti hanno il delicato compito di decomporre le componenti più resistenti dei rifiuti organici, quali la lignite e la cellulosa. Questa fase può protrarsi per 6-8 mesi;
  3. Decomposizione
    Durante quest’ultima fase, quello che rimane dei nostri rifiuti viene “attaccato” da microrganismi del suolo (quali ad esempio acari e protozoi), anellidi (i comuni lombrichi) ed esapodi (come i collemboli), accelerandone la decomposizione fino ad ottenere il compost vero e proprio, il cui volume finale è di addirittura 7-8 volte inferiore a quello dei rifiuti inizialmente inseriti all’interno della compostiera.

Il compostaggio è dunque un processo alquanto lungo e complicato, che si sviluppa nell’arco di diversi mesi (mediamente tra i 3 e gli 8/10). Tuttavia, alimentando continuamente la nostra compostiera fai da te con nuovi rifiuti ogni settimana (o, addirittura, ogni giorno), le tre fasi saranno contemporaneamente all’attivo nei diversi strati dei rifiuti inseriti. In questo modo, potremo usufruire del nostro compost non appena questo sarà “maturo”, ovvero avrà ottenuto un aspetto omogeneo ed una tessitura molto fine (in poche parole, non dovremmo più essere in grado di identificare gli scarti di partenza al suo interno), un colore bruno-scuro ed un gradevole odore di terra di bosco.

Umidità, areazione e rapporto carbonio-azoto: le tre variabili che garantiscono il successo del nostro compost domestico

Tre sono anche le variabili da monitorare con attenzione per garantire il successo della decomposizione dei nostri rifiuti organici.

  1. Umidità
    Il compost dovrebbe sempre mantenere un buon grado di umidità interna, con un contenuto di acqua che si aggira intorno al 50-70%. Percentuali inferiori potrebbero infatti rallentare i processi di decomposizione, mentre superiori causare la putrefazione degli scarti alimentari. Da un punto di vista pratico, il compost dovrebbe presentarsi umido al tatto, ma non gocciolare se preso tra i palmi delle mani;
  2. Areazione
    Come accennato in precedenza, il materiale organico dovrebbe sempre essere ben areato, sia nella parte superiore che in quella inferiore, in modo da favorire il passaggio di una quantità sufficiente di ossigeno, cruciale per permettere l’attività dei batteri che contribuiscono a dare il via alla sua decomposizione;
  3. Rapporto atomi di carbonio-azoto presenti negli scarti
    L’ultima variabile da monitorare è il rapporto tra la quantità di atomi di azoto e carbonio presenti negli scarti che andremo ad inserire nella nostra compostiera fai da te, in quanto questi determinano la velocità con la quale i microrganismi riusciranno a portare a termine il processo di decomposizione (inoltre, un eccesso di azoto potrebbe portare a cattivi odori perchè quello in eccesso è rilasciato sotto forma di ammoniaca). Idealmente, il rapporto tra questi due atomi dovrebbe aggirarsi intorno a 30:1 (30 atomi di carbonio per ogni atomo di azoto). L’equilibrio ideale si ottiene quindi con una miscela composta da 2/3 di rifiuti azotati e da 1/3 di rifiuti ricchi di carbonio. Ecco perché è sempre bene scegliere con cura i rifiuti da inserire all’interno della compostiera da balcone: in particolare, rifiuti ricchi di azoto sono gli scarti alimentari, i fondi di caffè, la lettiera per animali, e l’erba; al contrario, tra gli scarti ricchi di carbonio troviamo foglie, carta, trucioli e pezzetti di legno. Per ottenere il giusto equilibrio tra rifiuti ricchi di carbonio e di azoto, l’indicazione è quella di inserire nel compost circa 50% di scarti da giardino e 50% di scarti da cucina (in volume).

A questo punto, non ci resterà da fare altro che costruire la nostra compostiera fai da te!

Compostiera fai da te da balcone: cosa serve e come si costruisce?

Costruire una compostiera fai da te da balcone è davvero molto semplice. Tutto quello che dovremo fare sarà munirci di alcuni materiali facilmente reperibili, quali:

  • Un bidone della spazzatura in plastica dotato di coperchio (sufficientemente capiente, per una persona basteranno 20 lt, per una famiglia di 3-4 persone si può arrivare fino a 50-80 litri);
  • Un pezzo di zanzariera in tessuto;
  • Una rete metallica a maglie strette;
  • Laccetti da giardinaggio (o del filo di ferro ricoperto di plastica);
  • Nastro adesivo;
  • Un sacchetto di argilla espansa in palline;
  • Un trapano;
  • Torba e lombrichi

Reperiti questi materiali, non ci resterà che cominciare con l’assemblaggio vero e proprio della nostra compostiera fai da te:

  1. Foriamo il bidone sul fondo e sui lati, se possibile in maniera regolare, utilizzando il trapano;
  2. Foderiamo il bidone con la zanzariera in tessuto, senza dimenticarci del fondo;
  3. Applichiamo la rete di plastica a maglie fini all’interno del bidone, aiutandoci con dei laccetti da giardinaggio o, in alternativa, del filo di ferro ricoperto di plastica;
  4. Tagliamo due cerchi di uguali dimensioni dalla rete di plastica, che serviranno per creare il fondo della compostiera; inserire il primo cerchio, ricoprirlo di argilla (lo strato dovrà essere di almeno 10 cm) e coprire con il secondo cerchio; in questo modo, creeremo una base rialzata utile ad evitare indesiderati ristagni e a consentire la corretta areazione del compost;
  5. Ricopriamo la base della compostiera con della torba naturale e, idealmente, un piccolo pugno di lombrichi (facilmente reperibili in negozi specializzati nella vendita di articoli da pesca);
  6. A questo punto, potremo cominciare ad utilizzare la nostra compostiera, seguendo gli accorgimenti che elencheremo a breve. Inoltre, dopo aver inserito nostri rifiuti, dovremo assicurarci che il bidone resti sempre chiuso, in modo da non compromettere i delicati equilibri di acqua-aria-temperatura che si andranno a creare all’interno del nostro compost domestico;
  7. Una volta che il compost sarà maturo (all’incirca dopo 6-8 mesi) potremo mescolarlo con del terriccio per preparare un substrato per le piante in vaso (nelle proporzioni di 1 parte di compost mescolata ad 1-2 parti di terriccio), o utilizzarlo per le nostre piante da orto o giardino, mescolandolo direttamente nei primi 10-15 cm del suolo. In alternativa, potremo conservarlo in secchi o in sacchi di materiale plastico ben chiusi, ed utilizzarlo poi quando ne avremo bisogno.

Cosa introdurre nel compost domestico: alcuni consigli finali

In conclusione, alcuni consigli per assicurare il corretto funzionamento della nostra compostiera fai da te da balcone (qui una guida pratica al compostaggio domestico).

  1. Cosa compostare (e cosa no): come accennato in precedenza, è essenziale fare attenzione ad alternare scarti ricchi di azoto (quali scarti alimentari, fondi di caffè, bucce d’uovo, ma anche erba tagliata di fresco, mazzi di ortiche, concimi ed attivatori specifici) con quelli ricchi di carbonio (come foglie, carta, trucioli e pezzetti di legno provenienti da lavorazioni non industriali). Inoltre, dovremo evitare di gettare all’interno della compostiera rifiuti alimentari eccessivamente unti o prodotti di origine animale, così come scarti provenienti da lavorazioni industriali, in quanto potrebbero contenere sostanze chimiche potenzialmente pericolose.
  2. Triturare i rifiuti prima di inserirli nella compostiera: per favorire il processo di degradazione dei rifiuti organici è preferibile triturarli o ridurli in piccoli pezzi, se necessario con un tritarifiuti domestico. Lo stesso vale per i pezzi di carta ed i trucioli di legno
  3. Le giuste condizioni ambientali: la compostiera da balcone dovrebbe essere posizionata in un angolo ben esposto ai raggi solari durante l’inverno, ma sufficientemente ombreggiato durante il periodo caldo, in modo da mantenere una temperatura interna costante (evitare che la temperatura non si alzi o abbassi eccessivamente è essenziale per assicurare il corretto svolgimento dei processi elencati sopra). Non dimentichiamo inoltre di chiudere sempre la compostiera con un coperchio ben sigillante, in modo da mantenere il più possibile inalterate le condizioni di umidità e temperatura interne.
  4. Mantenere una buona aerazione e livello di umidità: a questo scopo, è necessario fare attenzione a mescolare il compost almeno una volta al mese e, se necessario, bagnarlo con dell’acqua quando questo appare troppo secco. Attenzione tuttavia ad evitare gli eccessi, in quanto un compost troppo umido potrebbe portare alla putrefazione dei rifiuti e causare spiacevoli odori.
  5. Armarsi di molta pazienza: il compost “matura” in circa 6-8 mesi (o comunque quando non sono più presenti scarti ed il colore è scuro ed omogeneo), ed è sconsigliato utilizzare un compost non ancora “maturo”, in quanto potrebbe rallentare la crescita delle piante. Ecco perché, per avere piante sane e rigogliose, è sempre consigliato armarsi di tanta pazienza e non avere fretta di utilizzare un compost non ancora pronto!

In conclusione, creare una compostiera fai da te non è soltanto molto semplice, ma è anche un ottimo modo di fare del bene all’ambiente (e al nostro portafoglio)!

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