
Costa Rica, quando la tutela ambientale paga
Un piccolo paese del Centro America, da oltre 50 anni, ha fatto una scommessa sulla conservazione dell’ambiente.
Il Costa Rica, nel 1949, decise di abolire l’esercito riservando le risorse risparmiate all’educazione e alla tutela del territorio.
Una politica intelligente che ha portato alla nascita di una rete di parchi e riserve naturali che coprono il 21% della superficie nazionale, in pratica un record mondiale. Questa coraggiosa strategia conservazionista è stata arricchita da una complessa attività di catalogazione, ricerca e messa a frutto della biodiversità della foresta primaria.
L’Inbio (Instituto Nacional de la Biodiversidad), un ente pubblico-privato, è un esempio a livello mondiale di come si possa rendere produttiva la biodiversità in termini economici, ma senza intaccarla o danneggiarla. Ogni anno i laboratori di Inbio lanciano sul mercato brevetti per l’utilizzo dei principi attivi delle foreste costaricane, nell’industria chimica, farmaceutica e cosmetica.
Quali sono le fonti energetiche
L’ultima frontiera della Repubblica di Costa Rica, nel frattempo diventata una della principali destinazioni dell’eco-turismo, è l’energia rinnovabile. E anche qui si battono primati. Durante i primi 75 giorni del 2015 il Paese ha consumato solo energie rinnovabili, provenienti per l’85% dall’idroelettrico e per il restante 15% dalla geotermia, il solare e l’eolico. Un traguardo reso possibile dalle abbondanti piogge che hanno permesso la generazione di energia al di sopra della media, già di per sé altissima.
Per il resto dell’anno, il petrolio ha contribuito solo per il 6% alla produzione di energia. Un ottimo traguardo anche per l’aumento della superficie forestale, passata dal 30% del 2006, al 43% attuale grazie agli investimenti del Fondo de Financiamiento Forestal che capitalizza in riforestazione il 3,5% delle tasse pagate sui combustibili fossili. Si preannuncia ora la riconversione del parco auto, puntando su veicoli biofuel e ibridi. Un altro raro esempio di Paese che sta tentando di raggiungere l’autonomia del petrolio è la ricca Svezia, che una volta tanto segue un paese latinoamericano in una graduatoria mondiale di buone pratiche.
Uno Stato a elevato benessere
Questi risultati sono il frutto di politiche lungimiranti portate avanti senza interruzioni per decenni. Politiche ambientali diventate politiche di stato, a prescindere dal colore del governo di turno. Politiche che comprendono anche l’educazione ambientale di massa, a partire dalla scuola elementare. Il rispetto per la natura, per il proprio territorio deve essere declinato oggi anche in termini di cultura e di convenienza. Il Costa Rica “ambientalista” è oggi il paese meno inquinato, con più foreste, con più turisti responsabili e con la minore bolletta energetica dell’area. Con un ambiente protetto si può mangiare, non solo vivere meglio.
Immagine di apertura: © Brian Lasenby | Dreamstime.com
