Il cedimento di ben due dighe della miniera di ferro ha causato un disastro ambientale senza precedenti.

Disastro ambientale Brasile: al via l’operazione “Arca di Noè”

È una corsa contro il tempo per proteggere quanti più pesci e animali marini possibile dalla morte certa nelle acque di Rio Doce, nel Brasile sud-orientale, inondato dalla melma inquinata.

Il cedimento di due dighe della miniera di ferro ha causato un disastro ambientale senza precedenti. Agli sforzi dei pescatori specializzati si uniscono quelli di molte famiglie dei villaggi coinvolti.

Il maggior disastro ambientale della storia del Paese. Così Dilma Rousseff, presidente del Brasile, ha definito il cedimento delle due dighe Fundao e Santarem di una miniera di ferro a Mariana, nello Stato di Minas Gerais, nella zona sud-orientale, avvenuta lo scorso 5 novembre.

Un’ondata di fango, detriti e scarti liquidi di lavorazione, per un volume di oltre 60 milioni di metri cubi – pari alla quantità di acqua contenuta in 25mila piscine olimpioniche – ha travolto il bacino del fiume Rio Doce. Ha spazzato via decine di case, provocando 17 morti, 12 dispersi, 75 feriti, lasciando 500 persone senza casa e senz’acqua potabile. Un’inondazione colossale che ha travolto flora e fauna, attraversando la foresta pluviale e arrivando fino all’oceano Atlantico.

Tutti a bordo dell’Arca

Parallelamente allo stato di emergenza per i villaggi e la gente coinvolta, è stata avviata l’operazione Arca di Noè, per tentare di salvare le specie animali che vivono in quell’area.
La melma giallo-arancione, che contiene elementi tossici e contaminanti, un composto di metalli tra cui ferro, alluminio e manganese, ha assorbito completamente l’ossigeno dell’acqua causando la morte per asfissia della totalità dei pesci e delle specie acquatiche.

Il cedimento di ben due dighe della miniera di ferro ha causato un disastro ambientale senza precedenti

L’intervento è coordinato dal Ministero dell’Ambiente brasiliano e coinvolge diversi organi di governo e le associazioni ambientaliste, come Apart – Associação de Pescadores e Amigos do Rio Docet.
Oltre ai cinquanta pescatori specializzati reclutati dall’intervento di bonifica, centinaia di abitanti con le loro famiglie stanno partecipando attivamente alle operazioni. Contano di raccogliere il maggior numero di pesci, trasferirli in acque non contaminate e ripulire il corso d’acqua principale. Tra questi anche le tartarughe marine, specie già a rischio di estinzione.

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Con ogni mezzo per raccogliere gli aiuti

Tutti i mezzi vengono impiegati per incrementare forze e risultati. Foto, video, messaggi audio vengono diffusi nei gruppi di WhatsApp, creati per l’operazione, e che raccolgono anche reclami e chiamate.

“Chi può dovrebbe andare al fiume e catturare più pesce possibile. Tutto sta per morire”.
Partito da Colatina, uno dei comuni in emergenza, è uno dei migliaia di appelli che circolano sui social.

La valutazione dei danni

Le previsioni basate sulle prime relazioni tecniche parlano della necessità di far passare dieci anni prima che il fiume si possa riprendere del tutto, che il terreno resterà infertile per alcuni anni e la pesca sarà vietata per almeno cinque anni. Anche le piogge non aiutano a risollevare la situazione, poiché i sedimenti più pesanti si accumulano sul letto del fiume e vengono assorbiti dal terreno.

La valanga di fango ha travolto più di 70 chilometri di coste, fino ad oggi frequentate da turisti, in particolare appassionati di surf, ma anche zone ricche per la pesca.

L’entità del danno non è stata ancora quantificata ma la BHP Billiton, proprietaria della miniera Samarco insieme al colosso del settore Vale, deve già risarcire 260 milioni di reais (circa 60 milioni di euro) al governo brasiliano che ha precisato che si tratta solo di una parte della somma della causa che verrà intentata per disastro ambientale. La cifra più probabile si aggira intorno ai 5,2 miliardi di dollari. Intanto il Ministero del Lavoro di Minas Gerais minaccia di chiedere il blocco dei beni delle società minerarie se non garantiscono in tempi certi un aiuto finanziario ai pescatori e agli altri lavoratori colpiti dall’inondazione.

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Guarda il video del disastro

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