
Doggy bag d’autore contro lo spreco alimentare
Stop allo spreco alimentare e all’imbarazzo nel chiedere al ristorante la “doggy bag”.
La doggy bag è il sacchetto con gli avanzi di un pasto da portare a casa; chiederla dove si sta mangiando è una buona abitudine che circola da tempo negli Usa ma che in Italia fa fatica a decollare.
Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi Cellulosici) e Slow Food hanno lanciato la campagna “Doggy bag – Se avanzo mangiatemi”; sulla scia delle americane doggy bag fornite quasi in automatico dai ristoranti a stelle e strisce, il progetto vuole sensibilizzare le persone sul tema dello spreco alimentare.
Questo progetto prevede la diffusione, in molti punti di ristorazione a Milano, Bergamo e Roma, di tre diversi contenitori per cibi e bevande avanzati, progettati e realizzati da celebri designer e illustratori.
L’attenzione sempre maggiore al cibo e all’alimentazione, al contenimento degli sprechi e al consumo di risorse, di cui Expo si è fatto portavoce per sei lunghi mesi, si concretizza anche in progetti come questo che mirano a consolidare delle buone pratiche.

Sono già tantissimi i locali che hanno aderito al progetto e dove si possono trovare le simpatiche Doggy bag.
Se si è sensibili al tema e si vuole dare una mano all’ambiente, si può scorrere l’elenco e scegliere uno tra i vari ristoranti che aderiscono al progetto.
L’iniziativa nasce da un’idea del noto architetto Michele de Lucchi e di Andrea Kerbaker, professore, scrittore e giornalista, con lo scopo di incrementare l’uso e la diffusione di questa buona abitudine.
Lo spreco alimentare nel mondo
Secondo un sondaggio della Coldiretti, presentato in occasione del convegno “Stop Food Waste. Feed the Planet”, il 25% degli italiani giudica sconveniente e maleducato portar via con sé il cibo avanzato, quasi fosse un gesto da poveracci o semplicemente volgare, e preferisce piuttosto lasciarlo nel piatto.
La situazione si presenta, invece, ben diversa all’estero: in Francia è stato di recente istituito il reato di spreco alimentare, punito con due anni di reclusione; a Berlino, fra Prenzlauer Berg e Kreuzberg, è possibile trovare “frigoriferi sociali”, nati proprio per raccogliere gli avanzi di cibo, che vengono poi raccolti dai volontari e distribuiti ai senza fissa dimora; negli Stati Uniti, infine, richiedere la propria doggy bag al ristorante è una pratica ormai diffusa e accettata da tutti, persino dalle “star” al punto che sia Michelle Obama, sia Rihanna sono state immortalate con il loro sacchetto anti-spreco.
