Ficus benjamin storia

Ficus benjamin: storia, caratteristiche, curiosità e comportamento

Ficus benjamin: l’identikit della pianta che purifica l’aria

Il Ficus benjamin è tra le dieci piante ornamentale antismog perfetta per la casa e l’ufficio e aiuta a liberare l’aria dalla formaldeide tra le principali sostanze responsabili dell’inquinamento indoor. Inoltre, il colore verde ha un effetto calmante e rilassante, riduce lo stress mentale e ha un’influenza positiva sull’attività celebrale.

Per vivere meglio e lavorare bene bisogna circondarsi di piante come il Ficus benjamin che non deve mai mancare sia in casa che nel proprio ambiente di lavoro perché, oltre a rende più belli gli ambienti, depura l’aria da tossine e agenti inquinanti, contrasta l’inquinamento prodotto da fumo di sigarette ed è facile da coltivare.

La pianta purificatrice dell’aria appartiene alla famiglia delle Moraceae e la sua zona d’origine comprende l’India, la Cina meridionale, il sudest asiatico, la Malaysia, le Filippine, l’Austria settentrionale e le isole del Pacifico meridionale, aree dove raggiunge dimensioni maestose sia in larghezza che in altezza arrivando a superare anche i 25-30 metri. Se allevato l’altezza varia dai 20 cm ai i 2-3 metri circa, una misura ideale per appartamenti e uffici anche di piccole dimensioni.

Il Ficus benjamin o fico beniamino, o ancora beniamino, è una pianta sempreverde, elegante, robusta e piuttosto longeva che in condizioni ottimali può vivere fino a 20 anni. È caratterizzato da fusti legnosi e cilindrici, leggermente incurvarti, con una corteccia dalle sfumature grigio-beige, rami sottili e una chioma folta e molto decorativa con foglie di forma ovale, pendenti, lucide e  di color verde brillante. In alcune varietà le foglie possono presentare striature bianche o gialle e un margine ondulato o lievemente arricciato.

Una caratteristica che accomuna tutte le specie e la presenza di piccoli frutti di forma rotonda e di colore nero chiamati siconi. Si tratta di un’infiorescenza tipica delle piante del genere Moraceae formata da un ricettacolo (detto anche talamo) ingrossato, carnoso e cavo e la cui forma ricorda una pera, dotato di un’apertura situata nella parte apicale che consente l’impollinazione da parte degli insetti pronubi o impollinatori. Tra gli insetti impollinatori le più famose sono sicuramente le api operaie che formano la seconda casta dell’alveare dopo l’ape regina e prima dei fuchi. L’esempio più famoso di siconio è il frutto del fico consumato sia fresco che essiccato in diverse zone d’Italia e del mondo.

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La specie di Ficus benjamin comprende numerose varietà, anche nane o bonsai, ecco quali sono le più comuni:

  • Golden King: foglie grandi dai margini di color giallo-avorio con macchie verdi
  • Mini Gold:  foglie piccole dai margini bianco-avorio e foglio verde chiaro
  • Golden Monique: foglie di colore verde intenso e margini ondulati
  • Exotica: foglie di forma allungata e nervature di colore verdastro
  • Danielle: foglie dal colore verde intenso e margine ondulato
  • Midnight Beauty: foglie dal colore molto scuroDanita: foglie lucide e di colore verde scuro
  • Indingo: foglie spesse di color verde scuro
  • Starlight: foglie di colore bianco-crema
  • Natasja: foglie di colore verde chiaro
  • Nuda: foglie dal margine ondulato
  • Barok: foglie arricciate
  • Too Little: pianta nana

ficus benjamin come si coltiva

 

Ficus benjamin: tutto quello che devi sapere sulla coltivazione

Per crescere sano e forte il Ficus benjamin ha bisogno di vivere in un luogo luminoso ma non dev’essere esposto alla luce diretta del sole. Gli ambienti ideali sono quelli in cui la temperatura è compresa tra i 14° e 16° e non scende sotto i 10° poiché la pianta tollera bene il caldo e l’afa ma non sopporta il freddo.

Durante la bella stagione il Ficus benjamin dev’essere concimato due volte al mese con fertilizzanti liquidi e può essere spostato all’aperto avendo cura di scegliere una zona ombreggiata mentre all’interno di appartamenti e uffici la pianta dev’essere tenuta lontana da fonti di calore e correnti di aria fredda che possono comprometterne la salute. Inoltre, è consigliabile girare la pianta di 90° almeno una o due volte alla settimana per consentire a tutte le foglie di essere esposte alla luce naturale.

Se nella zona inferiore il ficus tende a diradare le foglie allora si deve procedere con la cimatura durante la stagione primaverile. La cimatura è una tecnica di potatura che prevede l’asportazione dell’apice per rinvigorire la pianta e restituirle un aspetto armonioso.

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Gli interventi di potatura vanno eseguiti durante il periodo tra marzo e settembre e sono molto importanti perché aiutano a ridimensionare la forma della chioma ed eliminano i rami secchi, danneggiati o malati. Questi ultimi possono essere rimossi, soprattutto se di grandi dimensioni, anche nel periodo invernale quando il ficus perde meno lattice, un liquido biancastro, denso e appiccicoso che può provocare irritazioni cutanee, lievi o intense, bruciori agli occhi e nei soggetti più sensibili può essere la causa di shock anafilattico. Bisogna quindi fare attenzione e usare tutte le precauzioni necessarie, come guanti e teli da posizionare sotto la pianta, prima d’iniziare le operazioni di potatura.

ficus benjamin parassiti

Anche l’apparato radicale necessita di interventi di potatura soprattutto quando la pianta è giovane perché le radici si sviluppano molto velocemente. Se nel corso del tempo il vaso che ospita la pianta è diventato troppo piccolo e le radici fuoriescono vuol dire che bisogna procedere con il rinvaso che può essere effettuato in qualsiasi periodo dell’anno e ogni 2-3 anni quando la pianta è giovane. Se il rinvaso non è sufficiente perché radici sono ormai troppo estese allora bisognerà potarle e ridurne il volume, un’operazione che solitamente dev’essere realizzata ogni 6-7 anni nei mesi di marzo e aprile.

Il terreno ideale per il Ficus benjamin è ben drenato, organico e altamente fertilizzato con un pH compreso tra 5 e 6 e quindi lievemente acido. L’uso di terreno proveniente da altre coltivazioni è sconsigliato poiché troppo povero delle sostanze necessarie alla corrette crescita della pianta. Inoltre, in caso di rinvaso è opportuno arricchire il terreno con materia organica come humus, torba o compost.

La pianta dev’essere innaffiata ogni 8-10 giorni nella stagione fredda e ogni 4-5 giorni in estate facendo molta attenzione ai ristagni d’acqua che possono far marcire le radici e provocare la morte del ficus. È importante ricordare che anche l’aria gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo del ficus e se troppo secca, come quella che caratterizza gli ambienti chiusi, può mettere a dura prova la pianta che per vivere bene ha bisogno di tasso d’umidità pari a circa il 70-80%. Per mantenere l’ideale livello di umidità si può riempire il sottovaso con dell’argilla espansa e posizionare su caloriferi e stufe delle ciotole piene d’acqua. Infine, non bisogna dimenticare di nebulizzare il fogliame con acqua a temperatura ambiente soprattutto in inverno quando l’aria in casa e in ufficio è tendenzialmente più secca.

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La moltiplicazione della pianta può avvenire per margotta o, in alternativa, per talea apicale o fogliare.

 

Ficus benjamin: parassiti e malattie della pianta

Tra le malattie che colpiscono Ficus benjamin ci sono:

  • tripidi: insetti che succhiano le sostante nutritive della pianta causando la deformazione e lo scolorimento del fogliame oltre a un rallentamento della crescita
  • acari: provocano l’ingiallimento e la caduta delle foglie
  • cocciniglia: un altro tipo di insetto che attraverso la produzione di melata, una sostanza zuccherina che attira altri parassiti e funghi, provoca un indebolimento strutturale della pianta che generalmente muore
  • ragnetto rosso: è la causa di macchie gialle o marroni sulle foglie che alla fine cadono

La perdita delle foglie può dipendere anche da un innaffiature eccessive, carenza di luce,  esposizione alla luce del sole diretta, colpi di freddo o di caldo.

 

Ficus benjamin: 3 curiosità sulla pianta tropicale

Ecco tre interessanti curiosità sul Ficus benjamin:

  1. Simbolo nazionale: in Thailandia è considerata pianta nazionale ed è ritenuta sacra per la religione buddhista proprio come il fiore di loto.
  2. Significato ed etimologia: il ficus nelle culture orientali è simbolo di accoglienza, riconoscenza e rispetto. Il nome deriva dalla similitudine delle foglie di alcune specie di ficus con il fico comune da frutto.
  3. Abbinamenti: all’interno di un vaso largo, i ficus nani possono condividere lo spazio con altre piante tropicali che amano la luce.
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