
Frutta di stagione di Dicembre: proprietà, usi e ricette
La frutta di stagione di dicembre oltre ad essere utile per il nostro organismo, ci aiuta a decorare la nostra casa per l’arrivo delle festività natalizie
Dai dolci, alle marmellate, al semplice cesto di frutta a fine pasto, la frutta di stagione di dicembre è tra le più versatili in cucina e contiene moltissime proprietà nutritive per aiutarci nella digestione e per purificarci dalle tossine.
Nel periodo natalizio il nostro apparato digerente è sottoposto a stress e a una dose di lavoro più impegnativa di quello a cui è abituato; con la frutta di stagione di dicembre ci alleggeriamo e aiutiamo il nostro organismo nella delicata fase della digestione.
MELOGRANO
Proprietà del frutto
Tra i frutti che meglio hanno preservato un’identità stagionale rientra sicuramente il melograno (o melograna), un frutto molto apprezzato, ma poco consumato. Siamo in presenza di un frutto dall’indiscusso fascino. Un cestino contenente centinaia di gemme rosso rubino che soddisfa a tal punto lo sguardo da assopire la voglia e la necessità di assaporarne il gusto. Soprattutto in Italia, questo aspetto è connesso all’iconografia dell’arte. Il melograno, infatti, nel nostro paese è spesso coltivato o acquistato per fini ornamentali. Le proprietà nutrizionali sono comunque interessanti. Il melograno è, con il suo 80% di acqua, anzitutto un frutto dissetante e rinfrescante dal basso apporto calorico. Zuccheri e fibre chiudono il cerchio, con grassi e proteine a fare da elementi di contorno. Ricco di antiossidanti, svolge azioni antitumorali, di protezione del cuore e diuretiche.
Varietà
Il melograno nano è la varietà che meglio si presta a scopi ornamentali. Abbellisce giardini, vasi e cesti di frutta ed è spesso riprodotto in forma di bonsai. Esistono poi i melograni socotra caratteristici dell’isola Yemenita che gli cede il nome. Questi risultano leggermente più dolci e meno aciduli. In ogni caso, il melograno è spesso classificato in base al sapore e alla consistenza delle gemme. Si va dai frutti più acidi a quelli dolci, passando per quelli agro-dolci; e da frutti con una consistenza più o meno decisa. In Italia, tra le più rinomate troviamo la wonderful, la dente di cavallo, la selinunte e la neirana, tutte abbastanza dolci.
Conservazione
A differenza dell’avocado, la scelta e la conservazione del melograno risultano molto più semplici. Il primo passaggio per scegliere il melograno migliore è quello di lasciarsi stupire. Il perché è presto detto… il melograno va soppesato. Se il frutto risulta più pesante di quello che ci si sarebbe potuto attendere, vuol dire che ci troviamo in presenza del frutto giusto. A parità di dimensioni, infatti vige la regola “più pesa, meglio è!” Anche dalla buccia è possibile ricavare informazioni utili. La cosa fondamentale è la mancanza di ammaccature evidenti e un colore che dal giallino tende al rosso.
A temperatura ambiente il melograno si conserva per una settimana, in frigorifero può durare anche fino a un mese. Una volta aperto, i grani possono essere posti in congelatore e conservati per qualche mese, o conservati per quattro giorni a temperatura ambiente.
Ricette o curiosità in cucina
Il succo di melograno è una vera prelibatezza. Alcuni studi lo fotografano come elisir in grado di contrastare l’insorgere dell’Alzheimer. Oltre al succo, sempre dissetante e molto rinfrescante, in cucina il melograno può essere utilizzato come colorato e allegro ingrediente in insalate e macedonie. Il suo sapore non troppo dolce si abbina splendidamente a molti piatti a cui restituisce una nota acidula caratteristica e piacevole. Lo troviamo in ricette a base di riso, cous cous, maiale, tacchino, pollo, ma anche abbinato a pesce e dolci vari. Tra i nostri preferiti rientrano frullati, gelati e strudel, oltre che gustosissimi cocktail analcolici, grappe e liquori.
Usi alternativi
Detto dell’aspetto decorativo, il melograno e la sua pianta possiedono ulteriori possibilità di utilizzo. Le proprietà astringenti della corteccia e dei fiori, per esempio, rendono il decotto un ottimo alleato per combattere piccole emorragie e contrastare la stipsi. Le proprietà antiossidanti e nutrienti del melograno sono tutt’oggi sfruttate in cosmesi, soprattutto per dare nuova vita alla pelle danneggiata e rallentarne l’invecchiamento.
Il consumo eccessivo di melograno – soprattutto dei principi attivi ricavati dalla corteccia – ha comunque anche qualche controindicazione e può portare a un’intossicazione con tanto di mal di testa, vertigini, sonnolenza e scompensi respiratori.
Se pensate sia difficile “sbucciarla” ecco qui un video con un valido aiuto:
MELE
Proprietà del frutto
La pectina, di cui sono ricche le mele, contrasta l’assorbimento dei grassi nel sangue e aiuta l’organismo a espellere le sostanze tossiche.
Mangiando una mela al giorno, oltre a tenere lontano il medico, si ha il 20% dell’apporto di fibre. Inoltre, questo frutto contiene vitamine, niacina, acido folico e flavonoidi, che hanno effetto antiossidante, ed è ricco di zuccheri (fruttosio, saccarosio e glucosio) e minerali, tra i quali il potassio in notevoli quantità.
Varietà
Presenti sulle nostre tavole pressoché tutto l’anno, grazie alle numerose varietà (con buccia, colore e polpa del tutto diversi tra loro) e alle moderne tecniche di produzione.
Alcune di quelle più diffuse sono le golden delicious, dolci, leggermente acidule e dalla buccia gialla; le fuji, dalla buccia rosso intenso con polpa dolce e croccante; le renetta, verdi e rosse, piccole e irregolari.
Conservazione
Come scegliere le mele migliori? Mettendo nel carrello quelle più dure, senza ammaccature o parti molli, con buccia asciutta, senza incisioni, con il picciolo ben conficcato nel frutto.
In frigorifero, poi, è possibile conservarle per oltre un mese: se una marcisce, va subito rimossa per evitare un veloce contagio.
Ricette o curiosità in cucina
Con le mele si possono cucinare un’infinità di piatti, dagli antipasti al dessert (anche solo per la macedonia) passando per pietanze particolari come per esempio il risotto o il fegato, apportando pochissime calorie (48 per 100 grammi). Diffusissime sono le torte di mele, rinomato lo strudel.
Avendo un indice di sazietà molto basso, non è quasi mai indicata per uno spuntino o una merenda.
Scopri tutti gli usi, le proprietà, i valori nutrizionali e le ricette con la mela
Usi alternativi
Le mele sono molto utilizzate anche nella cosmesi, per creme e maschere di bellezza, per le grandi proprietà schiarenti a contatto con la pelle, che viene così gradualmente pulita da macchie e impurità.
MANDARINI
Proprietà del frutto
La polpa è ricca di vitamina P, che combatte le ritenzione idrica e favorisce la diuresi.
È più calorico delle arance, è meno ricco di vitamina C e contiene moltissimi carboidrati.
Varietà
Dal mandarino derivano due ibridi molto diffusi: la clementina (nata dall’incrocio con l’arancio amaro, dalla buccia molto sottile e sprovvista di semi) e il mapo (con il pompelmo).
Conservazione
Agli scaffali del supermercato o alle bancarelle del mercato, meglio scegliere quelli lucidi, con buccia aderente alla polpa, evitando così esemplari che poi risultino non graditi al palato e che marciscano in breve tempo. Una volta comprati conservare in un luogo fresco e asciutto, non necessariamente in frigorifero.
Ricette o curiosità in cucina
Frutto invernale invitante da consumare a colazione o a merenda, il mandarino è presente anche in molte ricette salate, di solito per alcuni piatti a base di pesce, ma per lo più dolci, come torte, granite e sorbetti, oppure macedonie. La buccia viene utilizzata per la produzione di liquori, profumi e sciroppi.
Usi alternativi
L’olio essenziale, che si ricava sempre dalla buccia, è indicato per contrastare cattivo umore, insonnia e tristezza, per depurare il sangue e purificare l’organismo, per stimolare il metabolismo e regolarizzare le funzioni di intestino e stomaco.
È anche un eccellente antisettico e antinfiammatorio, che può essere spalmato su piccole ferite o come linimento per massaggi.
Il succo di mandarino, mischiato a miele (meglio se di eucalipto), può aiutare a risolvere problemi di respirazione dovuti a malanni influenzali o al raffreddore.
