
Giornata Mondiale della Biodiversità, 22 maggio: perché salvaguardare la diversità biologica
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Il 22 maggio si festeggia la 23° edizione della Giornata Mondiale della Biodiversità. Un’occasione per riesaminare il nostro rapporto con il mondo naturale e per celebrare i suoi delicati equilibri.
Il 22 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità, istituita nel maggio 2000 dalle Nazioni Unite per commemorare l’adozione del testo della Convenzione per la Diversità Biologica (Convention on Biological Diversity, o CBD), adottata a Nairobi (Kenya) il 22 maggio 1992 e firmata a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992, con lo scopo di preservare la molteplicità di esseri viventi che popolano il nostro Pianeta, soprattutto quelli messi a serio rischio dai danni causati dall’uomo all’ambiente.
Le stime suggeriscono infatti che, nonostante l’aumento delle politiche e delle azioni a sostegno della biodiversità messe in atto da Stati e attori privati, la biodiversità naturale è ulteriormente diminuita tra il 2011 e il 2020, e nessuno dei 20 Obiettivi di Aichi per la Tutela della Biodiversità concordati dalle Parti della CBD nel 2010 è stato pienamente raggiunto.
Ecco perché è oggi più che mai importante riconoscere il preziosissimo ruolo della biodiversità naturale per la sicurezza nostra e del nostro Pianeta, e mettere in atto azioni concrete ed efficaci atte a migliorare il nostro rapporto con il mondo naturale e a rispettarne i delicatissimi equilibri.
In questo articolo, scopriremo che cos’è la biodiversità naturale e perché promuoverla è essenziale per il raggiungimento della (quasi) totalità degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile inclusi nell’Agenda 2030, nonchè per la risoluzione delle grandi problematiche ambientali e socio-economiche che stanno da anni minacciando i delicati equilibri geopolitici del nostro pianeta. Inoltre, scopriremo che cosa possiamo concretamente fare per salvaguardare e celebrare la meravigliosa ricchezza biologica e naturale del nostro Pianeta.
Che cos’è la biodiversità?
La biodiversità (in inglese biodiversity, spesso indicata anche come biological/natural diversity) – termine coniato nel 1988 dall’entomologo americano Edward O. Wilson – altro non è che la variabilità tra gli organismi viventi all’interno di una singola specie, tra specie diverse e tra diversi ecosistemi.
Seguendo la definizione data dall’ISPRA, la biodiversità può essere quindi definita come la ricchezza di vita sulla Terra, che include non solo i miliardi di specie vegetali ed animali ed i microorganismi che popolano la superficie terrestre, ma anche la complessa interazione tra questi, che è alla base di tutti gli ecosistemi presenti nella biosfera. In altri termini, la biodiversità può essere intesa come la relazione tra le diverse componenti che costituiscono il sistema, oltre che come la somma delle sue parti.
Non a caso, la Convenzione ONU sulla Diversità Biologica evidenzia come la biodiversità sia da intendersi come diversità a livello di specie, di ecosistema e genetica (ovvero la differenza dei geni all’interno di una determinata specie, che corrisponde a sua volta alla totalità del patrimonio genetico a cui contribuiscono tutti gli organismi che popolano la Terra).
Da ciò ne consegue che la biodiversità può essere quantificata misurando il numero, la varietà e la variabilità (sia nel corso del tempo che tra diversi ecosistemi naturali) degli organismi viventi presenti sulla Terra. Inoltre, la biodiversità governa di un ricchissimo e delicato sistema da cui dipende anche l’equilibrio dinamico della biosfera, in grado di governare i cicli biogeochimici e, come vedremo a breve, di stabilizzare il clima.
Perché promuovere la biodiversità è fondamentale per la risoluzione delle grandi problematiche globali
Cambiamento climatico ed innalzamento delle temperature globali, perdita degli habitat causata da deforestazione, desertificazione ed impoverimento del suolo, modelli di consumo e produzione diventati ormai insostenibili, ed invasione di specie “aliene” sono solo alcune delle minacce più immediate alla biodiversità naturale, e rendono particolarmente urgente la ricerca e l’attuazione di soluzioni volte alla sua protezione, soprattutto se consideriamo che un Pianeta ricco e diverso è esso stesso la chiave di volta per la risoluzione di alcune delle più pressanti problematiche ambientali, socio-economiche e politiche che stanno mettendo a serio rischio la nostra sopravvivenza sul Pianeta Terra.
Tra queste troviamo, tra le altre, la crisi alimentare ed idrico-sanitaria che stanno mettendo in serio pericolo la vita di milioni -se non miliardi- di persone che già vivono in condizioni socio-economiche particolarmente precarie, e che alimentano a loro volta flussi migratori, conflitti regionali ed ideologici, nonché disparità di genere e analfabetismo in zone del globo considerate come “vulnerabili”.
Senza contare che la perdita di biodiversità costituisce già di per sé una minaccia per la nostra salute e per la qualità di vita nostra e delle generazioni future: studi hanno infatti dimostrato come la perdita di biodiversità sia un fattore centrale nella diffusione delle zoonosi (ovvero tutte quelle malattie trasmesse dagli animali all’uomo), inclusi i viralissimi -e tristemente noti- coronavirus. Al contrario, un Pianeta popolato da una quanto più ampia varietà di specie animali, vegetali e di microorganismi è una delle migliori barriere alla proliferazione di pandemie.
Inoltre, la ricchezza naturale contribuisce ad aumentare la resistenza degli ecosistemi alle catastrofi naturali, che sono ormai all’ordine del giorno, e migliora altresì la loro capacità di mitigare le principali problematiche legate all’innalzamento delle temperature medie globali e al cambiamento climatico (studi hanno rivelato come le soluzioni basate sulla natura potrebbero soddisfare fino al 37% del fabbisogno di mitigazione dei cambiamenti climatici, come sottoscritto nell’Accordo di Parigi).
Ecco perchè è imperativo riconoscere il ruolo della biodiversità naturale come bene globale di enorme valore per le generazioni presenti e future, soprattutto alla luce del fatto che il numero di specie animali e vegetali è in costante riduzione a causa delle attività umane (basti pensare che la percentuale di specie a rischio di estinzione si aggira ormai intorno al 37%).
Giornata Mondiale della Biodiversità, 22 maggio: come preservare una biodiversità naturale sempre più minacciata
La Giornata Mondiale della Biodiversità è stata istituita dalla Convenzione per la Biodiversità Biologica nel lontano 2000 allo scopo di sottolineare il delicato rapporto tra la vita umana ed il mondo naturale che ne permette la sopravvivenza, e per promuovere ed incentivare soluzioni concrete ed attuabili per preservare una biodiversità naturale sempre più minacciata dallo scellerato sfruttamento degli ecosistemi terrestri per mano dell’uomo.
Tra i provvedimenti recentemente messi in atto dalla Conferenza delle Parti (COP), l’organo di governo della Convenzione sulla Biodiversità incaricato di promuoverne l’attuazione, c’è la definizione di un nuovo quadro normativo per la promozione della biodiversità, il cosiddetto post-2020 global biodiversity framework (ovvero “il quadro globale post-2020 per la promozione della biodiversità”), stabilito dalla decisione 14/34 della Conferenza delle Parti della Convenzione sulla diversità biologica nel 2018.
A questo proposito, lo scorso dicembre le parti aderenti alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica si sono riuniti a Nairobi per portare avanti i lavori il del post-2020 global biodiversity framework, con il duplice obiettivo di trovare nuove soluzioni sostenibili e di lungo periodo alle sfide messe in luce dalla recente crisi sanitaria da Covid-19, e di stabilire azioni ed obiettivi concreti e realisticamente attuabili per raggiungere l’ambizioso obiettivo di “vivere in armonia con la natura” entro il 2050.
Per fare questo, governi e attori privati dovranno impegnarsi non solo ad arrestare, ma anche ad invertire l’attuale trend di perdita di biodiversità naturale, investendo nella costruzione di ecosistemi resilienti e nella tutela di quelli esistenti. A questo scopo, sono state identificate -sulla base della Lista Verde IUCN- 238 aree di particolare importanza per la biodiversità, dette anche aree chiave per la biodiversità (key biodiversity areas, o KBA), che dovrebbero essere ampliate per coprire almeno il 30% del pianeta entro il 2030 (“30 x 30”).
Per fare questo, i governi dovranno impegnarsi a favorire non solo il coinvolgimento delle popolazioni indigene e delle comunità locali (nonché riconoscimento dei loro diritti sulle risorse del luogo), ma anche l’implementazione di una più stretta collaborazione tra scienza ed organi elettivi regionali e/o locali.
Allo stesso tempo, sarà necessario promuovere campagne di educazione e sensibilizzazione rivolte ai comuni cittadini, che mettano in luce rischi e vantaggi associati rispettivamente alla perdita e alla tutela della diversità naturale ed ecosistemica.
A questo proposito, ecco 5 consigli pratici, che possiamo mettere in atto a partire da adesso, per preservare la biodiversità naturale.
Giornata Mondiale della Biodiversità 2023: 5 consigli pratici per promuovere la biodiversità naturale
Sulla scia delle 22 azioni per la biodiversità promosse dalla Convenzione per la Biodiversità Naturale in occasione della 22° edizione della Giornata Mondiale della Biodiversità (22 maggio 2022), dedicata al tema Building a shared future for all life (“Costruire un futuro condiviso per tutte le forme di vita”), ecco 5 modi in cui possiamo fare la nostra parte per tutelare la diversità naturale, ed influenzare, con un effetto a catena, le azioni di grandi attori privati e governi.
- Consumare in modo responsabile – Ad esempio privilegiando l’acquisto di cibi stagionali, se possibile sfusi e prodotti localmente senza l’utilizzo di pesticidi o fertilizzanti chimici, ed adottando un’alimentazione quanto più possibile vegetale, in quanto è ormai noto come la produzione su scala industriale di carne e derivati sia responsabile di più del 15% delle emissioni di gas serra globali, oltre che di deforestazione, inquinamento di aria e acqua e diffuse violazioni dei diritti animali. Allo stesso tempo, dovremmo impegnarci a ridurre al massimo la nostra produzione di rifiuti, inclusi quelli alimentari, privilegiando packaging realizzati con materiali compostati, riciclati o riutilizzabili.
- Piantare alberi, arbusti e piante autoctone – Piantare alberi, arbusti e piante autoctone e favorevoli all’impollinazione (come, ad esempio, piante ricche di bacche, quali biancospino, ciliegio, lavanda, caprifoglio), che costituiscono fonti di cibo per la fauna locale e possono fornire rifugio a piccoli animali selvatici quali piccoli uccelli e roditori, farfalle, api ed altri insetti impollinatori.
- Minimizza i rifiuti – Ridurre i consumi inutili (una buona pratica è quella di chiedersi sempre, prima di ogni acquisto, “ne ho davvero bisogno?”), riutilizzare ciò che si può (o regalarlo a qualcuno che potrebbe averne bisogno) e, se questo non fosse possibile, riciclare correttamente le componenti dei prodotti inutilizzabili per ridurre il più possibile i rifiuti prodotti. Allo stesso modo, dovremmo privilegiare l’acquisto di cibi e prodotti per l’igiene personale sfusi e, se abbiamo un po’ di tempo e pazienza, cominciare a coltivare alcuni piccoli frutti ed ortaggi ed erbe aromatiche in casa. Questo ci permetterà non solo di risparmiare denaro, ma anche di ridurre la nostra impronta di carbonio.
- Sostenere attività biodiversity-friendly – “Votare con i soldi”, ovvero acquistare da aziende in linea con i nostri valori, che rispettano la biodiversità e la ricchezza naturale e, al tempo stesso, evitare le compagnie che mettono in atto azioni poco sostenibili o addirittura deleterie per l’ambiente. Concretamente, possiamo ad esempio sostenere le piccole aziende agricole che si battono ogni giorno per la tutela della biodiversità ed acquistare prodotti di stagione al mercato contadino locale.
- Celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità e sensibilizzare – Ultimo, ma non meno importante, possiamo fare la nostra parte per condividere il messaggio della Giornata Mondiale della Biodiversità 2023 organizzando o partecipando ad uno degli eventi (anche online) promossi durante questa giornata e condividendo tramite i nostri social report, immagini, e video riguardanti questa delicatissima problematica, ricordandoci di taggare l’hashtag #BiodiversityDay per diffondere l’importanza di tutelare la biodiversità naturale.
