Giornata mondiale della Terra 2023: Investire nel nostro Pianeta

Giornata mondiale della Terra 2023: Investire nel nostro Pianeta

Il 22 aprile 2023 si celebra la Giornata Mondiale della Terra (Earth Day), giunta ormai alla sua 53esima edizione. Si tratta della più grande manifestazione ambientale per la salvaguardia del nostro Pianeta, che quest’anno sarà incentrata – in linea con il tema della precedente edizione – sull’importanza di investire nel futuro del nostro Pianeta.

Get Inspired. Take Action. Be a part of the green revolution (in italiano Sii ispirato. Agisci. Partecipa alla rivoluzione verde), questo è l’appello lanciato dagli organizzatori della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day), la più grande manifestazione ambientale per la tutela del nostro Pianeta e delle sue preziose risorse, che ogni anno coinvolge più di un miliardo di persone in tutto il mondo.

Un invito che non si rivolge soltanto a governi e grandi imprese, ma che mira a responsabilizzare anche i comuni cittadini, unendo piccoli e grandi attori in una vera e propria partnership per il Pianeta e per la sicurezza delle generazioni presenti e future, come ha sottolineato Kathleen Rogers, presidente di Earthday.org.

Il tema della Giornata Mondiale della Terra 2023 è infatti Invest in our Planet (Investire nel nostro Pianeta), ovvero investire in un’economia “verde”, rispettosa dell’ambiente e delle sue risorse, sempre più lontana dall’economia “sporca” dei combustibili fossili e dalle vecchie tecnologie basate sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali. Si tratta di un riorientamento radicale, ma necessario ed auspicato ormai da tempo. Il problema è che ora questo tempo è esaurito, e non possiamo più permetterci di aspettare.

Dobbiamo agire ora, con coraggio e fermezza, investire nell’innovazione, mettendo da parte l’ego e la logica del profitto: è l’unico modo per proteggere la salute nostra e del nostro Pianeta, e per sperare in un futuro più equo e prospero.

In questo articolo, scopriremo cosa possiamo fare per dare il nostro contributo concreto ed “investire nel nostro Pianeta”, e quali sono le principali iniziative organizzate in occasione della Giornata Mondiale della Terra 2023. Ma prima, facciamo un passo indietro e scopriamo quando e perché questa Giornata è stata istituita.

Giornata Mondiale della Terra, 22 aprile: quando e perché è stata istituita

Le origini della Giornata Mondiale della Terra sono strettamente intrecciate alla nascita e sviluppo del movimento ambientalista moderno alla fine degli anni Sessanta, che in quel periodo aveva cominciato a scuotere le coscienze degli Americani. Fino ad allora, infatti, molti erano ignari di come un ambiente inquinato minacciasse la salute umana, e di quale fosse il nostro impatto sulle risorse del Pianeta.

In questo contesto di fermento socio-culturale si inserisce la proposta del senatore del Wisconsin, Gaylord Nelson, che nel 1969 aveva assistito agli effetti disastrosi della fuoriuscita di petrolio a Santa Barbara (in California), uno dei più grandi disastri ambientali nella storia americana che aveva portato, in un periodo di soli dieci giorni, al riversamento in mare di oltre 100.000 barili di petrolio greggio, di organizzare una sorta di “Teach-In sull’ambiente” che avrebbe coinvolto studenti ed attivisti tutta la Nazione. Lo scopo di questa mobilitazione, ispirata alle proteste studentesche contro la guerra in Vietnam, era proprio quello di sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza di salvaguardare il Pianeta e le sue risorse. Era il 22 aprile 1970, giorno scelto per massimizzare la partecipazione degli studenti alla manifestazione, poiché cadeva tra le vacanze di primavera e gli esami finali.

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Da allora, il movimento Earth Day è cresciuto costantemente ed oggi, ogni 22 aprile, coinvolge più di un miliardo di persone in tutto il mondo, con concerti, eventi e campagne di sensibilizzazione organizzati sia a livello locale che nazionale, e la partecipazione di network globali quali il programma Connect4Climate della Banca Mondiale (WTO), il Global Forum Low Justice and Development, la Mountain Partnership della FAO, e tanti altri ancora.

L’obiettivo non è solo quello di sensibilizzare quante più persone possibile circa i principali problemi della Terra, ma – e forse soprattutto – unire diversi popoli e nazioni per cercare soluzioni concrete volte a delineare un futuro migliore per noi per il nostro Pianeta.

Nel nostro Paese, Earth Day Italia, sede italiana ed europea dell’ong Earthday.org di Washington, è l’ente che si occupa di organizzare e promuovere tutte le iniziative legate alle celebrazioni dell’Earth Day, che negli ultimi anni hanno riscosso un crescente successo, con oltre 200.00 mila partecipanti sull’intero territorio. Ma c’è di più: dal 2007 Earth Day Italia ha sviluppato una piattaforma di comunicazione per l’ambiente che opera tutto l’anno nell’ambito della formazione ambientale e gestisce progetti con l’obiettivo di creare un’estesa rete di dialogo tra i diversi soggetti impegnati nell’ambito della sostenibilità.

Il tema della Giornata Mondiale della Terra 2023: cosa significa “Investire nel nostro Pianeta”?

Inquinamento di aria ed acqua, deforestazione ed impoverimento del suolo, perdita di biodiversità, riscaldamento globale causato dall’immissione di gas serra in atmosfera e l’annoso problema delle microplastiche: queste sono solo alcune delle principali catastrofi ambientali di origine antropocentrica che stanno minacciando la salute del nostro Pianeta e, di conseguenza, anche la nostra.

Senza contare che, come abbiamo spiegato in questo articolo dedicato alla Giornata Mondiale dell’Acqua, le conseguenze legate all’attuale crisi ambientale influenzano più o meno direttamente anche questioni globali di ampia rilevanza, quali inasprimento di guerre etniche e fanatismi religiosi, aumento delle tensioni per quanto riguarda l’accesso a risorse sempre più scarse, aumento nelle migrazioni globali (i cosiddetti “eco-profughi”) e nelle discriminazioni di razza e genere, così come di iniquità di vario tipo.

Viviamo in un mondo interconnesso, in cui nulla e nessuno può più dirsi isolato, ed è dunque per questo che chiunque, nessuno escluso, è chiamato ad agire, nel rispetto delle proprie possibilità economiche e materiali, per salvaguardare quanto di più prezioso disponiamo, ovvero il Pianeta, da cui dipende la nostra stessa sopravvivenza. In poche parole, “Investire nel Pianeta” è ormai imperativo.

Ma cosa significa concretamente “Investire nel Pianeta”?

Secondo gli organizzatori dell’iniziativa, l’organizzazione non governativa con sede a Washington, EarthDay.org, investire nel Pianeta – e dare via a quel cambio di paradigma tanto necessario per salvare l’umanità da un’ormai inevitabile crisi climatica – presuppone l’azione congiunta e sinergica di tre macro-attori, ovvero governi nazionali, imprese ed investitori, e comuni cittadini. Vediamo come.

  1. Imprese, investitori e mercati finanziari dovranno creare valore per le loro istituzioni e, più in generale, per la società muovendo il capitale verso settori green e ad alto potenziale di innovazione tecnologica ed adottando modelli di business più sostenibili, come ad esempio gli standard ESG (Environment, Social, Governance standards, ovvero standard per l’ambiente, la società e la governance), ovvero pratiche volte a migliorare la redditività dell’azienda ed il benessere dei dipendenti, ma con un’occhio alla sostenibilità e all’ambiente.Questo non riguarda soltanto i grandi gruppi industriale, ma anche le piccole e medie aziende, che non possono più scegliere tra ecologia e crescita dei profitti sul lungo termine. Infatti, il settore privato ha l’immenso potere di accelerare il cambiamento dell’attuale paradigma economico -basato sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse- e di guidarlo verso pratiche più sostenibili e green con intensità e velocità ben maggiori di quelli ottenibili con altre modalità;
  2. Dal canto loro, governi ed istituzioni internazionali dovranno incentivare imprese e singoli cittadini a creare e innovare, gettando le basi ed agevolando l’istituzione di un sistema economico globale più equo e sostenibile. Ad esempio, incentivando l’uso di risorse energetiche pulite e rinnovabili, come il solare, le biomasse, e l’idrogeno verde, anche e soprattutto attraverso l’approvazione di quadri legislativi che promuovano la costruzione di infrastrutture adeguate alla loro diffusione su larga scala.Tutto questo nell’ottica di eliminare l’attuale dipendenza delle nostre politiche energetiche da fonti non rinnovabili ed inquinanti come il carbon-fossile, e di garantire ad imprese e cittadini una maggiore sicurezza energetica, fondamentale per gettare le basi di tutti i cambiamenti necessari per affrontare l’attuale crisi ecologica e climatica.
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Inoltre, nonostante nel 2022 i governi di tutto il mondo si siano impegnati a varare importanti iniziative per controllare e, nel lungo termine, far regredire il cambiamento climatico, pressochè la totalità di queste non è benchè minimamente vicino a raggiungere l’ambizioso obiettivo della neutralità carbonica entro il 2050. Questo porta ad importanti riflessioni sul ruolo che cittadini e imprese possono avere nella lotta al disastro ecologico.

  1. Da ultimo, ma non per importanza, i singoli cittadini, in quanto elettori e consumatori, dovranno spingere con tutti gli strumenti di influenza politica a loro disposizione (tra cui la firma di petizioni, la partecipazioni ad assemblee, forum di discussione, e manifestazioni per il clima, ma anche con le proprie decisioni di acquisto) al fine di spingere verso l’adozione di provvedimenti e soluzioni sostenibili e di reindirizzare, un poco alla volta, il mercato. La mitigazione, il ripristino e l’adattamento al cambiamento climatico richiedono la volontà collettiva ed è proprio la voce delle persone ciò di cui il Pianeta ha davvero bisogno per essere salvaguardato.

Ma cosa possiamo fare, qui ed ora, per investire nel nostro Pianeta?

Investire nel Pianeta: 8 consigli pratici per agire qui ed ora

Come abbiamo visto poco fa, ognuno nel suo piccolo può far sentire la propria voce, ed influenzare, con un effetto a catena, le azioni di aziende e governi. Ma cosa possiamo fare, nel concreto, per dare seguito alle buone intenzioni poste con la Giornata Mondiale della Terra?

  1. Ridurre i nostri sprechi alimentari: in Italia, una media di 674,2 grammi di cibo pro capite gettati nella spazzatura ogni settimana, per un valore totale di oltre 9 miliardi di euro l’anno. E non si tratta soltanto di uno spreco di cibo, ma anche di tutte le risorse “nascoste” necessarie per la sua produzione -in primis acqua, terra ed energia, ma anche combustibili fossili, necessari per il suo trasporto e distribuzione.Non a caso, tra l’8 ed il 10% delle emissioni globali di gas serra prodotte ogni anno può essere associato al cibo che non viene consumato, con gravi conseguenze per la salute nostra e del nostro Pianeta. Per ridurre i nostri sprechi alimentari possiamo mettere in atto delle semplici azioni, come fare la lista della spesa prima di andare al supermercato, riutilizzare gli avanzi o controllare bene le date di scadenza dei prodotti che intendiamo acquistare. Qui ulteriori consigli per ridurre gli sprechi alimentari;
  2. Consumare alimenti stagionali, locali e a km-zero: acquistare alimenti stagionali e quanto più possibile a km0, che sono naturalmente meno water-intensive (ovvero l’acqua utilizzata lungo l’intero ciclo produttivo è minore in termini di ettolitri per kg di prodotto) e che devono viaggiare su distanze più brevi per arrivare sulle nostre tavole, comportando minori emissioni di gas serra, è fondamentale per ridurre il nostro impatto sul Pianeta;
  3. Mangiare più vegetale: la produzione su scala industriale di carne e derivati è responsabile di più del 15% delle emissioni di gas serra globali, oltre che di deforestazione su larga scala, inquinamento di aria e acqua e diffuse violazioni dei diritti animali. Tutte problematiche che potrebbero essere sensibilmente ridimensionate – se non risolte – con il passaggio ad una dieta più plant-based. Non è dunque un caso se numerosi studi hanno più volte confermato il ruolo chiave che l’alimentazione a base vegetale può ricoprire -e ricoprirà- nella lotta al cambiamento climatico;
  4. Partecipare alla pulizia dei fiumi, laghi, zone umide o spiagge vicino a noi, in modo da ridurre la quantità di rifiuti plastici – e non solo – che ogni giorno finiscono in mare, mettendo a serio pericolo la sopravvivenza dell’ecosistema marino e dei suoi abitanti;
  5. Ridurre il nostro consumo di plastica, linquinamento da plastica sta raggiungendo dimensioni allarmanti e mettendo a salute non solo la salute del Pianeta, ma anche la nostra (studi hanno stimato che ingeriamo oltre 250 grammi – l’equivalente di un piatto in plastica – ogni anno). Ecco perché dovremmo prediligere contenitori e packaging in materiali riciclabili, riutilizzabili e compostabili, quali vetro, bambù, carta e bioplastica organica ed evitare quanto più possibile di comprare stoviglie ed oggetti monouso. Inoltre, un’altra buona pratica è quella di fare la spesa nei negozi dello sfuso, portando da casa dei sacchetti in cotone dove riporre i nostri acquisti;
  6. Acquistare meno indumenti, ma di alta qualità: la fast-fashion è responsabile di oltre il 10% delle emissioni di CO2 a livello globale, oltre che di inquinamento delle risorse idriche, uso estensivo di pesticidi e di altre sostanze chimiche e, come se tutto ciò non bastasse, di diffuse violazioni dei diritti dei lavoratori. E, per di più, i capi prodotti a costi molto bassi spesso non durano più che qualche mese, finendo in discarica prima di quanto avremmo auspicato.Ecco perché sarebbe sempre bene acquistare meno ma di qualità, il che vuol dire rivolgersi a produttori che adottano pratiche produttive etiche e sostenibili, come spiegato in questo articolo sulla moda sostenibile.
  7. Utilizzare mezzi di trasporto più sostenibili – quali treno, bici, monopattini, o per le brevi distanze, spostarsi a piedi, e ridurre quanto più possibile l’uso della macchina (specie se a gasolio) e dell’aereo, due tra i mezzi che emettono più CO2 in assoluto;
  8. “Fare pressione”: scrivendo ai politici eletti a livello locale e regionale per migliorare la gestione delle risorse sul nostro territorio, ma anche per far sì che vengano approvate leggi volte ad incentivare pratiche di consumo più sostenibili. Infine, possiamo fare la nostra parte per condividere il messaggio della Giornata Mondiale della Terra 2023, organizzando o partecipando ad uno degli eventi promossi durante questa giornata (anche online) e condividendo tramite i nostri social report, immagini, e video riguardanti questa delicatissima problematica, ricordandoci di taggare gli hashtag #EarthDay e/o #InvestInOurPlanet per diffondere la consapevolezza del movimento ambientalista.
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Per maggiori informazioni sulle iniziative organizzate in Italia, consigliamo di consultare il sito di Earth Day Italia, che quest’anno, tra il 21 e il 25 aprile, sarà impegnata nell’organizzazione del Villaggio per la terra a Villa Borghese (Roma), con un ricco programma di eventi e celebrazioni, incontri istituzionali, forum, spettacoli e un villaggio dedicato ai più piccoli con laboratori ludici e didattici.

In conclusione, attraverso le nostre scelte quotidiane, abbiamo il potere non solo di fermare il progredire dell’attuale crisi climatica, ma anche di sostenere tutte quelle aziende che scelgono attivamente di investire in pratiche rispettose del Pianeta e delle sue risorse e, in questo modo, reindirizzare l’attuale paradigma di sviluppo economico. Ovviamente, sarà necessaria anche l’azione incisiva dei governi e dei vari attori economici, che dovranno impegnarsi a promuovere l’innovazione e ad incentivare l’adozione di modelli produttivi più green e sostenibili. Come possiamo leggere nel sito web di EarthDay.org, «Non c’è momento più importante del presente per agire e investire nel nostro Paese!».

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