
Glifosato: rimandata la decisione dell’UE sulla messa al bando
Il glifosato è il più diffuso erbicida al mondo. E’ un diserbante non selettivo (uccide tutti i tipi di piante) e viene impiegato in agricoltura per la sua grande efficacia ed economicità.
Brevettato inizialmente dalla Monsanto e poi distribuito con diversi nomi commerciali da molte aziende chimiche, è da anni al centro di polemiche e discussioni.
L’OMS l’ha da tempo inserita tra le sostanze definite “probabilmente cancerogene”. Di glifosato avevamo scritto circa un mese fa, perché nella prima settimana di ottobre era stata programmata una riunione della Commissione Europea che avrebbe dovuto decidere sul possibile rinnovo per cinque anni delle autorizzazioni all’utilizzo della sostanza, oppure metterla definitivamente al bando.
La riunione è stata poi rimandata più volte, ma nei giorni scorsi la Commissione si è riunita per affrontare la questione. Il risultato è stato però ancora una volta un nulla di fatto: quattordici paesi hanno votato a favore del rinnovo, nove invece hanno votato contro (tra queste anche l’Italia, che già si era più volte espressa in tal senso, e la Francia, che ha già annunciato che intende in ogni caso vietare unilateralmente l’utilizzo del glifosato sul suo territorio a partire dal 2022). La Germania si è astenuta.
A questo punto la questione verrà con tutta probabilità ridiscussa in una nuova sessione, che probabilmente si terrà il 27 o il 28 novembre prossimi. Nel caso anche in quell’occasione non si raggiungesse un accordo, l’Unione Europea potrebbe rinnovare le autorizzazioni per l’utilizzo del glifosato in agricoltura anche senza il parere dei singoli paesi in Commissione.
Le autorizzazioni in realtà erano già scadute nel 2015, ma siccome anche in quell’occasione non si riuscì a trovare un accordo tra i paesi europei, si era già decisa una proroga di due anni.
