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Ippopotamo pigmeo: caratteristiche e curiosità

Ippopotamo pigmeo: l’habitat di un animale leggendario

Più piccolo dell’Hippopotamus amphibius, conosciuto semplicemente come ippopotamo anfibio o comune, l’ippopotamo pigmeo, come l’elefante africano, vive nel secondo continente più popoloso del mondo nonché il terzo per estensione dopo Asia e America.

L’ Hexaprotodon liberiensis, nome scientifico dell’ippopotamo pigmeo, è un mammifero artiodattilo e appartiene alla famiglia degli Hippopotamidae. Il nome ippopotamo deriva dall’unione delle due parole greche hippos, che significa cavallo, e pótamos, fiume.

Il “cavallo di fiume” è uno degli animali più rari del continente africano e vive prevalentemente nelle vicinanze dei corsi d’acqua delle foreste di Liberia, Costa d’Avorio, Sierra Leone e Guinea. A differenza dell’Hippopotamus amphibius, le sue dimensioni sono più piccole.

ippopotamo pigmeo i segreti della specie

 

Ippopotamo pigmeo: differenze con l’ippopotamo comune

Scopriamo insieme le principali differenze che distinguono l’ippopotamo pigmeo dal suo famoso parente, l’ippopotamo anfibio o ippopotamo comune.

ippopotamo pigmeo e ippopotamo comune

  • Ippopotamo: la lunghezza varia dai 3,30 ai 3,75 m con un’altezza dal garrese di 1,50 m e un peso compreso tra 1,4 e 3 tonnellate. I maschi sono sempre più grossi delle femmine e alcuni esemplari possono raggiungere anche le 3,5-4,5 t. È considerato uno degli animali più pericolosi al mondo, al pari del leone e del ghepardo, a causa della grande mole e dell’incredibile forza. Può vivere fino a 40-50 anni e la pelle è di color grigio-marrone con sfumature rosa-viola e blu.

ippopotamo pigmeo e ippopotamo comune differenze

  • Ippopotamo pigmeo: lungo 150 cm per 83 cm di altezza, l’Hexaprotodon liberiensis alla nascita pesa circa 6 kg mentre in età adulta raggiunge i 260 kg. L’aspettativa di vita è di circa 30-35 anni ma sono stati registrati casi di esemplari che hanno superato anche i 40 anni. Il corpo ricorda una piccola botte e il colore della pelle è nero-marrone o grigio-porpora. Sotto la pelle, uno strato di grasso spesso circa 5 cm lo aiuta a proteggere gli organi dal freddo quando è in acqua. Va però specificato che a differenza degli ippopotami comune, gli ippopotami pigmei preferiscono trascorrere più tempo sulla terra, dove scavano buche nel terreno in cui si divertono a rotolare.

Se approfondiamo ulteriormente le caratteristiche del mammifero africano, scopriamo che le zampe sono corte e tozze con le dita dei piedi dotate di unghie affilate.

La bocca nasconde incisivi e canini simili a zanne e la dieta si basa su una varietà di piante acquatiche, alghe, piante a foglia larga, erbe, semi e frutta. LHexaprotodon liberiensis inizia a mangiare solo nel tardo pomeriggio e la ricerca del cibo può proseguire fino alla mezzanotte. Inoltre, è in grado di reggersi sulle zampe posteriori per raggiungere la vegetazione più alta.

È un animale che ama la solitudine e per segnalare la propria presenza ai simili, o al contrario per allontanarli, utilizza messaggi odorosi. Le femmine, in particolare, li usano per attirare i maschi con cui poi si accoppiano. La gestazione dura circa 6-7 mesi e al termine le femmine di ippopotamo pigmeo partoriscono un solo cucciolo o, raramente, due gemelli. La mamma dà alla luce il piccolo sulla terraferma a differenza delle femmine di ippopotamo comune che possono partorire anche in acqua. Lo svezzamento ha una durata pari a 6-8 mesi e la maturità sessuale viene raggiunta tra i 3 e i 5 anni.

 

Ippopotamo pigmeo: 5 curiosità sull’animale

Ecco tre curiosità che svelano qualcosa in più sulla storia e la vita dell’animale.

  1. La scoperta: l’osservazione dei primi esemplari di Hexaprotodon liberiensis risale al XIX secolo e il merito va allo zoologo statunitense Joseph Leidy e successivamente allo svizzero Büttikofer. Gli studi condotti dai due esperti confermarono che si trattava di una specie diversa da quella dell’ippopotamo comune.
  2. Il rischio estinzione: la lista rossa compilata dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, in inglese IUCN Red List, classifica l’ippopotamo pigmeo come specie in pericolo e quindi in via d’estinzione. Il pericolo principale sono bracconieri ma la sopravvivenza dell’animale è minacciata anche dalla massiccia deforestazione che riduce l’habitat naturale. Ad oggi, la riproduzione in cattività rappresenta l’unica speranza per la salvezza della specie e sono poco più di 300 gli ippopotami pigmei che vivono in cattività in circa 150 zoo nel mondo.
  3. I predatori naturali in base all’età: se per i cuccioli i predatori più pericolosi sono l’alligatore e il pitone, gli esemplari adulti devono difendersi dagli attacchi dei leopardi.
  4. Ama la notte: gli ippopotami pigmei durante il giorno cercano riparo lungo le rive dei fiumi e preferiscono spostarsi di notte soprattutto per cercare del cibo.
  5. Una torcia preziosa: secondo una leggenda popolare nella bocca dell’animale si nasconde un diamante che gli ippopotami pigmei utilizzano durante la notte per illuminare i sentieri che attraversano.
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