
Jackfruit: così nutriente da sfamare il mondo?
Originario del Sud-Est Asiatico e ancora poco noto in Occidente, il jackfruit si candida a cibo del futuro.
Facile da coltivare ed estremamente nutritivo, questo frutto dall’aspetto e dal sapore del tutto singolari potrebbe risolvere i problemi di denutrizione che affliggono larga parte della popolazione mondiale.
Brutto ma buono
Grosso e sgraziato, con la buccia irregolare, appiccicoso all’interno e dall’odore piuttosto sgradevole. È il jackfruit, detto altresì giaca (dal portoghese jaca) o catala (dall’hindi katahal), un frutto che cresce principalmente nel Sud-Est asiatico, ma anche sulla costa settentrionale dell’Australia, quella atlantica del Brasile e altre regioni tropicali del mondo, inclusi i paesi africani. È il più grande frutto da albero conosciuto: i più “piccoli” non pesano meno di 5-7 kg, mentre i più grandi possono superare i 30 kg.
Non è proprio il caso di farsi ingannare dal suo aspetto poco invitante: ha un buon sapore, è assai versatile e in un prossimo futuro potrebbe salvare milioni di persone dalla fame.
Coltura alternativa
Il jackfruit è molto facile da coltivare, resiste ai parassiti e alle malattie, nonché alle temperature elevate e alla siccità: fa proprio al caso degli agricoltori, che oggi si trovano ad affrontare i gravi problemi causati dai cambiamenti climatici. Temperature in aumento e precipitazioni imprevedibili hanno già danneggiato i raccolti delle principali colture mondiali (su tutte grano, mais e riso), spingendo governi e scienziati a cercare valide alternative, in modo tale da scongiurare una vera e propria “battaglia del cibo”, che colpirebbe soprattutto i paesi in via di sviluppo. Il jackfruit potrebbe rappresentare una soluzione.
Cibo del futuro
Questo strano frutto al suo interno contiene numerosi bulbi (anche varie centinaia) arancioni o gialli, dalla polpa carnosa ed estremamente calorica (95 kcal ogni 100 g). Crudi hanno un sapore simile a quello dell’ananas e di altra frutta tropicale, mentre cotti prendono un gusto che ricorda quello della… porchetta! Ricco di proteine, potassio, calcio e ferro, il jackfruit può fornire moltissimi nutrienti: mangiando 10-12 bulbi di questo frutto non si ha bisogno d’altro per mezza giornata.
In India, dov’è originario, il suo “miracoloso” potenziale non viene ancora sfruttato, poiché il frutto viene considerato cibo per poveri; ma in altri paesi come lo Sri Lanka, il Vietnam e il Bangladesh viene già coltivato, consumato, esportato e lavorato in ogni modo possibile – se ne produce farina, noodles, papad (una sorta di pane tipico), perfino gelato.
Questo frutto potrebbe davvero giocare un ruolo fondamentale nell’alimentazione del futuro, in particolare in quei paesi dove sfamare le persone è una questione sempre più urgente.
Ecco quali sono le principali proprietà del jackfruit:
Regola i livelli di zucchero nel sangue. Un alto livello di zucchero nel sangue è una delle manifestazioni di una carenza di manganese minerali nel corpo. Il jackfruit contiene una buona quantità di questo nutriente essenziale .
Previene l’osteoporosi grazie al ricco contenuto di calcio e magnesio, indispensabile per costruire e rafforzare le ossa. Diversi studi hanno dimostrato che coloro che consumano cibi ricchi di potassio e magnesio hanno una densità ossea più alta.
Mantiene la tiroide sana. Il jackfruit è ricchissimo di rame, un importante minerale che svolge un ruolo importante nel metabolismo della tiroide, in particolare nella produzione di ormoni e nell’assorbimento delle sostanze nutritive.
Aiuta a prevenire la cecità. Chi avrebbe mai pensato che il jackfruit è anche un ottimo alleato degli occhi? Esso contiene elevate quantità di vitamina A, addirittura più che nelle carote.
