
La frutta di stagione di aprile: usi e proprietà
Fragola e Kiwi: re e regina della frutta di stagione del mese di aprile.
In primavera per stare in forma e resistere alla sonnolenza e agli sbalzi d’umore del cambio di stagione, occorre il giusto mix di vitamine e minerali che solo la frutta di stagione può donarci!
Quante volte siete stati tentati dagli esuberanti e vistosi cestini di frutta esotica al mercato dell’ortofrutta?
Dove lucidi acini d’uva fanno l’occhiolino all’ultimo dell’anno o dove le pesche spuntano tra le foglie a fine aprile? Siete sempre riusciti a resistere? Se sì, avete fatto bene, alle vostre tasche e alla salute del pianeta.
Sì, perché scegliere e mangiare frutta di stagione non è solo uno sfizio degli ambientalisti o dei fissati con la dieta. È una scelta responsabile. Perché quell’uva, che riesce a essere presente a dicembre, probabilmente verrà dall’altra parte del mondo, dalle multinazionali che coltivano in Cile, e quelle pesche, già mature in primavera, avranno solcato almeno l’intero Mediterraneo.
Produrre frutta fuori dai normali ritmi della natura comporta uno sforzo economico non indifferente poiché si rende necessario coltivare in serra o fornire degli “aiutini” chimici alle piante che in quella stagione sono a riposo. Oppure, importare i prodotti dalle giuste zone di produzione, si traduce in costi di trasporto, consumo di carburante, e accensione perenne di celle frigorifere che mantengono intatte le caratteristiche dei prodotti. Per un risultato che molto spesso è deludente, per sapore, odore e colore.
La natura invece ci offre una variegata tavolozza di colori, differente in ogni stagione. La primavera ha nel suo cesto della frutta il rosso vivace delle fragole, tra i frutti più apprezzati dai bambini; il verde smeraldo del kiwi, insieme al bianco delle pere succose e al giallo acceso delle arance. E questi sono solo alcuni dei numerosi frutti di stagione nel mese di aprile.
FRAGOLE
Proprietà del frutto
La fragola dà il benvenuto alla primavera: portando con sé una bella carica di vitamina C e di antiossidanti, ferro, calcio e magnesio è il frutto che ci ricorda che la bella stagione è arrivata! È un frutto dalla polpa tenera e croccante, di colore rosso lucido con puntini giallo-verde sulla superficie e una coroncina di foglie sulla sommità. Viene coltivata nelle zone dal clima temperato e ha bisogno della luce diretta del sole per crescere. Il suo nome deriva dal latino fragrans, che vuol dire fragrante, proprio perché si distingue per questa caratteristica.
Varietà
Esistono numerose varietà di fragole, anche se è possibile distinguerle in due grandi famiglie: le fragole unifere e le fragole rifiorenti. Le prime sono quelle che fruttificano una volta sola all’anno nel periodo classico, che va da aprile fino a maggio o prima decade di giugno; Le seconde sono quelle invece che possono dare frutti anche più volte e per un periodo prolungato durante l’anno, anche fino a novembre. Queste ultime di solito crescono ad altitudini maggiori e non soffrono particolarmente il freddo.
Le varietà migliori da coltivare in un orto domestico sono le prime, nelle varietà alba, gemma, maya e roxana, piante ad alta produttività e dai frutti medio grossi.
Conservazione
Se la consumazione avverrà nel giro di qualche ora – se sono molto mature non superare comunque le 48 ore – conviene tenere le fragole a temperatura ambiente per poterne gustare al meglio la sua polpa succosa. Diversamente vanno conservate in frigorifero (in un contenitore aperto), ma senza lavarle poiché ammuffirebbero in fretta, assorbendo l’acqua di lavaggio. Per lo stesso motivo vanno lavate senza prima tagliarle e senza togliere le foglie e il picciolo poiché l’acqua penetrerebbe all’interno.
Ricette o curiosità in cucina
Molti ricette di dolci e dessert utilizzano le fragole sia per la farcitura ma soprattutto per le decorazioni: con il suo rosso vivace mettono allegria alla tavola e rendono più appetitose le portate. Con le fragole si possono preparare crostate di frutta, tiramisù con crema alla frutta, mousse e gelati, oltre a macedonie e sorbetti. Alcune ricette più alternative utilizzano le fragole per piatti dal sapore agrodolce: per dare un tocco di classe a un risotto o a un aperitivo primaverile, per accompagnare un calice di prosecco in attesa della cena.
Usi alternativi
Depurative, rinfrescanti e disintossicanti le fragole sono consigliate per chi soffre di colesterolo alto, reumatismi e malattie cardiovascolari. Sono anche un alleato della bellezza poiché un componente, lo xilitolo, previene la formazione di placca sullo smalto dentario e combatte l’alito cattivo. E anche la pelle considera questo frutto primaverile un amico: esistono (e si possono anche preparare in casa) delle maschere per il viso a base di fragole che prevengono la formazione delle rughe contribuendo a mantenere morbida e vellutata la superficie del viso.
KIWI
© André Karwath aka
Proprietà del frutto
Lo sapevate che nei kiwi è presente più vitamina C che nelle arance? Questi piccoli frutti dalla buccia scura e sottile e dalla polpa verde smeraldo, contengono alte percentuali di acqua e proteine che li rende ideali per chi soffre di anemia o per contrastare i radicali liberi. Compaiono spesso nelle diete consigliate dai nutrizionisti, noti per le proprietà lassative e di regolazione dell’intestino. Attenzione, però, perché a volte ci sono controindicazioni proprio a livello intestinale e possono causare reazioni allergiche. Se sono abbastanza maturi, il modo migliore per consumarli è con un cucchiaino, dopo aver tagliato il frutto a metà, in modo da sprecare quanta meno buccia è possibile.
Varietà
Originaria della Cina, la pianta del kiwi cresce e viene coltivata anche in Italia, che risulta essere il secondo produttore al mondo. Il clima mediterraneo infatti non è quello ideale ma la moderna tecnologia è riuscita a ricreare le condizioni di coltivazione migliore: la giusta ombreggiatura, l’irrigazione a goccia e la nebulizzazione dell’acqua ricreano un microclima umido per piante altamente idratate. La varietà Hayward, con frutti di forma oblunga dalla buccia ruvida e resistente e dalla polpa verde brillante, è quella più conosciuta e venduta (circa il 90% del mercato nazionale).
Conservazione
Poiché godono di una lunga conservabilità, i frutti vengono raccolti quando sono ancora acerbi, nei mesi di ottobre e novembre e poi raggiungere il bancone del mercato agroalimentare di tutta Europa. Una volta acquistati possono essere conservati in frigorifero, oppure, se si preferisce mangiarli molto maturi, si consiglia di lasciarli a temperatura ambiente e magari nello stesso recipiente delle mele che contengono etilene, un componente che ne accelera la maturazione.
Ricette o curiosità in cucina
Il kiwi compare (e spicca tra gli altri frutti) nelle macedonie e sulle crostate di frutta, molto usato anche per sciroppi e conserve. C’è anche chi lo impiega nelle più varie portate, per stupire gli ospiti a tavola: sui primi o piatti unici, come insalate o contorni freddi a base di bresaola, gamberetti o granchio, è un abbinamento perfetto.
Usi alternativi
Rinforza il sistema immunitario e previene raffreddore e influenza: il kiwi ha forti poteri antiossidanti, per i flavonoidi, e rimineralizzanti grazie alla sua vitamina C. L’acido folico è un altro dei componenti importanti di questo frutto che lo rende l’ideale per le donne in gravidanza e gli anziani, perché dà sollievo a gambe pesanti, vene varicose e emorroidi, oltre a favorire il contenimento del colesterolo cattivo e i disordini dell’apparato digerente. Ancora una buona notizia: rientra nelle diete di chi vuole perdere peso poiché è poco calorico pur restando molto gustoso.
PERE
© Red58bill
Proprietà del frutto
Naturalmente dolci, poiché ricche di fruttosio, le pere contengono minerali, fibre e vitamine ma un basso apporto calorico. Per le sue ottime proprietà nutrizionali è uno dei frutti che vengono somministrati ai bambini anche molto piccoli e integrati nella loro dieta quotidiana poiché facilmente digeribili.
Varietà
Sono abbastanza delicate e moto diverse tra loro in base alla varietà: cambiano colore della buccia e la forma del frutto, dal marrone al giallo al rosato, dalla forma oblunga fino a quella più tozza e larga. Le più diffuse tra i banchi del mercato ortofrutticolo sono la pera abate che ha una buccia ruvida, marrone chiaro tendente al verde, il collo alto e la polpa succosa e compatta, ma anche la pera coscia è una delle più conosciute e pregiate, dalla polpa più morbida e succosa, ha generalmente dimensioni più piccole e una buccia di colore giallo intenso e molto liscia. La pera williams invece ha dimensioni decisamente più grandi ma è più larga che alta, con una scorza giallognola con lampi di rosato; la pera kaiser è un po’ più rara, facilmente riconoscibile per il colore scuro della sua buccia, quasi uniforme sulle tonalità del marrone, è molto dolce e fragrante oltre che ricca di succo.
Conservazione
Il sacchetto di carta nel quale il fruttivendolo le consegna al momento della vendita è il contenitore migliore per conservare le pere, da riporre poi in frigorifero per farle durare di più e assicurare una maturazione più lenta.
Nello sceglierle, vanno preferite le pere dalla buccia compatta e senza grinze, prive di ammaccature. Se però si è sicuri di poterle consumare nel giro di pochi giorni, da non sottovalutare è la scelta dei frutti più maturi, ugualmente gustosi ma dal prezzo solitamente più basso. Anche le pere, al pari delle mele, emanano etilene che rende più rapido il processo di maturazione.
Ricette o curiosità in cucina
Frutta fresca ma anche frutta secca: le pere sono consumate a tavola e impiegate spesso in cucina non solo per i dolci, perfette per la farcitura di torte al cioccolato, ma anche in abbinamento con i formaggi e il miele per addolcire sapori troppo forti o piccanti, nelle macedonie o cotte per il dessert, in succo o sidro oppure ancora cotte nel vino e sciroppate.
Usi alternativi
Il primo consiglio riservato a chi soffre di disturbi intestinali è quello di integrare nella dieta quotidiana le pere: facilitano la digestione, sono alleate dell’intestino, normalizzano le sue funzioni e sono ricche di antiossidanti. Molto nutrienti, sono indicate anche per chi soffre di ipertensione e osteoporosi.
ARANCE
© Ellen Levy Finch
Proprietà del frutto
Colorando le campagne di Sicilia e Calabria, gli aranceti emanano il delicato ma intenso profumo dei loro frutti. Le arance, pur essendo un frutto più caratteristico dell’inverno, vengono raccolte fino a tarda primavera. Hanno un basso contenuto calorico e pochi zuccheri, e sono composte principalmente di acqua, sali minerali e vitamine. Buccia spessa e porosa, succose, dolci o aspre ma sempre buonissime.
Varietà
Navel o tarocco? Washington o valencia? Per scegliere la giusta varietà di arance bisogna fare appello ai propri gusti oppure all’impiego previsto. Se si mangiano a spicchi sono preferibili le varietà più dolci, dalla buccia spessa e dalla polpa bionda, spesso senza semi (navel e washington); per le spremute invece sono più indicate quelle più aspre o le varietà dalla polpa rossa, quali moro o sanguinella. Le arance amare invece sono riservate alla cucina, per sciroppi e digestivi, marmellate o canditi.
Conservazione
Da pochi giorni a poco più di una settimana: se raccolte da poco le arance hanno una buona conservazione, purché in un luogo fresco e non umido, senza sovrapporle, per evitare ammaccature o la formazione di muffe. Anche i ripiani bassi del frigorifero sono un buon posto per riporre le arance per aumentare la loro durabilità.
Ricette o curiosità in cucina
Le ricette tipiche regionali fanno delle arance uno degli ingredienti preferiti di insalate agrodolci, ma anche come condimento di piatti di carne e pesce. In cucina le arance danno vita a piatti originali e sfiziosi, senza tralasciare dolci, marmellate e liquori. Nelle spremute a colazione e come canditi (coperti di cioccolato fuso) per il dessert: le arance potrebbero coprire ogni portata senza mai stancare.
Usi alternativi
Dissetanti e rinfrescanti, le arance favoriscono l’assorbimento del ferro e sembra possano anche prevenire la generazione di tumori. Contengono l’acidità di stomaco, i calcoli renali ma anche stomatiti e gengiviti. Oltre alla cosmesi, che impiega questi frutti per combattere la cellulite e favorire l’idratazione della pelle lasciandola liscia e morbida, le arance, in particolare le bucce, vengono usate per profumare gli ambienti. Poche gocce di olio essenziale assicurano un’atmosfera armonica e leggera, così come le arance, tagliate a rondelle e lasciate essiccare sui caloriferi.
Foto di apertura: © Teresa Kasprzycka | Dreamstime.com
