
Lavanda: proprietà, usi e coltivazione di una pianta straordinaria
Indice dei contenuti
Lavanda: la pianta simbolo della Provenza
Sin dall’antichità, la lavanda ha conquistato tutti con il suo inebriante profumo. Dall’Egitto dei faraoni all’antica Grecia, passando per i Romani, il Medioevo e fino alla corte di Enrico VIII d’Inghilterra, nessuno ha saputo resistere alla bellezza di una pianta dalle incredibili proprietà benefiche.
Chiamarla semplicemente pianta aromatica non basta perché la lavanda è una vera e propria pianta mille usi. Alleata indispensabile nella cura della persona e della bellezza, aiuta a combattere stress, insonnia, infiammazioni cutanee e dolori muscolari, restituendo al corpo energia e benessere.
Tra le destinazioni di un viaggio da fare almeno una volta nella vita non possono mancare la Provenza e i suoi straordinari paesaggi ricoperti d’immense distese di profumatissima lavanda dalle delicate tonalità che vanno dall’azzurro al violetto.
La Lavandula, nome scientifico della lavanda, è un genere di pianta appartenente alla famiglia delle Lamiaceae dalla caratteristica infiorescenza a spiga. La derivazione etimologica del nome si rifà al gerundio latino del verbo lavare in riferimento all’uso che i Romani facevano della pianta, utilizzata per profumare l’acqua per lavarsi.
La Lavandula era conosciuta anche nella Grecia dei miti e degli dei sotto forma di olio profumato mentre nell’antico Egitto la si adoperava sia per la creazione di prodotti cosmetici, sia per i processi d’imbalsamazione. Nel Medioevo i fiori di lavanda erano invece coltivati e utilizzati dai monaci come erba medicale a differenza di ciò che accadeva nell’Inghilterra di Enrico VIII, dove i fiori di Lavandula servivano per profumare gli ambienti e la biancheria.
Il merito del nome scientifico del genere va al botanico francese Joseph Pitton de Tournefort, ma fu Linneo, botanico, medico, naturalista e accademico svedese, padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, a sancire l’uso del termine nella sua famosa opera in due volumi, Species Plantarum.
La specie che appartengono al genere Lavandula sono particolarmente diffuse nel bacino del Mediterraneo, nell’Africa del Nord e nell’Asia. Inoltre, in Provenza alla lavanda hanno dedicato persino un luogo che custodisce la storia e le virtù della pianta: il Musée de la Lavande.
Alla provincia francese è legata anche un’antica leggenda che ha come protagonista Lavendula, una bellissima fata dai capelli biondi e dagli occhi blu, che un giorno iniziò a sfogliare un libro per cercare il posto adatto in cui vivere. Scoprì così la Provenza e le sue terre incolte e per la grande tristezza iniziò a piangere macchiando la pagine con le lacrime color lavanda. Per rimediare al pasticcio, Lavendula provò a coprire le macchie con un pezzo di cielo blu e da quel giorno non solo la lavanda iniziò a fiorire in Provenza, ma tutte le bambine del luogo nacquero con i capelli biondi e gli occhi blu dalle affascinanti sfumature color viola.
Volete sapere quali sono gli usi, le proprietà e come si coltiva la bellissima e profumata lavanda? Nella nostra guida vi sveliamo i segreti di una pianta magica che nel linguaggio dei fiori significa “il tuo ricordo è la mia unica felicità”.
Lavanda: proprietà e usi di una pianta indispensabile per la cura del corpo
Conosciuta sin dall’antichità, la lavanda per le sue proprietà antiemetiche, antisettiche, analgesiche, battericide, vasodilatatorie e antinevralgiche, è una delle piante medicinali più popolari.
Il suo olio essenziale, ricco di linalolo, acetato di linalile, limonene, cineolo, canfora e alfa-terpineolo, è l’alleato perfetto contro stress, ansia, mal di testa, emicranie e insonnia grazie alla sua azione rilassante e sedativa che agisce sul sistema nervoso. Oltre a ciò, la lavanda ha molte altre proprietà benefiche che la rendono un utile strumento per la cura della bellezza e della persona.
Può essere utilizzata per curare:
- Dolori muscolari e contratture
- Reumatismi
- Dolori mestruali
- Mal di pancia e di stomaco
- Raffreddore e influenza
- Sinusite
- Asma
- Capelli grassi
- Acne
- Punture di insetti
- Infiammazioni cutanee
- Dermatiti
- Eritemi solari
- Ferite
- Irritazioni del cavo orale
- Pediluvi
Inoltre, i fiori della pianta possono essere utilizzati secchi per profumare la biancheria, creare saponette, deodoranti e profumi naturali, candele fatte in casa e portafortuna fai da te.
Lavanda: cosa devi sapere per coltivarla in vaso o in terra
Amate la lavanda e non potete fare a meno del suo inconfondibile profumo? In base allo spazio a disposizione potete decidere se coltivarla in vaso o in terra, l’importante è scegliere posizioni soleggiate e ventilate perché la pianta non teme il vento e sopporta molto bene anche l’aridità, le estati secche e il caldo.
Il terreno dev’essere fresco, leggero e ben drenato quindi bisogna prestare molta attenzione ai ristagni idrici che possono compromettere la sana crescita della pianta fino a farla marcire. La lavanda inoltre non ama le aree piccole e limitate ed è quindi consigliabile lasciare un po’ di spazio, circa 40 cm, tra una pianta e l’altra se si opta per la coltivazione in giardino.
Per la coltivazione in vaso invece è opportuno sceglierne uno di grandi dimensioni, a prescindere dalla forma, con un terreno basico mescolato a una quantità di sabbia e concime calcareo abbondante per creare l’habitat giusto per la vostra piantina. Oltre a ciò, non bisogna dimenticare una volta l’anno, e più precisamente in primavera, di travasare la pianta in un vaso più grande.
Il periodo migliore per la semina della lavanda è in primavera, ma può essere pianta anche in autunno, mentre il momento giusto per la raccolta è l’estate quando iniziano a prendere forma le spighe fiorite.
