Lucciola: storia e caratteristiche di questo curioso insetto

Lucciola: caratteristiche, habitat e curiosità dell’insetto luminoso

Lucciola: caratteristiche, habitat e vita del più famoso degli insetti che si illuminano di notte

La lucciola è uno degli insetti più affascinanti al mondo: con il suo addome luminescente è in grado di illuminare anche le notti più buie e di creare un’atmosfera a dir poco romantica.

Le lucciole sono coleotteri appartenenti alla famiglia Lampyridae e sono famose per la loro capacità di brillare grazie al loro addome fluorescente. Questi insetti hanno la capacità di creare un’atmosfera magica illuminando boschi, campi e campagne nelle calde notti estive. Basti pensare che spesso le lucciole, soprattutto quando si muovono in sciami numerosi, vengono paragonate a piccole stelle cadenti fluorescenti.

Ma, purtroppo, a causa dell’azione antropica, del cambiamento climatico e delle sostanze tossiche utilizzate in natura, questi insetti stanno lentamente scomparendo.

Ma dove vivono questi insetti? Come sono fatti? E perché le lucciole si illuminano? Scopriamolo insieme.

 

La lucciola: habitat e caratteristiche biologiche dell’insetto

Come abbiamo già detto, le lucciole sono coleotteri: oggi sono state scoperte più di 2.000 specie diverse di lucciole in tutto il mondo. Dove vivono le lucciole? In realtà questi insetti popolano l’intero pianeta, fatta eccezione per le zone più fredde in prossimità dei Poli. La loro preferenza è per ambienti temperati con umidità elevata: per questo è molto comune trovarle in foreste, zone paludose o vicino a fiumi e ruscelli stagnanti.

Quali sono le caratteristiche biologiche di questi insetti? In primo luogo, è importante sapere che la lucciola è caratterizzata da un importante dimorfismo sessuale. Infatti, l’esemplare maschio è piuttosto differente da quello femmina.

Caratteristiche fisiche delle lucciole

Entrambi hanno grandi occhi e zampe corte, ma il maschio ha una dimensione notevolmente maggiore. Mentre i maschi hanno il corpo lungo e possono raggiungere una lunghezza superiore a 1 cm, le femmine sono più rare e hanno un corpo tozzo e tondeggiante. Inoltre, i maschi amano volare e possono trovarsi anche a 1 metro da terra, mentre le femmine preferiscono stare nascoste tra l’erba alta a terra.

Sia maschi che femmine sono caratterizzati dalla parte finale dell’addome di colore bianco: è proprio qui che avviene il fenomeno della produzione della luce, conosciuto come bioluminescenza.

 

Il ciclo vitale delle lucciole: riproduzione e alimentazione

Non tutti sanno che le lucciole, prima di diventare adulte e illuminare le notti estive, trascorrono gran parte della vita sotto forma larvale. Infatti, questi insetti passano ben due anni sotto forma di larve. Le larve sono dotate di veleni di difesa molto pericolosi e sono caratterizzate da un involucro nero con macchie rosa o gialle. Anche le larve, proprio come le lucciole adulte, producono luce a livello addominale, ma il loro bagliore è meno intenso (comunque visibile a 1-2 metri di distanza).

Larva di lucciola

Cosa mangiano le lucciole? Per sopravvivere due anni allo stato larvale, la larva di lucciola si nutre di ogni tipologia di lumaca: le lumache sono senza dubbio il cibo preferito di questi piccoli insetti, sia con guscio che senza guscio. Le piccole larve attaccano le loro prede spostandosi come minuscoli coccodrilli nell’erba alta: una volta raggiunto il bersaglio, la larva uccide la lumaca con morsi velenosi divorandola giorno dopo giorno. Dopo aver mangiato, le larve si ripuliscono grazie ad un apposito organo caudale.

E in inverno quando le lumache non ci sono? Le larve vanno in stato di ibernazione. Dopo due o tre inverni, la larva si trasforma in bozzolo che dopo due settimane darà alla luce la lucciola adulta. La lucciola adulta non è in grado di assumere nessun tipo di cibo: per questo le femmine adulte cercano subito un maschio con cui riprodursi.

Lucciola alimentazione

È proprio qui che entra in azione il fenomeno della bioluminescenza: perché le lucciole di illuminano? La produzione di luce serve appositamente per il rituale di accoppiamento. Come funziona? La femmina mette bene in vista il tratto terminale del corpo illuminato, nel quale si trovano gli organi riproduttivi. Il maschio non emette alcun tipo di luce: si limita a sorvolare la zona in cerca del segnale luminoso della femmina.

Ma, la luminescenza può rendere la lucciola maggiormente visibile per i predatori: in realtà questo non è un problema in quanto le lucciole, oltre alla luce, producono una tossina chiamata lucibufagina che tiene distanti tutti i predatori.

Una volta trovata la femmina, avviene il rituale di accoppiamento. La femmina depone le uova al suolo, solitamente tra l’erba alta o sotto le pietre, e poi muore. La vita di una lucciola adulta è molto breve: è finalizzata esclusivamente alla riproduzione. I maschi vivono circa due settimane in più delle femmine. Le uova deposte sono circa 80 e sono in grado di emettere una lieve luminescenza. Dopo circa un mese dall’accoppiamento nascono le larve e il ciclo vitale si ripete.

 

Fenomeno della bioluminescenza: come mai le lucciole fanno luce?

Il fenomeno della bioluminescenza nelle lucciole è stato spiegato scientificamente dai biologi: la luce viene prodotta grazie all’unione di ossigeno al composto eterociclico luciferina. L’unione di questi due elementi avviene in apposite celle addominali e produce una reazione chimica (catalisi per enzima luciferasi) che sfocia nella produzione di luce quasi senza calore.

Come mai le lucciole fanno luce

La luce della lucciola è molto efficiente poiché non si disperde in calore ed è una luce fredda (circa 500-600 nanometri). Le femmine possono emettere luce per circa 2 ore, mentre gli esemplari maschi solo per pochi istanti.

 

Le lucciole stanno diminuendo: perché sono in via di estinzione?

Chi ama questi insetti luminosi sa che negli ultimi anni – purtroppo – se ne vedono sempre meno esemplari. Infatti, la lucciola, come tantissime altre specie animali, è un animale in via di estinzione. A confermarlo è uno studio della Tufts University (USA) svolto in collaborazione con l’International Union for the Conservation of Nature. Questa ricerca afferma che la netta diminuzione di questi insetti sarebbe riconducibile a tre cause fondamentali:

  1. Inquinamento ambientale e delle acque: infatti, la lucciola ama vivere in zone umide e paludose e l’inquinamento ambientale sta distruggendo ogni habitat di questo tipo;
  2. Inquinamento atmosferico e aumento della luminosità artificiale: città e centri abitati producono sempre più luce andando a modificare l’inquinamento luminoso generale. Le lucciole comunicano grazie ai segnali luminosi e per emetterli hanno bisogno di ambienti bui: attualmente fanno sempre più fatica a trovarsi e riprodursi;
  3. Utilizzo di pesticidi e sostanze nocive: l’utilizzo crescente di sostanze chimiche e pesticidi annienta le larve di lucciole e anche le chiocciole e le lumache, unica fonte di sostentamento degli insetti luminosi.

Ancora una volta, come nella maggior parte dei casi, la perdita di biodiversità è riconducibile ad azioni antropiche sconsiderate e non curanti di ciò che ci circonda.

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