
Mangiare insetti per salvare il pianeta?
Riusciremo a cibarci di insetti per salvare il nostro pianeta?
Questa l’insolita soluzione prospettata dagli esperti per limitare lo sfruttamento delle risorse.
Si tratta di una proposta per invertire la rotta, e quindi ridurre il consumo di carne, la cui produzione è onerosa in termini ambientali. Le previsioni dicono che, se si continua con lo stile di vita attuale, arriveremo intorno al 2030 a consumare circa 400 milioni di tonnellate di carne l’anno.
La proposta arriva da esperti e ricercatori, in seguito a numerosi convegni, conferenze e incontri sul tema, già ampiamente dibattuto anche durante Expo Milano 2015.
L’esposizione Universale infatti è stato il luogo dove si sono incontrati paesi, culture e tradizioni da tutto il mondo in campo culinario e il risultato è stato sorprendente: chi si sarebbe mai aspettato che chef famosi del calibro di Irad Santacruz Arciniega presentassero al mondo come pietanze prelibate piatti a base di insetti?
Eppure il cuoco messicano è intervenuto al Salone del Gusto di Torino presentando larve, uova e insetti che in Messico vengono normalmente cucinati e mangiati con gusto.
Gli insetti inoltre sono un cibo ricco di proteine, vitamine e minerali e sono poveri di grassi, quindi perfetti per la nostra dieta. Eppure l’idea di mangiarli, ci risulta un po’ indigesta. A pensarci bene, però, già da parecchio tempo compriamo i prodotti degli insetti, primo fra tutti il miele.
Inoltre, in molti paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, mangiare insetti è una dieta già sperimentata che fa parte della cultura e della tradizione di diversi popoli e che sfama circa due miliardi di persone.
Che sia dunque solo una questione di abitudine? Saremo in grado di adattarci a questo nuovo stile di vita?
Con che cosa sostituiremo nel 2030 la carne in occasioni come il pranzo di Natale o il cenone di capodanno?
Ecco un elenco di piatti dal mondo che oggi ci paiono decisamente bizzarri, ma che potremmo trovare sulle nostre tavole in un futuro non tanto lontano, o che ci troveremo molto presto ad ordinare nel menù di qualche prestigioso ristorante.
- Fritto misto di formiche giganti, scorpioni e cavallette, servito con spicchi di limone e timo.
Un’antipasto croccante e sfizioso, dall’antica tradizione Cinese.
- Grigliata di ragni e scorpioni con salsa di tabasco.
Un piatto semplice e sostanzioso direttamente dalla Thailandia.
- Insalata di Anape Venata, una larva simile al bruco proveniente dalla Nigeria.
Un contorno con uno stupefacente apporto energetico grazie al ricco apporto di omega 3 di questi insetti.
- Snack di cereali e vermi al cioccolato, dello chef francese David Faure
Un dolce leggero con un gusto deciso, che viene già servito oggi nel ristorante Aphrodite a Nizza, in collaborazione con i prodotti Micronutris di Tolosa.
Se davvero questa tendenza risultasse attuabile, ci sarebbe un notevole risparmio di risorse.
I grilli per esempio necessitano di un sesto del cibo che ci vuole per l’allevamento dei bovini. Inoltre, per produrre un etto di carne di grillo basta un tovagliolo umido alla settimana, contro i quasi 3000 litri di acqua indispensabili per una pari quantità di vitello.
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Gli allevamenti intensivi sono una delle principali cause di disboscamento, di abbattimento di alberi e di devastazione di importanti polmoni verdi, tra i quali la foresta amazzonica. Lo spazio necessario per gli insetti è invece molto limitato. Anche l’inquinamento da gas serra è notevolmente minore (circa 100 volte): l’allevamento al giorno d’oggi ne è il maggior responsabile, più dei trasporti motorizzati.
La produzione di insetti commestibili sarebbe quindi ecosostenibile e a impatto zero.
Inoltre, secondo uno studio da poco pubblicato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), la carne rossa sarebbe dannosa anche per la salute. Senza considerare che la popolazione mondiale è in ascesa, ed entro il 2050 si stima che le bocche da sfamare saranno due miliardi in più.
Insomma, sono molte le ragioni per cui sarebbe meglio mangiare insetti, dobbiamo solo metabolizzarne il concetto e scegliere se li preferiamo fritti, alla griglia o in insalata e… digerire la novità!
D’altronde anche il sushi, il pesce crudo della cucina giapponese, fino a qualche anno fa era una sorta di cibo tabù e oggi viene consumato da moltissime persone.
Qualche esempio di persona coraggiosa che ha fatto il grande passo ce l’abbiamo già, come Daniella Martin, che nel suo blog Girl Meets Bug e sui suoi profili Twitter e Facebook ci mostra quanto sia facile e divertente mangiare gli insetti!
