
Marijuana light: produzione e commercio legali in Italia
Il business della marijuana light fa un ulteriore passo in avanti verso il successo.
Dal ministero dell’agricoltura arriva una circolare che riconosce la piena legalità della coltivazione, produzione e commercio della marijuana legale.
Meno di un anno fa, quando la marijuana legale venne lanciata sul mercato, ebbe un successo che superò le aspettative degli stessi ideatori, che si trovarono sommersi dalle richieste e dovettero addirittura chiudere le vendite online. Ora, dopo 12 mesi di banco di prova e con il via libera del governo, non ci sono più freni al mercato della cannabis light.
Produrre e vendere la cannabis legale in realtà non è mai stato un crimine, ma se fino ad ora erano molti i dubbi e le incertezze di questo nuovo mercato, oggi produttori e commercianti possono festeggiare e godersi il traguardo raggiunto con più tranquillità.
Che cos’è la Marijuana legale?
La marijuana, chiamata anche ganja in lingua creolo-giamaicana, è una sostanza psicoattiva che viene ricavata dalle infiorescenze femminili della pianta della canapa. A seconda della varietà di piante e del tipo di coltivazione, il fiore essiccato contiene quantità più o meno elevate di THC (delta-9-tetraidrocannabinolo).
Studi scientifici dimostrano che questa sostanza, se assunta in dosi elevate, è in grado di alterare le percezioni spazio-temporali, uditive e olfattive dell’individuo ed è per questo motivo illegale in molti Paesi tra cui l’Italia.
Se però la pianta della canapa viene coltivata in modo da tenere molto bassi i livelli di THC (non superiori allo 0,2%) presenti nelle infiorescenze, allora può essere prodotta e venduta come marijuana legale e può avere effetti benefici per l’organismo (riduzione di ansia e di stress, diminuzione di dolori come mal di testa e dolori mestruali, senso di felicità e spensieratezza e stimolazione dell’appetito).
Marijuana legale: cosa dice la circolare
La circolare del ministero delle politiche agricole e forestali riguarda la distribuzione e la coltivazione della filiera agroindustriale della Cannabis Sativa, una varietà di canapa che contiene livelli di THC inferiori allo 0,2%.
La circolare è stata pubblicata in seguito all’attuazione della legge n.242 del 2 dicembre 2016 ed entrata i vigore il 14 gennaio 2017. La legge definisce per la prima volta le norme per il sostegno alla coltivazione della Cannabis Sativa al fine di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale, della desertificazione dei suoli e della perdita di biodiversità.
Ecco quali sono le regole e le norme da seguire precisate nella circolare:
- La riproduzione di piante di canapa sativa è consentita solo da semi certificati in precedenza.
- La riproduzione per via agamica (asessuata) della pianta non è consentita, e non si può commercializzare nessun prodotto derivante da questo genere di riproduzione.
- Tra le regole più importanti per i coltivatori, c’è l’obbligo per il vivaista di conservare in azienda il cartellino della semente certificata per un periodo non inferiore ai 12 mesi.
- La vendita delle piante a scopo ornamentale è consentita senza autorizzazione.
- Le importazioni a fini commerciali di piante di canapa da altri paesi, pur non rientrando nell’ambito di applicazione della legge, devono rispettare la normativa dell’Unione europea e nazionale vigente in materia che ribadisce l’importanza dei livelli di THC, che non devono superare lo 0,2% come previsto dalla legge. Il prodotto inoltre non dovrà contenere sostanze chimiche dannose per la salute di nessun genere.
L’obiettivo della circolare è quello di chiarire quali sono le regole e i possibili usi della canapa coltivata nell’ambito del florovivaismo, per poter attuare in modo serio e consapevole i principi della legge e precisarne i campi di applicazione.
Intanto il mercato è già in fermento: nascono servizi che ti consegnano la marijuana legale a domicilio, come Widora a Firenze e Justweed a Milano. Ma per gli ideatori di questo mercato, non è solo una questione di business: Luca Marola, ideatore e fondatore di Easy Joint, una delle aziende leader nel panorama della Cannabis Light legale in Italia, ne fa una questione anche politica e di educazione.
In una sua precedente intervista online ha precisato: ” io sono un attivista antiproibizionista, prima di tutto. Mi presto al tour del Radical Cannabis Club come “insegnante” di coltivazione di marijuana con iniziative di disobbedienza civile che si sono svolte a Roma, Milano, Torino ed altre città; abbiamo fondato la Italian Cannabis Business School per chi vuole entrare nel “cannabusiness” con basi solide ed inizieremo i corsi veri e propri in autunno; è partita la terza stagione di Non Solo Skunk, l’unica trasmissione radiofonica settimanale sulla cannabis e la legalizzazione. Queste sono le iniziative più significative del mio impegno a tutto tondo per la cannabis e la sua regolamentazione.”
