
Spostamenti e mobilità post Covid-19: le Associazioni ambientaliste chiedono alle Istituzioni misure sostenibili
Mobilità post Coronavirus: la lettera delle Associazioni ambientaliste al Governo per promuovere gli spostamenti sostenibili
Il giorno 16 Aprile 2020 oltre venti Associazioni Nazionali attive in ambito ambientale hanno deciso di inviare una lettera ufficiale a Governo e Istituzioni per presentare la problematica relativa all’aumento netto dell’utilizzo di auto private nelle nostre città al termine dell’emergenza Coronavirus. Infatti, con il finire delle misure di lockdown, si prospetta un aumento considerevole dell’uso dell’auto privata a causa della diminuzione del trasporto pubblico (per prevenire la diffusione del contagio) e della sfiducia dei cittadini nei mezzi pubblici.
Un aumento simile della mobilità in auto privata potrebbe comportare conseguenze drammatiche per l’ambiente e azzererebbe gli effetti positivi degli ultimi mesi in ambito inquinamento atmosferico. Infatti, le misure di lockdown volte a diminuire i contagi hanno limitato notevolmente gli spostamenti (soprattutto in ambito lavorativo) a livello globale. Smartworking e cambio delle abitudini quotidiane hanno comportato una riduzione dell’inquinamento atmosferico mai registrata prima d’ora, soprattutto all’interno di quelli che generalmente sono i centri urbani più affollati.
L’emergenza sociosanitaria ha portato con sé conseguenze inaspettatamente positive per l’ambiente che ci circonda: questa dovrebbe essere un’opportunità di riflessione per iniziare a prenderci cura anche del nostro Pianeta. È così che le Associazioni firmatarie della lettera vogliono trarre insegnamento da quanto accaduto e richiedere l’impegno delle Istituzioni per favorire una mobilità sostenibile e alternativa, al fine di tutelare e rispettare il nostro ambiente.
Mobilità sostenibile post Covid-19: le misure proposte nella lettera
Sono le stesse Associazioni a proporre soluzioni concrete, pratiche e sostenibili per il mondo della mobilità ai tempi del Coronavirus e in seguito al termine dell’emergenza. Di seguito riportiamo tutte le iniziative così come proposte all’interno della lettera ufficiale:
- Realizzazione di nuove regolamentazioni e/o infrastrutture “soft”, a basso costo e rapida attuazione, per la mobilità attiva (pedonale e ciclabile) e la micromobilità, estese a tutta l’utenza fragile, anche non convenzionali e in deroga al Codice della Strada. Ad esempio: percorsi pedonali e corsie ciclabili in sola segnaletica, doppio senso bici, strade residenziali a 10 km/h aperte ai pedoni, strade scolastiche, intermodalità bici-TPL (Rete di Mobilità di Emergenza/Transizione);
- Introduzione, già dal prossimo “decreto Aprile”, di forti incentivi economici e finanziamenti per il potenziamento della mobilità attiva come alternativa all’uso dell’auto privata e complementare al trasporto pubblico. Ad esempio: Fondo interventi urgenti mobilità sostenibile dei Comuni (per realizzare quanto previsto al punto 1), bonus-mobilità per i cittadini (acquisto bici elettriche, servizi di bike sharing e micromobilità), premialità e rimborsi chilometrici;
- Pieno mantenimento delle misure di equilibrio del sistema della mobilità, come le ZTL, la sosta regolamentata, le corsie preferenziali, indispensabili ancor più ora per gestire il traffico, rendere appetibili ed efficienti le modalità alternative all’auto ed evitare la completa paralisi circolatoria derivante da un “liberi tutti” di spostarsi comunque e ovunque in macchina;
- Contenimento della domanda e dei picchi di mobilità lavorativa e commerciale, promuovendo in modo diffuso lo smartworking come modalità facoltativa di lavoro con priorità per i pendolari extraurbani, la differenziazione degli orari di attività economiche e uffici, e i sistemi di consegna a domicilio, privilegiando ed incentivando quelli su bicicletta e cargo-bike;
- Riconoscimento, promozione e finanziamento della mobilità attiva (pedonalità e ciclabilità) come modo di trasporto urbano resiliente, in quanto capace di garantire il diritto alla mobilità in sicurezza per tutti e di assorbire una quota rilevante della mobilità nel rispetto della distanza di sicurezza e con la minore occupazione di spazio, evitando di aumentare in modo insostenibile il traffico privato e congestionare i mezzi pubblici;
- Istituzione di un gruppo di lavoro tecnico-scientifico che coordini e armonizzi le misure di cui ai punti precedenti su tutto il territorio nazionale all’interno di un Piano di Mobilità di Emergenza/Transizione Covid-19;
- Realizzazione di campagne informative nazionali per stimolare stili di vita basati su forme di mobilità attiva, indispensabili per tenersi in salute e recuperare la forma fisica.
Mobilità sostenibile post lockdown: le 5 misure proposte da Legambiente ai Sindaci delle città italiane
L’Associazione Legambiente, oltre ad aver preso parte alla lettera a Governo e Istituzioni, ha deciso di scrivere un’ulteriore lettera, questa volta rivolta ai sindaci delle città Italiane e al Presidente dell’Anci Antonio Decaro. Queste le parole di Legambiente per portare alla luce la problematica della mobilità post lockdown:
“Per superare l’emergenza Coronavirus e per far ripartire le città italiane servono risposte e soluzioni eccezionali. Per questo, cari Sindaci, non vi limitate all’ordinario, non restituiteci le vecchie città. “La ripartenza ha bisogno di soluzioni green innovative e coraggiose per la mobilità. Il vostro mestiere richiede visione di futuro, soluzioni inedite, capacità di guidare la comunità verso frontiere nuove. E oggi che tutti abbiamo sperimentato una condizione eccezionale, non c’è momento migliore per osare lo straordinario. Insieme ce la possiamo fare”.
Ecco come Legambiente si pone davanti alla questione: decide di indicare a Sindaci e cittadini una vera e propria “guida” contenente 5 misure di mobilità sostenibile per ripensare ai trasporti urbani post emergenza sanitaria. Il pacchetto dell’Associazione ambientalista promuove l’utilizzo di mezzi pubblici e mobilità attiva, oltre che il potenziamento della sharing mobility, della mobilità elettrica e dello smartworking come modalità di lavoro ordinaria.
Ecco quali sono nel dettaglio le 5 misure sostenibili proposte da Legambiente:
- Sicurezza sui mezzi pubblici
In seguito all’emergenza Coronavirus molte persone potrebbero essere diffidenti verso i mezzi pubblici per paura del contagio. Per questo, una volta terminato il lockdown, sarà necessario garantire la massima igiene sui mezzi pubblici con una sanificazione quotidiana degli ambienti. Inoltre, sarà necessario programmare con attenzione le corse e gli ingressi contingentati, al fine di garantire distanze di sicurezza e evitare congestione.
- Più mobilità in bici e piste ciclabili nuove
La bicicletta è un mezzo di trasporto in grado di garantire il corretto distanziamento tra le persone. Per questo è il momento di realizzare piste ciclabili temporanee con segnaletica orizzontale e verticale, soprattutto nelle zone dei percorsi maggiormente frequentati. In questo modo le persone saranno incentivate a utilizzare la mobilità ciclabile. In un secondo momento queste piste temporanee potranno essere trasformate in zone ciclabili vere e proprie.
- Incentivare la sharing mobility
Sarà necessario promuovere l’utilizzo della sharing mobility in quanto rappresenta l’alternativa più valida all’automobile privata per spostarsi in città. Per questo i comuni e le città dovranno stringere accordi con le aziende fornitrici dei servizi per garantire postazioni in numerose zone della città. Car sharing elettrico, scooter elettrici e e-bike saranno i nuovi mezzi di spostamento urbani.
- Incentivi rottamazione auto
È necessario incentivare le attività di rottamazione auto per favorire la mobilità sostenibile. Se i Sindaci riuscissero a utilizzare i fondi per incentivare questa attività, molti cittadini passerebbero dall’auto privata ai mezzi di mobilità sostenibile in modo semplice e veloce.
- Incentivi smartworking
Come abbiamo già detto, lo smartworking ha portato in questo periodo di emergenza risultati ottimi in termini ambientali. La riduzione degli spostamenti casa-lavoro ha migliorato notevolmente la situazione inquinamento atmosferico riducendo drasticamente il quantitativo di gas nocivi nell’aria. Per questo Sindaci e Pubbliche Amministrazioni dovranno incentivare questa modalità di lavoro. Le aziende e i lavoratori che sceglieranno lo smartworking anche in seguito al lockdown dovranno essere premiati: secondo Legambiente anche il Governo dovrebbe predisporre risorse per questa attività.
