ortaggi da coltivare nell'orto

Ortaggi: i 10 più facili per l’orto

Ortaggi: perché non devono mai mancare in tavola

Per coltivare ortaggi sono necessari tempo, pazienza e la conoscenza di tutti quegli elementi che caratterizzano una specifica coltura. Tuttavia, non è necessario essere dei grandi esperti e anche chi è alle prime armi può prendersi cura del proprio orto e coltivare ortaggi semplici che regalano grandi soddisfazioni.

Il segreto per stare in forma e prendersi cura della propria salute si chiama alimentazione sana e si traduce nel consumo quotidiano di frutta e ortaggi ricchi di fibre, vitamine e sali minerali che fanno bene all’organismo di adulti e bambini.

Mangiare bene significa prendersi cura di sé stessi e del proprio benessere psico-fisico ed è, insieme a una regolare attività fisica e a controlli medici di routine, una delle regole d’oro da seguire se l’obiettivo è mantenere una buona forma fisica e migliorare il proprio umore.

Un pasto bilanciato deve contenere la giusta dose di vegetali, carboidrati, proteine e grassi. Ogni giorno, quindi, non devono mai mancare gli ortaggi, alimenti ricchi di sostanze antinfiammatorie e antiossidanti che proteggono la salute di corpo e mente. Si tratta di cibi troppo spesso relegati al semplice ruolo di contorno che meriterebbero più spazio nel piatto perché hanno un alto potere saziante e un basso apporto calorico.

Frutta e verdura si possono acquistare al supermercato o dal fruttivendolo di fiducia, ma per coloro che amano coltivare l’orto la soddisfazione più grande è portare in tavola i frutti del proprio lavoro.

Gli orticoltori professionisti conoscono tutti i segreti delle differenti colture, ma anche i meno esperti possono ottenere grandi risultati puntando sulla coltivazione dei dieci ortaggi che vi raccontiamo nella nostra guida.

ortaggi i dieci più facili per l'orto

Ortaggi: i 10 più semplici da coltivare

Scopriamo insieme quali sono le caratteristiche dei dieci ortaggi più facili da coltivare nell’orto in giardino o nel proprio piccolo orto sul balcone:

ortaggi come coltivare pomodori

1) Pomodoro: coltivare pomodori è facile soprattutto nelle zone soleggiate, dove la temperatura oscilla tra i 15° C e i 20° C. Il pomodoro, infatti, ha bisogno di sole e calore perché nelle aree caratterizzate dal clima rigido è difficile che possa crescere rigoglioso. La pianta cresce bene in un terreno leggermente acido, ricco di materiale organico e privo di ristagni. Sono sufficienti una o due annaffiature alla settimana per soddisfare il fabbisogno idrico del pomodoro da effettuare, preferibilmente, nelle ore più fresche della giornata: mattino presto o tardo pomeriggio. Inoltre, bisogna fare molta attenzione a non bagnare foglie e frutti per allontanare il rischio di parassiti. Il periodo ideale per la semina va da metà febbraio a metà marzo mentre marzo e aprile sono i mesi ideale per il trapianto delle piantine. Va ricordato che le piantine di pomodoro si sviluppano in verticale e per una corretta crescita è necessario legarle a sostegni rigidi come bastoni o canne di bambù. Un’altra operazione molto importante per il benessere della pianta è la “sfemminellatura” ovvero l’eliminazione dei piccoli germogli che si formano sotto le foglie e rubano nutrimento alla pianta. Il periodo tra luglio e settembre è dedicato alla raccolta delle diverse varietà di pomodoro e tra le più famose ci sono il Ciliegino, il Cuore di bue, gli insalatari e i San Marzano.

ortaggi come coltivare ravanelli

2) Ravanelli: ingrediente perfetto per insalate gustose e colorate, i ravanelli sono ricchi di acqua, vitamina C, potassio, fosforo, calcio e ferro. Facili da coltivare sia in campo aperto che nell’orto sul balcone, i ravanelli (o rapanelli) crescono bene in zone dal clima fresco. Necessitano di una buona esposizione solare e di un terreno sciolto, ben lavorato e drenante. La zona dedicata alla coltivazione dei ravanelli deve essere sempre ben pulita e libera da piante infestanti, inoltre è consigliabile zappettare regolarmente il terreno per renderlo più soffice. I rapanelli vanno seminati in piena terra avendo cura di mantenere una distanza di 4/5 cm tra una pianta e l’altra e di 20 cm tra una fila e l’altra. Il periodo della semina va dall’inizio della primavera alla fine dell’estate e, in base alle varietà, è possibile raccogliere i primi frutti già dopo 30-40 giorni. L’apporto idrico deve essere costante ma bilanciato perché l’eccesso d’acqua causa un aumento della crescita fogliare e un insufficiente sviluppo della radice. Tra le varietà più famose ci sono il Saxa, il precoce a forma di oliva, il Rosso gigante e il Lungo di ghiaccio.

ortaggi come coltivare zucchine

3) Zucchine: crude o cotte, al forno o in padella, lesse, grigliate, fritte o ripiene, tagliate in lungo, a julienne o a rondelle. La zucchina, o zucchino, è buona in tutti i modi e può essere utilizzata sia come ingrediente principale di numerose ricette che come contorno semplice e gustoso. La pianta appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae, di cui fanno parte anche anguria e melone, e fu importata in Europa dall’America intorno al 1500. Le zucchine possono essere coltivate a partire dal seme o trapiantando piante già formate da acquistare presso qualsiasi vivaio o garden center. Il zucchino non tollera il freddo e cresce bene in zone dove la temperatura è di almeno 25° durante e di 15°C di notte. Il terreno deve essere ricco di materia organica con un ph compreso tra 6 e 7 e privo di ristagni idrici. Il momento ideale per la semina in pieno campo è metà aprile avendo cura di posizionare il seme a una profondità di 1,5 cm con la punta verso il basso. Le zucchine possono essere seminate anche in semenzaio a partire dal mese di marzo. Infine, nel periodo compreso tra aprile e maggio si può procedere con la messa a dimora delle piantine acquistate dal vivaio. La pianta ha bisogno di molta acqua e di almeno due annaffiature settimanali da effettuare, preferibilmente, nelle prime ore del mattino facendo attenzione a non bagnare le foglie. I frutti vanno raccolti quando sono ancora acerbi e di piccole-medie dimensioni perché se maturano troppo diventano amari e non sono più commestibili. Va ricordato che anche i fiori di zucchina, sia maschili che femminili, possono essere raccolti e utilizzati in cucina. Tra le varietà di zucchino più famose ci sono il Romano, la Tonda di toscana, la President e la Genovese.

ortaggi come coltivare carote

4) Carote: come aumentare le difese immunitarie in modo naturale? Mangiando carote, un alimento ricco di vitamina A, B, C, E, sali minerali e zuccheri semplici come il glucosio. Le carote aiutano a ridurre il colesterolo e i segni dell’invecchiamento sulla pelle, fanno bene alla vista e hanno proprietà antinfiammatorie. È uno degli ortaggi più comuni e utilizzati sulle tavole di tutto il mondo che si adatta senza problemi a qualsiasi tipo di clima anche se predilige le temperature non troppo calde. Il periodo ideale per la semina va da marzo a giugno, tuttavia alcune varietà precoci possono essere seminate a febbraio mentre altre, tardive, fino a ottobre. Hanno bisogno di un terreno soffice, sciolto e privo di ristagni idrici che possono provocare marciumi radicali. I terreni sassosi o eccessivamente compatti non sono adatti alla coltivazione delle carote perché impediscono il corretto sviluppo delle radici e producono frutti piccoli e deformi. Le carote non ha bisogno di costanti annaffiature: è sufficiente irrigare quando il terreno è secco avendo cura di non creare ristagni che possono compromettere la crescita della pianta. La raccolta si fa estirpando la radice a circa due mesi dalla semina anche se il tempo può variare in base alla varietà coltivata. Arancioni ma non solo, il colore delle carote cambia secondo la cultivar che possono produrre frutti rossi, bianchi, viola, gialli e addirittura neri.

ortaggi come coltivare spinaci

5) Spinaci: quando negli anni Trenta del Novecento il fumettista statunitense Segar creò il celebre personaggio di Popeye, conosciuto in Italia con il nome di Braccio di Ferro, probabilmente non immaginava che il suo personaggio sarebbe riuscito a far schizzare le vendite degli spinaci nell’America della Grande Depressione. Grazie a Popeye i bambini di tutto il mondo hanno imparato ad amare gli spinaci, un alimento ricco di acqua, ferro, fibre, vitamina B9 e vitamine del gruppo A, C ed E. Gli spinaci non possono mai mancare in una dieta sana ed equilibrata e per una corretta coltivazione è necessario un terreno con un ph sopra al 6,5.  La pianta predilige zone a mezzombra, resiste a temperature basse fino a 5°C e può essere coltivata tutto l’anno a partire dal seme o mettendo a dimora piante già formate. Se l’obiettivo è raccoglierli prima dell’estate allora il momento ideale per la semina è tra marzo e aprile. Al contrario, per buona raccolta in autunno vanno seminati a settembre. I mesi di aprile e settembre sono il periodo adatto per il trapianto delle piantine. La pianta non tollera bene il caldo e non ama la siccità quindi, durante l’estate, potrebbe essere necessario proteggere la cultivar con appositi teli ombreggianti e aumentare le annaffiature. È consigliabile preferire irrigazione frequenti senza però eccedere con l’acqua e avendo cura di non bagnare le foglie. In cucina possono essere utilizzate sia le foglie più piccole e tenere della pianta, da consumare crude nelle insalate, che quelle più grandi e verdi da mangiare una volta cotte. Tra le varietà più diffuse ci sono il Matador, il Gigante d’inverno, il Butterfly e il Verdil.

ortaggi come coltivare la rucola

6) Rucola: una golosa alternativa al famoso pesto di basilico? Il pesto a base di rucola, detta anche ruchetta o ruca, una pianta originaria del bacino del Mediterraneo e dell’Asia centro-occidentale. Ottima anche come contorno, la rucola può essere coltivata in qualsiasi tipo di terreno ma predilige un suolo ricco di sostanza organica e ben drenato per evitare i rischi derivanti dal ristagno idrico. Si adatta a qualsiasi tipo di clima e riesce a sopportare temperature fino a 5°C. Il periodo ideale per la semina va da marzo a settembre e ha una crescita piuttosto rapida tanto da permettere la raccolta delle prime foglioline dopo un paio di settimane dalla semina. Può essere coltivata anche in vaso e seminata sia per file che a spaglio ovvero lanciando a mano aperta i semi sul terreno come vuole la tradizione contadina. Le annaffiature devono essere frequenti per mantenere il terreno umido ma bisogna fare attenzione a non eccedere con l’acqua. Un’operazione molto importante per la corretta crescita della pianta è la sarchiatura che prevede l’eliminazione delle piante infestanti e favorisce la circolazione dell’aria nel terreno.

ortaggi come coltivare fagiolini

7) Fagiolini: detto anche tegolino o cornetto, il fagiolino è un parente del fagiolo comune ma a differenza del Phaseolus vulgaris viene raccolto e consumato senza eliminare il baccello e prima che i semi interni siano maturi. È una pianta che cresce bene in zone dal clima mite e non tollera le basse temperature, le gelate improvvise, il caldo eccessivo e l’aridità. Il periodo migliore per la semina va dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera e circa sessanta giorni dopo sarà possibile procedere alla raccolta. Il terreno ideale per la coltivazione dei fagiolini è a medio impasto e fertile, fresco, asciutto e ben drenato. Le annaffiature sono necessarie solo quando il terreno è completamente asciutto, ogni 10 giorni circa, facendo attenzione a bagnare esclusivamente il suolo ed evitando, quindi, irrigazioni a pioggia o a goccia. Esistono numerose varietà di fagiolini: nane, rampicanti, precoci o tardive, a baccello curvo, dritto, stretto o largo, verdi, bianche, gialle e viole. Le più conosciute sono Boby bianco, Anellino di Trento, Mangiatutto Nerina, Purple Queen, Rocquencourt e Roma.

ortaggi come coltivare peperoni

8) Peperoni: gialli, verdi, rossi, di forma allungata, conica, a prisma o a globo, dal sapore acre o dolce e con la superficie liscia o costolata: di peperoni ce ne sono davvero per tutti i gusti. Da consumare crudi, cotti, essiccati, al forno o alla griglia, ripieni o come contorno, sott’olio o sott’aceto, sono un alimento ricco di vitamina C, vitamine del gruppo B, betacarotene, potassio, ferro, magnesio e calcio. Il terreno ideale per la coltivazione dei peperoni è a medio impasto, fertile e ben drenato, con un ph compreso tra 5,5 e 7. È una pianta che predilige climi miti e non tollera le temperature troppo alte o troppe basse e il forte vento. Per la coltivazione a partire dal seme, il periodo ideale per la semina è gennaio-febbraio nelle regioni più calde e febbraio-marzo in quelle più fredde, avendo cura di disporre i semi in file distanti tra loro circa 5-8 cm. Per la messa a dimora delle piantine è preferibile aspettare la fine delle gelate invernali che nelle aree del Nord corrisponde al periodo compreso tra maggio e giugno mentre nelle aree del Sud coincide con l’inizio della primavera. La pianta teme la siccità e ha bisogno di molta acqua soprattutto durante la comparsa dei primi frutti. Il peperone inizia a maturare dopo due mesi dall’allegagione e completa la sua colorazione dopo circa 80-100 giorni. Le varietà più conosciute sono il Giallo di Cuneo, il Quadrato verde, Quadrato rosso Linares, Quadrato giallo Ideal, Sigaretta biondo, Nostano Piacentino, Nostrano Mantonvano, Corno di toro giallo Donor, Friggitello, Topepo.

ortaggi come coltivare le cipolle

9) Cipolla: insieme ad aglio e prezzemolo, la cipolla è l’ingrediente che non manca mai in cucina, si può utilizzare sia cotta che cruda e serve per preparare quasi tutto. Dorata, bianca, rossa, esistono numerose varietà di cipolla, una pianta bulbosa che fa parte della famiglia delle Liliaceae ed era conosciuta già nel 5000 a.C. Si tratta di una pianta che ama le aree soleggiate, resiste piuttosto bene al freddo ma non ama le forti escursioni climatiche. Il terreno ideale è poco compatto, drenante, fertile, leggero e con un ph tra 6 e 7. Sul fronte della concimazione va specificato che la cipolla non è una pianta che ha bisogno di dosi eccessive di sostanze nutritive e per ottenere un buon raccolto l’ideale è introdurre la pianta in una sistema di rotazione colturale. Ciò significa seminare le cipolle nel terreno lasciato libero da un ortaggio, come la zucchina o la zucca, che necessita di grandi quantità di sostanze nutritive. In questo modo la pianta potrà fare affidamento sugli “avanzi di fertilità” dell’ortaggio di cui ha preso il posto. Le cipolle si possono piantare in qualsiasi periodo dell’anno e partendo dal seme, dal bulbillo o dalla piantina. Il momento ideale per la semina cambia in base alla varietà scelta: le cipolle rosse sono precoci, le bianche semi precoci e le dorate tardive. Le cipolle invernali si seminano tra settembre e ottobre per essere raccolte tra aprile e maggio. Quelle estive, al contrario, vanno seminate verso la fine dell’inverno per essere raccolte con l’arrivo dell’estate. La pianta non ha bisogno di grandi quantità d’acqua e le annaffiature diventano necessarie solo se il terreno è completamente secco. È importante fare molta attenzione ai ristagni idrici che possono causare marciume radicale e sarchiare il terreno per eliminare le erbacce e ossigenare il suolo. Tra le varietà più conosciute ci sono la cipolla rossa di Tropea, quella rossa di Acquaviva delle Fonti, la dorata di Voghera, la cipolla di Brunate, la cipolla di Giarratana, la cipolla di Cannara, la cipolla borettana e la cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto.

ortaggi come coltivare piselli

10) Piselli: il Pisum sativum, nome botanico del pisello, è una pianta erbacea originaria dell’area mediterranea e orientale e appartiene alla famiglia delle Fabaceae. Conosciuta fin dal Neolitico, è una delle leguminose più semplici da coltivare. Ama i climi miti e non tollera le forti escursioni termiche, la siccità e i ristagni idrici che favoriscono marciumi. Il terreno perfetto è a medio impasto, ben drenato e lavorato alcuni mesi prima della semina che coincide con la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno nelle zone più calde e con la fine dell’inverno e l’inizio della primavera nelle aree caratterizzate da temperature più fredde. Per una corretta semina le file di piselli devono essere distanziate tra loro di circa 70-80 cm mentre tra un seme e l’altro sono sufficienti pochi centimetri. Poiché la pianta teme sia i ristagni idrici che la siccità bisogna fare molta attenzione alle annaffiature che diventano necessarie solo a terreno completamente asciutto. È preferibile annaffiare nelle ore meno calde della giornata facendo attenzione a non bagnare mai le foglie per evitare il rischio di infezioni fungine. Le operazioni colturali necessarie alla corretta crescita della pianta sono la rincalzatura, la sarchiatura e la pacciamatura, fondamentali per eliminare le erbacce, favorire lo sviluppo dell’apparato radicale e proteggere la pianta dal freddo invernale. La raccolta è possibile quando i piselli raggiungono il giusto grado di maturazione e il baccello è turgido ma non rugoso o il seme diventa eccessiva duro. Dal momento della semina a quello della raccolta passano circa 90-100 giorni. I piselli prima di essere consumati vengono sgranati, un’operazione che consiste nell’estrarre i semi dal baccello, ad eccezione di varietà come le taccole che prevedono la cottura dell’intero baccello. Esistono numerose cultivar di Pisum sativum classificate in base al ciclo colturale (precoce o tardivo), alla buccia del seme (liscia o rugosa), o alla dimensione della pianta (nana, mezza rama e rampicante). Ci sono piselli orticoli, che comprendono le varietà da sgusciare e quelle senza pergamena dette anche “mangiatutto”, i piselli da conserva utilizzati dall’industria conserviera, i piselli da foraggio destinati all’alimentazione animale, e i piselli proteici dall’elevato contenuto proteico e privi di tannini.

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