
Parigi: nuove misure antismog per gli automobilisti
Dal 1° luglio, nella cerchia urbana di Parigi le vetture immatricolate prima del 1997 non possono più circolare, una delle nuove misure antismog tese a migliorare la qualità dell’aria nella metropoli transalpina.
La fitta coltre di smog, dalla quale emerge a stento la Torre Eiffel, ha reso necessarie misure drastiche contro l’inquinamento atmosferico per cercare prima di tutto di salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini.
L’inquinamento ambientale è una delle cause principali del riscaldamento globale e del peggioramento del clima in tutto il mondo. Lo smog causato dai mezzi di trasporto: auto, camion e moto, sta pericolosamente danneggiando l’aria che respiriamo e l’ambiente in cui viviamo soprattutto nelle grandi città come Parigi.
Le promotrici di questo ambizioso piano anti smog sono state due donne, il ministro dell’Ambiente Ségolène Royal e il sindaco della capitale francese Anne Hidalgo: divieto di circolazione tra le 8 e le 20 dal lunedì al venerdì (nei weekend, nessuna restrizione) entro il boulevard périphérique (una sorta di tangenziale circolare a quattro corsie che divide la città dalla periferia) alle automobili Euro 0 ed Euro 1, responsabili dell’emissione incontrollata di ossido d’azoto e anidride carbonica. Messe al bando anche le motociclette prodotte prima del 1° giugno 1999.
I veicoli più moderni (dagli Euro 2 in su), meno inquinanti saranno invece identificabili grazie ad appositi adesivi da apporre sul parabrezza che attesteranno la loro idoneità a circolare. Check point situati nei punti più nevralgici aiuteranno a sanzionare eventuali contravvenzioni. Insomma un provvedimento drastico che si intende far rispettare.
Altre misure antismog sono già state adottate o saranno adottate a breve:
- divieto di accesso in alcune zone (per esempio l’Avenue des Champs-Élysées)
- limite di velocità di 30 km/h
- un progetto di legge per vietare l’utilizzo dei motori diesel entro il 2020
- la messa al bando di autobus e mezzi pesanti costruiti prima del 1° ottobre 2001 (come già avvenuto in altre capitali europee come Berlino e Stoccolma)
- incentivi per l’acquisto di nuove vetture
- costruzione di piste ciclabili, che dovranno raddoppiare entro il 2020 per far salire dal 3% al 15% la quota degli spostamenti urbani in bicicletta.
Guarda il video sull’inquinamento atmosferico di Parigi
Vedremo se in questo modo – si parla di circa mezzo milione di vetture tolte dalle strade – caleranno i livelli record di inquinamento registrati negli ultimissimi anni, che hanno reso più volte necessaria la circolazione a targhe alterne. Molti automobilisti, soprattutto quelli che quotidianamente giungono in città dalle zone periferiche, sono già sul piede di guerra e sono stati inoltrati persino ricorsi amministrativi alle autorità competenti.
È vero che la vita da pendolare è spesso disagevole, ma bisogna anche salvaguardare la salute: non si possono ignorare il livello di PM10 nell’atmosfera, i decessi dovuti all’inquinamento o l’aumento dei casi di asma tra i bambini. Respirare aria meno inquinata è un diritto di tutti.
