
Percorsi in mountain bike: 10 itinerari per pedalare in montagna
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Percorsi in mountain bike: caratteristiche e breve storia delle MTB
Se siete alla ricerca di idee per un’indimenticabile vacanza su due ruote vi sveliamo quali sono i dieci imperdibili percorsi in mountain bike per vivere un’avventura all’aria aperta tra boschi silenziosi e profumati, prati verdi, specchi d’acqua naturali e splendidi paesaggi montani.
Pedalare in montagna e scegliere di affrontare uno dei numerosi percorsi in mountain bike significa partire alla scoperta di luoghi che spesso non sono raggiungibili con altri mezzi di trasporto.
La mountain bike, abbreviata con l’acronimo MTB (Mountain/Trials Bike o Mountain Trail Bike), è una bicicletta progettata per affrontare, sia in salita che in discesa, anche strade non asfaltate.
Le differenze con altri tipi di biciclette sono le gomme più larghe e tassellate, le sospensioni, quasi sempre ammortizzate, e il telaio costruito soprattutto in carbonio, un materiale più resistente e leggero dell’alluminio e del ferro.
Inoltre, i pedali possono essere flat o a sgancio rapido. I primi sono adatti ai principianti mentre i secondi devono essere utilizzati con scarpe provviste di tacchetto che permettono di agganciare meglio il piede alla bicicletta e facilitano la pedalata.
Esistono vari modelli di MTB in base ai sentieri che si vogliono percorrere:
- MTB front: caratterizzata da una sola forcella ammortizzata, che serve ad attutire le sollecitazioni sulla ruota anteriore, e da un carro rigido che impedisce l’oscillazione del telaio. È la bicicletta ideale per i principianti, perfetta per affrontare percorsi non troppo ripidi.
- MTB full: oltre alla forcella anteriore monta anche un mono ammortizzatore posteriore e in genere è utilizzata nelle categorie Downhill, uno sport ciclistico inserito nella lista degli sport estremi, ed Enduro, una specialità del motociclismo.
- MTB fatbike: monta un copertone ampio che permette di utilizzarla su terreni estremi come percorsi innevati e aree desertiche. Non sempre è provvista di sospensioni.
La moderna mountain bike nasce in California alla fine degli anni Settanta come sostituta delle klunker (catorci), biciclette utilizzate per gare in discesa su strade forestali. Sembra che la prima MTB studiata per l’uso fuoristrada sia stata quella di Joe Breeze, costruita nel 1978, cui seguirono quelle di Gary Fischer, Charlie Kellu e Tom Ritchey.
Le prime mountain bike prodotte su larga scala arriveranno sul mercato nei primi anni Ottanta. Si tratta di biciclette da corsa irrobustite e provviste di manubrio dritto e gomme più larghe.
Tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila, la produzione di MTB sempre più tecnologiche e leggere e il conseguente ampliamento del mercato fanno del mountain biking uno degli sport più diffusi e popolari nel mondo con competizioni sportive basate su differenti specialità come il Cross Country, il Downhill, l’Enduro, il Freeride e il Four-cross.
Non ci resta che scoprire quali sono i dieci percorsi in mountain bike più suggestivi da fare tra prati fioriti e incredibili sentieri di montagna.
Percorsi in mountain bike: 10 itinerari da fare in montagna
Ecco quali sono i dieci percorsi in mountain bike da fare almeno una volta nella vita per immergersi nella natura e scoprire tutto il fascino dei paesaggi di montagna.
1) Giro delle tre nazioni: è uno degli itinerari ad alta quota più difficili e impegnativi con 2400 m di dislivello e un totale di 72 chilometri. Il giro delle tre nazioni è un’avventura su due ruote che unisce Italia, Austria e Svizzera tra paesaggi naturali di straordinaria bellezza e spettacolari panorami alpini. Santa Maria Val Mustair è il punto di partenza di un percorso che prosegue in direzione Passo Costainas prima di percorrere la valle che porta a Scuol. In seguito, si sale verso Nauders e il viaggio continua sulla ciclabile della Val Venosta. Giunti a Glorenza si imbocca la Val Mustair per tornare a Santa Maria.
2) La Val Cadino e la Cascata: un percorso nel cuore delle Dolomiti alla scoperta della Val di Fiemme tra bellissimi prati verdi, freschi boschi di abeti bianchi e rossi, ruscelli di montagna e scorci naturali mozzafiato. Si parte dal centro di Cavalese e si prosegue verso la cascata passando accanto all’ex segheria veneziana ancora in funzione. Seguendo le indicazioni lungo il percorso si raggiunge la pista ciclabile che porta alla foresta della Val Cadino e poi alla malga Arodolo. Per il rientro si percorre la strada forestale fino alla cascata e poi lungo la ciclabile fino a Masi di Cavalese. Dopo aver attraversato la strada di fondovalle non resta che risalire a Cavalese passando per il tracciato della Vecchia Ferrovia.
3) L’uomo di Mondeval e Selva di Cadore: le Dolomiti, dichiarate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale Naturale dell’Umanità, sono composte da nove sistemi dolomitici e del Sistema Dolomiti Unesco Numero 1 fanno parte Selva di Cadore e l’altopiano Mondeval de Sora, dove nel 1987 sono stati ritrovati i resti dello scheletro di un cacciatore mesolitico vissuto circa 7500 anni fa. L’itinerario, adatto a biker allenati, è completamente immerso nella natura e parte da Mondeval per poi scendere lungo il Monte Pelmo verso la Croda da Lago, le 5 Torri e fino alla Strada della Vena. Dalla Selva di Cadore si può ammirare la “Regina delle Dolomiti” vale a dire la maestosa Marmolada che fa parte del Sistema Dolomiti Unesco numero 2.
4) Alpe Cimbra: uno dei percorsi più amati dai biker è la 100 km dei Forti dell’Alpe Cimbra, un tour impegnativo e ricco di storia che si può vivere in un’unica tappa o in più giorni pernottando in una delle strutture che si incontrano lungo il percorso. Tra salite e discese lungo le strade forestali, boschi, malghe, fortezze della Prima guerra mondiale e il suggestivo sentiero tematico “Il Respiro degli Alberi”, il percorso regala incredibili scorci sulle Dolomiti di Brenta, la Valsugana e il lago di Caldonazzo.
5) La Via del Sale da Limone Piemonte a Ventimiglia: con vie del sale si indicano quella rete di sentieri che in passato erano percorsi dai popoli per portare le merci verso il mare e recuperare il sale necessario alla conservazione di alimenti, come formaggi, insaccati e pesce, alla concia e alla tintura delle pelli. L’antichissima Via del Sale che da Limone Piemonte porta a Ventimiglia collega la pianura padana alla costa ligure e attraversa strade e fortificazioni militari, sentieri ricchi di storia, borghi di montagna e l’Alta Via dei Monti Liguri. Si parte dalla stazione ferroviaria di Limone Piemonte e percorrendo il dorsale italo-francese si arriva in territorio ligure. Dopo una lunga discesa, per lo più sterrata, si raggiunge il mare.
6) Val Zebrù e Val Cedec: l’itinerario, che permette di immergersi nelle straordinarie bellezze naturali del Parco Nazionale dello Stelvio, è adatto ai biker che sanno bene come muoversi in montagna. Si parte dalla rinomata località turistica di Bormio e, seguendo le indicazioni per Santa Caterina Valfurva-Passo Gavia, si raggiunge prima la frazione di Uzza e poi quella di Teregua. Dopo una serie di tornati si arriva in Val Zebrù e successivamente, tra brevi tratti in salita, zone pianeggianti, verdi pascoli e boschi di abeti e larici, si prosegue in direzione Passo dello Zebrù scendendo dalla Val Cedec. Da qui si possono ammirare la Cima delle Pale Rosse, il Gran Zebrù, la Cima dei Forni e della Manzina e il monte Confinale.
7) Altopiano delle Pale di San Martino: è tra i “grandi classici” degli itinerari da percorrere in montagna a bordo di una mountain bike. Un percorso davvero unico nel suo genere che con le sue pareti rocciose e le vette imponenti richiama alla mente i suggestivi paesaggi lunari. Utilizzando le funivie si raggiunge il Rifugio Rosetta a 2.700 mt e da qui parte il viaggio su due ruote che prosegue sul sentiero 756 fino al bivio con il sentiero 761. Una volta arrivati nella Valle di Gares si raggiunge il rifugio Capanna Cime Comelle per una piccola sosta e poi si scende la valle fino a Canale d’Agordo. In seguito, si procede lungo la ciclabile in direzione Falcade dove si può prendere la cabinovia Falcade-Le Buse o la seggiovia Le Buse-Laresei. Si continua su una strada sterrata fino al Passo di Vallès e da qui verso la Val Venegia prima di risalire la valle passando per la Malga Venegiata. Giunti a Baita Segantini si scende al Passo Rolle per tornare al punto di partenza.
8) Da Alesso a Stavoli Palar: l’itinerario attraversa le Prealpi Carniche e i ripidi versanti che sovrastano la Valla del Torrente Palar e il Lago di Cavezzo conosciuto anche con il nome di Lago dei Tre Comuni con riferimento ai tre comuni del territorio che si affacciano sul lago: Cavazzo Carnico, Bordano e Trasaghis. La piccola frazione di Alasso, a pochi chilometri da Gemona del Friuli, è il punto di partenza di un percorso che attraversa il ponte sul Palar e prosegue in direzione Armentaria, dove parte una salita asfaltata, ripida e piuttosto impegnativa che conduce al Cuel dal Fari. Si continua in direzione Forchiatas tra salite e discese che non richiedono molto impegno. Una volta raggiunta la località di Forchia Armentaria si scende fino agli Stavoli Palar, dove si trovano le tipiche costruzioni rurali di montagna che caratterizzano il paesaggio della Carnia e del Canal del Ferro.
9) Tracciolino: se state pensando di organizzare gite in Lombardia in sella a una mountain bike allora tra le tappe del vostro itinerario non può mancare il tour del Tracciolino in Valchiavenna. Il sentiero si snoda lungo il tracciato della vecchia ferrovia a scartamento ridotto costruita negli anni Trenta del Novecento per collegare la diga in Val Codera con quella nella Valle dei Ratti. Il percorso regala una splendida vista sul Lario settentrionale, sul lago di Novate Mezzola e su tutta la Valchiavenna. Percorrendo la pista ciclabile della Valchiavenna si arriva a Verceia dove comincia la salita per la Valle dei Ratti da cui parte il sentiero del Tracciolino composto da una serie di piccole gallerie scavate nella roccia a strapiombo sulla scarpata.
10) Alpe Gigiai: è un itinerario panoramico e impegnativo che parte da Gera Lario e continua su una strada asfaltata in direzione Bugiallo e poi fino a San Bartolomeo, dove inizia una strada forestale che conduce all’Alpe di mezzo e all’Alpe Gigiai a 1632 mt di quota. Da qui comincia una lunga discesa con tratti caratterizzati da fondo roccioso. Giunti all’Alpe Piazza inizia il tratto in discesa lungo una strada forestale con scarso traffico veicolare. Si torna così nei pressi di Bugiallo dove, per evitare di percorrere la strada asfaltata già affrontata in salita, si può imboccare una deviazione sulla sinistra che porta a una mulattiera e permette di raggiungere Gera Lario, punto di partenza dell’itinerario.
