
Potatura albicocco: come, quando farla e perché è importante
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Potatura albicocco: la cura dell’albero originario della Cina
Quando scegliamo un albero da frutto per il nostro giardino, orto o balcone dobbiamo adottare le tecniche colturali giuste per ottenere una buona produzione di frutti: un esempio è la potatura dell’albicocco.
La potatura albicocco è una pratica colturale che non può essere sottovaluta e per eseguirla è necessario conoscere l’albero, le sue caratteristiche e i metodi di coltivazione.
Albicocco: breve descrizione e caratteristiche
Il Prunus armeniaca, o più semplicemente albicocco, è un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee e l’appellativo armeniaca gli fu dato Carl Nilsson Linnaeus, in italiano Carlo Linneo, medico, botanico, naturalista e accademico svedese, convinto che la pianta provenisse dall’Armenia. In realtà l’albicocco è originario della Cina nordorientale, conta più di cinquemila anni di storia e prima di arrivare in Armenia si diffuse nell’Asia centrale per poi giungere, in Italia e in Grecia grazie ai Romani. Furono però gli arabi a contribuire alla promozione dell’albicocco nel bacino del Mediteranno ed è proprio da una parola araba, al-barqūq, che deriva il nome dell’albero oggi diffuso in oltre sessanta paesi nel mondo.
L’albicocco è una pianta latifoglia e caducifoglia di media grandezza, tra i cinque e i sette metri circa, ma può superare anche gli otto metri.
Se la chioma è ad ombrello, rami e tronco sono sottili, mentre le foglie sono larghe circa otto centimetri, hanno una forma ellittica con la punta affusolata e bordo seghettato, e i fiori somigliano a quelli dei parenti più stretti: ciliegio e pesco. I frutti, ovvero le albicocche, sono drupe vellutate al tatto, di colore giallo-scuro con sfumature arancioni che tendono ad assumere una tonalità rossastra quando il frutto è particolarmente maturo.
Inoltre, le albicocche sono ricche di vitamina B, C, PP, magnesio, fosforo, ferro, calcio e potassio che ne fanno un ottimo ingrediente da utilizzare in cucina per la preparazione di ricette dolci, salate o per centrifugati estivi a base di frutta e verdura.
Anche il seme dell’albicocca, detto armellina e presente all’interno del nocciolo del frutto, è utilizzato in gastronomia, in particolar modo nel settore della pasticceria, dove la sua essenza leggermente amarognola è l’ingrediente perfetto per amaretti, sciroppi e liquori.
Una rigorosa, attenta e puntuale potatura dell’albicocco è necessaria se quello che desideriamo è una pianta bella e in salute e per sapere come farla, quando e perché è importante abbiamo raccolto tutte le informazioni in una pratica guida dedicata a tutti i pollici verdi o aspiranti tali.
Potatura albicocco: come farla e qual è il periodo migliore
È preferibile procedere con la potatura dell’albicocco verso la fine della stagione estiva e più precisamente dal momento che segue la raccolta e fino alla caduta delle foglie attesa, generalmente, nel mese di ottobre. È invece da evitare, ad eccezione di casi particolari, la potatura d’albicocco durante il riposo vegetativo della pianta ovvero in inverno perché il freddo non aiuta la cicatrizzazione.
La potatura dell’albicocco serve ad armonizzare la forma della pianta, ne contiene le dimensioni e contribuisce ad aumentare fiori e frutti. Inoltre, aiuta a prevenire il cancro rameale causato dall’aggressione di alcuni funghi.
I metodi di potatura dell’albicocco si distinguono in:
- potatura di formazione, effettuata quando l’albero è alto poco meno di un metro e necessaria per definirne la forma;
- potatura di produzione, prevista dopo la prima raccolta e utile ad eliminare i rami che non producono molti frutti pur essendo robusti.
Ecco alcuni consigli per una buona potatura dell’albicocco:
- i rami misti con gemma apicale a legno e gemme laterali a fiore e a legno non vanno potati poiché sono i più fruttiferi
- i dardi fioriferi, detti mazzetti di maggio, sono fondamentali per la produzione e vanno diradati a fine estate con tagli di ritorno per far spazio a dardi nuovi. Ricorrere al taglio di ritorno vuol dire effettuare il taglio del ramo avendo cura di farlo in prossimità di un ramo dal diametro inferiore rispetto al gemello che stiamo eliminando
- i succhioni, rami a sviluppo verticale, vanno eliminati alla base con un taglio netto
- nella parte basale della pianta vanno invece eliminati i polloni, rami vegetativi presenti soprattutto su albicocchi innestati a mirabolano
- non vanno taglia i brindilli ovvero i rami di media lunghezza da cui dipende la maggior produzione di frutti
- bisogna utilizzare attrezzi per la potatura, cesoie a doppia lama e seghetti professionali, sempre puliti e disinfettati
- la cicatrizzazione dell’albicocco è molto lenta, si sconsigliano quindi i grossi e frequenti tagli
Potatura albicocco: 5 motivi che spiegano perché farla è importante
La potatura dell’albicocco serve a migliorare la salute dell’albero, ma è una vera e propria arte che richiede impegno, pazienza e soprattutto studio perché una corretta potatura non si può certo improvvisare se non si vogliono provocare danni irreversibili alle piante che abbelliscono i nostri orti, giardini e balconi.
Perché fare la potatura è importante? Ecco quali sono i cinque motivi che rispondono a questa domanda:
- dare una forma alla pianta e permetterle così di ricevere più luce
- riduce il rischio di malattie funginee consentendo una cura e una coltivazione più facili
- l’albero diventa più robusto e resistente grazie all’asportazione di rami morti
- corregge la crescita della pianta e previene lo sviluppo di difetti
- la pianta risulta più sana con una produzione continua e costante di frutti
