
Produrre il miele allevando le api sul balcone di casa
Prendendo spunto da quello che è già molto diffuso in altre città europee e americane, anche in Italia è sempre più di moda allevare le api su balconi e terrazze per produrre il miele.
E così, oltre alle piante e agli immancabili gerani, le facciate dei palazzi sono tappezzati di alveari. Dopo gli orti urbani, in cui è possibile produrre da sé frutta e verdura, l’apicoltura sul balcone è un nuovo modo per controllare di persona quello che si mangia e contribuire alla salvaguardia della biodiversità.
Sì, perché le api non fanno solo il miele: se scomparissero le api dal nostro pianeta infatti, assieme a loro sparirebbero 71 delle 100 colture più importanti al mondo, con gravi danni all’ambiente e anche alla nostra sicurezza alimentare.
Miele biologico a chilometro zero
Quantità (fino a 10 kg all’anno) e qualità non lasciano delusi; il miele viene prodotto per il consumo familiare insieme a cera d’api e propoli, senza ricorrere a pesticidi e fitofarmaci, in maniera biologica al 100% e a km 0.
Le api sono facili da allevare e si riproducono facilmente: in città, paradossalmente, sono più al sicuro che in campagna in quanto restano lontane dai pesticidi impiegati in maniera massiccia in agricoltura, che non si trovano nei giardini e nei parchi cittadini. La monocoltura industriale e le coltivazioni intensive infatti rendono la loro vita sempre più difficoltosa e la loro sopravvivenza a rischio. Si tratta di animali essenziali per l’equilibrio dell’ecosistema, provvedendo all’impollinazione della stragrande maggioranza delle piante da frutto – dalle mele alle mandorle – e selvatiche.
Per iniziare a produrre miele sul balcone, l’investimento da fare è di circa 400 euro, per acquistare le api e gli strumenti necessari e per seguire un corso specifico per imparare a gestire un alveare: dalla raccolta del miele alla legislazione vigente da rispettare, che – una volta tanto – non prevede grosse limitazioni, sia a livello condominiale che comunale. Ai vicini di casa che si dovessero lamentare, provate a spiegare che l’ape è un indicatore dell’inquinamento ambientale: se sta bene, significa che la qualità dell’aria è buona.
Progetti e corsi per incentivare l’apicoltura sul balcone
Nelle città, le iniziative sono in continua crescita. A Torino è nato Urbees (abbreviazione di Urban bees che però suona anche come your bees), un progetto teso a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla moria di api nelle campagne e sulla possibilità di trasferirle nelle città, dove la maggior parte di noi abita, che sono un vero e proprio trionfo della biodiversità.
Guarda il video del progetto Urbees
A Milano invece ad aprile, durante Green Island, il maggior evento urbano dedicato al mondo delle api, si è tenuto un corso sull’apicoltura urbana per la salvaguardia della biodiversità: un ciclo di incontri di teoria e pratica condotto da un apicoltore professionista e rivolto a tutti quelli che sono interessanti a produrre miele sul proprio balcone. Inoltre, negli Orti di via Padova, un giardino abbandonato che è stato recuperato, sono state costruite 12 arnie in legno, ai piedi delle quali sono state piantate specie adatte ad attirare gli impollinatori: lupini, borragine, timo, trifogli.
LifeGate, ha deciso di lanciare Bee my Future, un progetto che tutela le api allevandole in contesti urbani attraverso i metodi del biologico e grazie ad una rete di esperti apicoltori hobbisti.
