Profumi vegani, naturali e cruelty free: ecco cosa c'è da sapere

Profumi vegani, naturali e cruelty free: ecco cosa c’è da sapere

I profumi sono tutti vegani e cruelty-free? Purtroppo, no! Infatti, molte delle fragranze più conosciute contengono – ancora – diversi ingredienti di origine animale. Ecco come riconoscere questi ingredienti e quali sono i migliori profumi vegani, cruelty-free e naturali attualmente sul mercato.

«L’arma di un essere è il suo odore!», questo è il motto dell’assassino Grenouille, protagonista del celebre romanzo di Patrick Süskind, “Profumo”, che uccide le sue vittime mosso dalla ricerca del profumo perfetto. E se noi non dobbiamo certamente spingerci a tanto, è indubbio come scegliere il “nostro” profumo non sia certamente cosa da poco. La fragranza che scegliamo di indossare diventa, infatti, spesso parte integrante della nostra identità, arrivando persino ad incidere sul modo in cui ci rapportiamo agli altri e alla nostra vita. Ma cosa accade se, per motivi etici, ambientali o di salute, decidiamo di orientarci verso fragranze cruelty-free, vegane e naturali? Ecco, la scelta potrebbe complicarsi ulteriormente!

Come purtroppo accade ancora di frequente nel settore della cura personale, molte aziende fanno ancora largo uso di ingredienti di origine animale, che sono tra l’altro spesso difficili da individuare in etichetta, soprattutto ad un occhio poco esperto. Allo stesso modo, molti brand optano ancora per fragranze di origine sintetica, spesso rischiose per la nostra salute e per quella del Pianeta.

In questo articolo impareremo insieme a leggere le etichette delle nostre fragranze preferite ed identificare quali sono gli ingredienti da evitare. Inoltre, scopriremo quali sono i migliori profumi vegan e cruelty-free da provare assolutamente in questo 2023. Ma prima di tutto, quali sono le differenze tra profumi vegani, cruelty free e naturali?

Profumi vegani, cruelty-free o naturali? Facciamo un po’ di chiarezza

Che sia per una motivazione di tipo salutistico, etico o ambientale, poco importa: i consumatori sono sempre più propensi ad acquistare profumi vegani e cruelty free, spesso percepiti come più “sicuri” rispetto a quelli tradizionali.

D’altro canto, anche i grandi brand che operano nel settore stanno – chi più e chi meno – rapidamente adattando la propria offerta a questa nuova sensibilità, sia creando linee di profumi interamente vegane che sostituendo gli ingredienti di origine animale presenti nelle proprie fragranze con equivalenti creati in laboratorio.

Tuttavia, analogamente a quanto avviene per i prodotti di cosmesi e make-up, la confusione attorno all’esatto significato di termini quali vegan, cruelty-free e naturale è ancora tanta. A questo proposito, non aiuta certamente il fatto che le aziende utilizzino spesso questi termini per attirare l’attenzione di un pubblico sempre più eco-consapevole. Ecco perché è importante imparare a distinguere tra fragranze vegan, cruelty free, biologiche e zero-waste.

Profumi vegani e cruelty-free

Partiamo con il dire che cruelty-free non è sinonimo di vegano (mentre il contrario sì). Per capire il motivo di questa affermazione, analizziamo più attentamente il significato dei due termini.

Il termine “cruelty-free” viene usato per definire un’essenza che non è stata testata in alcun modo sugli animali, cosa peraltro vietata per tutti i prodotti di cosmesi venduti in Unione Europea, come previsto dal regolamento UE 2019/788 del 2013.

Un profumo può invece essere considerato come “vegano” quando la sua produzione non comporta alcuna forma di abuso e/o sfruttamento nei confronti degli animali. Questo significa che non solo il profumo in questione -così come tutti i suoi ingredienti- non devono essere stati testati sugli animali, ma anche che questo sia stato realizzato esclusivamente con ingredienti 100% di origine vegetale (siano essi naturali o sintetici, come vedremo meglio tra poco).

In sostanza, un profumo vegano è necessariamente anche cruelty-free (o “not tested on animals” -ovvero non testato sugli animali), mentre una fragranza cruelty-free non è necessariamente vegana, in quanto potrebbe contenere ingredienti o composti di origine animale.

Profumi bio e naturali

Sebbene i profumi bio e naturali possano essere anche vegani, i due termini non sono -ancora una volta- equivalenti.

Infatti, per essere definito come “biologico”, un profumo deve contenere esclusivamente ingredienti naturali provenienti da agricoltura biologica certificata, ovvero che esclude l’uso di prodotti di sintesi e di organismi geneticamente modificati (OGM).

Più nello specifico, il Regolamento CE 834/07 prevede che un profumo bio e naturale può essere definito come tale solo dopo aver ottenuto una certificazione rilasciata da un ente riconosciuto e dopo il superamento di rigidi controlli sui prodotti utilizzati nella coltivazione e lavorazione degli ingredienti contenuti nel profumo stesso.

Un profumo “naturale” contiene invece esclusivamente ingredienti di origine vegetale, anche se non necessariamente provenienti da agricoltura certificata biologica. Questo significa che sia gli ingredienti di origine animale che quelli di origini sintetica non possono essere contenuti nei profumi bio e naturali.

Tuttavia, in entrambi i casi niente garantisce che i profumi bio e naturali siano totalmente cruelty-free (e quindi vegani).

Profumi solidi e zero waste

Per finire vogliamo parlare di una tipologia di fragranze ancora poco conosciuta, ma che può rappresentare una valida alternativa eco-friendly alle classiche fragranze in spray. Le fragranze solide sono infatti generalmente costituite da cere vegetali e lenitive arricchite con estratti naturali che, oltre a nutrire la pelle, la lasciavano delicatamente profumata.Inoltre, la mancanza di un erogatore spray fa sì che le fragranze solide siano completamente prive di alcool e/o altre sostanze volatili, il che le rende non solo ipo-allergeniche ed adatte anche alle pelli più delicate, ma anche semplicissime da applicare nelle zone desiderate.

Infine, le fragranze solide sono generalmente zero-waste, poiché protette da un packaging riutilizzabile e a basso impatto ambientale (generalmente fatto in alluminio, legno o carta riciclata) e costituite da ingredienti quanto più naturali e privi di sostanze inquinanti e nocive per l’ambiente, gli animali e la salute umana -prime tra tutte le insidiosissime microplastiche.

Le fragranze solide sono dunque prodotte con ingredienti a base vegetale e naturale, il che -come abbiamo visto sopra- non equivale né a biologico né a cruelty-free. Ecco perché è importante capire la differenza tra i diversi termini per fare scelte davvero consapevoli!

In conclusione, analogamente a quanto detto per i prodotti di cosmesi e make-up, il nostro consiglio è quello di orientarsi sempre verso prodotti che siano sì vegani e cruelty-free, ma che contengano anche -per quanto possibile- ingredienti di origine naturale, in quanto, come vedremo meglio tra poco, questi sono generalmente più sicuri per la nostra salute e rispettosi dell’ambiente e degli animali.

Ma come possiamo assicurarci che un prodotto soddisfi tutte queste caratteristiche? Semplice, leggendo (bene!) la sua etichetta. Ecco come farlo.

Come scegliere un buon profumo vegano e cruelty-free?

Amici degli animali, dell’ambiente ed anche della nostra pelle, i profumi vegani stanno rapidamente guadagnando il consenso anche dei nasi più esigenti. Tuttavia, spesso non è semplice capire quali fragranze siano vegane e quali no!

Infatti, se alcune profumazioni sono chiaramente etichettate come vegane e cruelty-free (tra le certificazioni più autorevoli troviamo la Leaping Bunny di Peta per i prodotti venduti internazionalmente ed il marchio VeganOk per quelli italiani), altre sono completamente naturali e cruelty-free anche se questo non è esplicitamente indicato in etichetta.

Ecco perché può essere utile acquisire un minimo di famigliarità con i principali ingredienti di origine animale utilizzati nell’industria profumiera, in modo da saper prontamente leggere l’INCI (l’“International Nomenclature of Cosmetic Ingredients”, ovvero la denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta, in ordine decrescente, i diversi ingredienti presenti all’interno di un prodotto cosmetico) dei profumi che desideriamo comprare ed identificare quali sono vegani e quali no.

Tra gli ingredienti di origine animale più comunemente utilizzati nelle formulazioni di profumi e fragranze vi sono soprattutto secrezioni ghiandolari di diversi animali, quali:

  • Ambra grigia, spesso indicata in INCI come ambergis: una delle più ricercate fragranze di derivazione animale, secreta dall’apparato digerenti dei capodogli quando questi ingeriscono sostanze particolarmente irritanti o indigeste, quali il becco di alcuni molluschi cefalopodi. L’ambra grigia, con la sua consistenza cerosa, serve infatti a “calmare” questa irritazione. Allo stesso tempo, questa sua viscosità la rende un materiale ideale per fissare gli odori, fungendo così da ingrediente base nella produzione industriale di molti profumi.
  • Castoreo, spesso indicato in INCI come castoreum: il castoreo, con il suo odore a metà tra la vaniglia, il muschio ed il lampone, viene estratto dalle ghiandole perianali del castoro, spesso dopo l’uccisione dell’animale. Il castoreo è un ingredienti molto comune nei profumi maschili, ma viene spesso utilizzato anche in cucina e nella produzione delle sigarette.
  • Cera d’api, spesso indicata in INCI come beeswax o mel: la cera d’api è spesso usata come base e fissativo nella produzione di profumi più o meno ricercati, ma è anche apprezzata come “cuore” di molte fragranze, quali Beeswax di Scent Trunk o Beeswax di Demeter.
  • Pietra africana, spesso indicata in INCI come hyraceum o hyrax: come suggerito dal nome, la pietra africana non è altro che il miscuglio di feci e urine “pietrificate” prodotte dalla procavia delle rocce, un roditore che vive nelle zone rocciose dell’Africa orientale e meridionale. L’hyrax ha un odore molto pungente e singolare, simile a quello del muschio e viene dunque prevalentemente utilizzato nelle fragranze maschili.
  • Kasturi: un ingrediente muschiato, prevalentemente utilizzato come fissativo in molte fragranze di nicchia, prodotto dalle ghiandole secretive che si trovano tra la schiena ed il collo del cervo maschio.
  • Muschio: analogamente al kasturi, il muschio usato in profumeria non è affatto una sostanza vegetale, ma una secrezione derivante dalle ghiandole del cervo muschiato, un piccolo mammifero originario dell’Asia centrale, che spesso viene ucciso proprio per l’estrazione della fragranza. Fortunatamente, nonostante le molte infrazioni che purtroppo ancora si verificano, la caccia del cervo muschiato è ormai bandita per legge e la fragranza muschio bianco viene sempre più spesso prodotta sinteticamente.
  • Zibetto, spesso indicato in INCI come civet: ancora una volta, il civet è una secrezione ottenuta dalle ghiandole genitali dello zibetto africano, sempre più spesso allevato in gabbie proprio a tale scopo. Il civet è una fragranza dal profilo olfattivo molto pronunciato e muschiato, motivo per cui viene generalmente diluita ed abbinata a fragranze più fruttate e floreali.

Sebbene la maggior parte dei profumi ad oggi in commercio contenga solo una piccola percentuale di ingredienti di derivazione animale -basti pensare che dei 2200 elementi profumati attualmente usati nell’industria dei profumi il 90% è di origine sintetica, seguito da quelli di origine naturale- consigliamo sempre di leggere con attenzione l’etichetta per evitare brutte sorprese!

Detto questo,non dobbiamo nemmeno commettere l’errore di credere che le fragranze sintetiche -sempre più frequentemente utilizzate come sostituto più economico e facilmente reperibile di quelle di derivazione animale- siano sempre un’alternativa più etica e sicura rispetto alle prime. Scopriamo insieme perché.,

Gli ingredienti sintetici nei profumi: perché e come evitarli

Come abbiamo visto, gli ingredienti di origine sintetica sono ormai al cuore della stragrande maggioranza delle fragranze, soprattutto di quelle più “commerciali”. Se questo è sicuramente un bene per le centinaia di migliaia di animali che venivano -ed, in parte minore, ancora vengono- uccisi ogni anno per la produzione di profumi, siamo sicuri che le fragranze sintetiche siano totalmente sicure per la nostra salute e per quella della Pianeta?

Secondo l’indice Skin Deep, redatto dall’Environmental Working Group (un database che classifica i vari ingredienti di origine chimica contenuti nei prodotti di cosmesi in base alla loro sicurezza per la salute umana), la maggior parte dei composti artificiali utilizzati nell’industria dei profumi viene sintetizzata attraverso l’uso di ingredienti derivati dal petrolio, alcuni dei quali sono altamente nocivi per la nostra salute.

Sostanze quali parabeni, ftalati e nitromuschi possono infatti compromettere il nostro sistema endocrino, nervoso e immunitario, oltre che a causare potenziali reazioni allergiche sulla nostra pelle. La cosa ancora più allarmante è sia gli ftalati che i nitromuschi hanno la capacità di accumularsi nei tessuti grassi degli organismi viventi, arrivando -nei casi peggiori- a causare danni permanenti al fegato e all’apparato riproduttivo femminile. Ma non è tutto: tra le patologie connesse all’uso di certe profumazioni sintetiche troviamo anche insonnia, irritabilità, perdita di appetito, stanchezza, depressione, nausea e vomito, irritazione delle mucose e, infine, tosse.

Inoltre, una volta rilasciate nell’ambiente esterno, queste sostanze sintetiche possono disperdersi nell’aria sotto forma di composti organici volatili (i cosiddetti “voc”, ovvero volatile organic compounds), contribuendo ad aumentare i livelli di inquinamento dell’atmosfera.

In definitiva, il nostro consiglio è sempre quello di fare attenzione agli ingredienti di origine sintetica presenti nelle fragranze che desideriamo acquistare e di orientarci verso prodotti di qualità, che contengano quanto più possibile ingredienti di origine vegetale, naturale e biologica. In questo modo, faremo sicuramente una scelta più etica, più rispettosa dell’ambiente e migliore per la nostra salute.

I 5+ profumi naturali, vegani e cruelty free da provare assolutamente nel 2023

Se fino a qualche anno fa acquistare una fragranza vegana e cruelty-free era spesso un’impresa non da poco, oggigiorno sempre più brand scelgono di ampliare la propria offerta fino ad includere intere linee di profumi completamente naturali, vegetali e cruelty-free.

Queste sono le 5 fragranze da provare assolutamente nel 2023:

  1. Kaffa di Helan
    Un profumo donna ambrato e speziato, che racchiude note di patchouli, vaniglia, liquirizia e anice. Una fragranza made in Italy amica della pelle e realizzata in armonia con la natura, l’ambiente ed il mondo animale.
  2. Night of the Proms di Jen & Len
    Un EDP (eau de parfum) floreale ed orientale, pensato per una serata di gala, ma adatta anche agli impegni di tutti i giorni. Ideale per una donna che vuole sedurre e lasciare il segno.
  3. Lord of Misrule di Lush
    Patchuli, pepe nero e vaniglia danno vita ad un blend vigoroso, aromatico, con note di fondo morbide e, a tratti, impertinenti. Un profumo unisex che possiamo tranquillamente annoverare tra i cavalli di battaglia di Lush, brand che da anni si impegna nella lotta contro i test e le violenze sugli animali.
  4. Méharées di L’Erbolario
    un profumo unisex speziato e vivace, con accordi freschi di arancio e legno di guaiaco, arricchiti dalle tonalità più calde e vellutate del dattero e della mirra. Una fragranza che piace ad ogni donna e sa incantare anche l’uomo, così come ci suggerisce l’Erbolario, brand che dal 1978 si impegna nella produzione di prodotti di cosmesi etici e naturali.
  5. Vetiver Veritas di Heeley
    Vetiver Hawaianoo, menta, lavanda e pompelmo sono alla base di questa fragranza unisex intensa e persistente, formulato con una base di alcool biologico prodotto da segale e lavanda. Ideale per chi vuole affermare con grazia la propria indipendenza.
  6. Bonus: profumo solido l’Ombre dans l’Eau di Diptyque Paris
    Un profumo solido e zero-waste che si ispira alle fragranze in voga nell’antichità, creato con una base di cera vegetale arricchita da olii essenziali di rosa, petitgrain e foglie di ribes nero. Una formula altamente concentrata pensata per essere applicata nei punti in cui il corpo sprigiona più calore, quali nuca, incavo del gomito, polsi e décollété.
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