
Renna: leggende, abitudini e segreti dell’animale invernale per eccellenza
Renna: l’animale simbolo del Natale
La renna nell’immaginario collettivo è il simpatico animale che guida la slitta di Babbo Natale. Vi raccontiamo le caratteristiche, le abitudini e i segreti di questo splendido cervide protagonista di racconti e leggende.
La renna, insieme all’albero addobbato e al presepe, alle ghirlande natalizie e al vischio, è uno dei simboli delle feste nonché l’animale scelto da Babbo Natale per trainare la slitta durante la notte del 24 dicembre di ogni anno.
I nomi delle renne di Santa Claus, Dasher (Fulmine), Dancer (Ballerina), Prancer (Donnola), Vixen (Freccia), Comet (Cometa), Cupid (Cupido), Dunder o Donder (Salterello) e Blitzen (Donato), hanno fatto la loro comparsa per la prima volta nella poesia natalizia del 1823 intitolata A visit from St. Nicholas. Una squadra a cui, oltre sessant’anni fa, si aggiunse Rudolph diventata la più celebre tra le renne grazie alla canzone Rudolph the Red-Nosed Reindeer scritta nel 1949 dal compositore americano Johnny Marks e basata sulla storia firmata dallo scrittore Robert Lewis May.
La renna, conosciuta in America del Nord con il nome caribù, è un cervide originario delle regioni artiche e subartiche, unica specie del genere Rangifer, con popolazioni dal carattere sia stanziale che migratorio. Le renne selvatiche sono diffuse in Norvegia, Finlandia, Siberia, Groenlandia, Alaska e Canada mentre quelle domestiche si possono incontrare soprattutto nelle regioni settentrionali di Fennoscandia, in Russia e in Scozia.
Negli anni Sessanta gli studiosi hanno diviso le renne in due gruppi formati entrambi da sette sottospecie: renne della tundra e renne dei boschi. Oggi, alcune di queste specie sono piuttosto rare mentre la Rangifer tarandus dawsoni si è estinta agli inizi del XX secolo.
Non ci resta che scoprire quali sono le principali caratteristiche di questo straordinario animale, le abitudini, i segreti e le leggende che hanno come protagonista la renna.
Renna: caratteristiche e abitudini del caribù
La renna è un animale che non ama la solitudine, vive in branchi più o meno numerosi e può raggiungere i 18-20 anni d’età. Vediamo insieme quali sono le caratteristiche e le abitudini dell’animale associato alla stagione invernale.
dimensioni: i maschi sono più grandi e pesanti con 180–214 cm di lunghezza per 92–210 kg. Alcuni esemplari possono raggiungere anche i 318 kg di peso. Le femmine, invece, misurano 162–205 cm di lunghezza e pesano 79–120 kg. Tra le sottospecie la Rangifer tarandus platyrhynchus è quella più piccola con i maschi lunghi circa 160 cm e dal peso di 65 kg e le femmine che misurano 150 cm e pesano 53 kg in primavera e 70 in autunno. Inoltre, va specificato che le renne domestiche hanno zampe più corte e sono più pesanti delle renne selvatiche.
mantello: folto, lungo e abbondante sotto il mento, il mantello ha un colore che varia in base alla stagione e alla sottospecie. In genere, le renne che vivono in aree settentrionali hanno un mantello bianco mentre le popolazioni meridionali tendono ad avere una sfumatura più scura. Il caribù di Peary è la razza più chiara mentre il caribù dei boschi è quella più scura.
palchi: erroneamente chiamate corna, i palchi sono le appendici ramificate che si trovano sul capo di tutte le specie che appartengono alla famiglia dei Cervidi. Nelle renne sono presenti in entrambi i sessi, hanno due diversi gruppi di punte (una inferiore e l’altra superiore) e le dimensioni variano a seconda della sottospecie. Nei maschi più anziani cadono a dicembre mentre in quelli più giovani agli inizi della primavera e nelle femmine d’estate.
vista: gli studiosi affermano che le renne sono gli unici mammiferi in grado di vedere la luce ultravioletta. Uno studio condotto dai ricercatori della University College di Londra nel 2011 ha rivelato che le renne sono capaci di vedere luci con lunghezze d’onda inferiori ai 320 nm. Si tratta di un dato molto interessante se si pensa che gli uomini non riescono a vedere nulla al di sotto dei 400 nm.
naso: le renne hanno un olfatto molto sviluppato e possono percepire l’odore del cibo a una profondità di 60 cm. Il naso funziona come un condizionatore d’aria ed è capace di riscaldare l’aria che l’animale inspira prima che questa raggiunga i polmoni.
zoccoli: la particolare conformazione degli zoccoli consente alle renne di affrontare senza problemi tutte le stagioni. In estate, quando il terreno è più soffice e umido, i cuscinetti plantari diventano più spugnosi e permettono all’animale di muoversi senza alcuno sforzo. In inverno, invece, gli zoccoli laterali si restringono e grazie al bordo affilato dello zoccolo centrale il caribù riesce a non scivolare sul terreno ghiacciato e ricoperto di neve. Come se non bastasse, gli zoccoli permettono all’animale di fare cratering ovvero di scavare nella neve per trovare il cibo.
alimentazione: la dieta delle renne si basa soprattutto sul consumo di licheni, in particolare il Cladonia rangiferina soprannominato il lichene delle renne, cui vanno aggiunti salici, betulle, ciperacee, erba e carote. Le renne allevate dai Ciukci, una popolazione della Siberia nord orientale, sono ghiotte di funghi.
riproduzione: la stagione degli amori comincia verso la fine di settembre e prosegue fino agli inizi di novembre. I maschi si danno battaglia incrociando i palchi e chi riesce a sconfiggere l’avversario può radunare attorno a sé dalle 15 alle 20 femmine. Durante la stagione riproduttiva i maschi smetto di alimentarsi per dedicarsi solo alla conquista delle femmine e impiegare ogni energia nello scontro con i rivali. I cuccioli nascono tra maggio e giugno e, anche se continuano a bere il latte materno fino all’autunno successivo, dopo soli 45 giorni sono in grado di pascolare e nutrirsi da soli. Il caribù raggiunge la maturità sessuale intorno ai due anni d’età.
migrazione: le migrazioni sono lunghe o brevi in base alla sottospecie. Ad esempio, il caribù nordamericano ogni anno si sposta su distanze di 5000 km arrivando a coprire un territorio di 1.000.000 di km². Altre sottospecie, come Rangifer tarandus pearsoni e RRangifer tarandus platyrhynchus, sono stanziali ed effettuano piccoli spostamenti locali. Le renne sono in grado di coprire una distanza di 20-60 km in un giorno e di nuotare a una velocità pari a 6,5 km/h ma possono raggiungere anche i 10 km/h.
predatori: i principali nemici dei cuccioli sono le aquile reali e i ghiottoni mentre gli orsi polari, gli orsi polari e il lupo grigio attaccano renne di qualsiasi età. Anche simulidi e zanzare sono un pericolo per le renne soprattutto durante i mesi estivi. Lo stress provocato dall’attacco degli insetti ematofagi, infatti, può condizionare negativamente le abitudini alimentari e riproduttive delle renne.
Renna: la leggenda di Rudholp dal naso rosso
Rudholp è la renna diventata celebre grazie a una leggenda che ancora oggi si racconta durante la notte della viglia di Natale.
Un tempo la slitta di Babbo Natale era trainata da otto renne cui si aggiunse successivamente Rudholp, una tenera renna che veniva sempre presa in giro dalle compagne a causa del suo grosso naso rosso.
Il 24 dicembre di tanti anni fa una fitta nebbia coprì il cielo e Babbo Natale, preoccupato di non riuscire ad affrontare il viaggio per portare i doni a tutti i bambini, cercò una soluzione senza riuscirci. Il Natale sembrava ormai rovinato ma fu proprio Rudolph a risollevare il morale di Santa Claus che quando vide il luminoso naso rosso dell’animale capì che la renna avrebbe potuto trainare la magica slitta nella notte buia e nebbiosa.
Le altre renne, pentite per il loro comportamento, cominciarono ad applaudire e festeggiare Rudolph che, oltre a guidare il gruppo, da quel giorno è diventata la beniamina di tutti i bambini del mondo.
Renna: 5 curiosità sull’animale simbolo del Natale
Ecco cinque curiosità sulla renna che forse non tutti conoscono:
- Filosofi: le renne compaiono nelle opere di Aristotele e Teofrasto e vengono chiamate tarandos. I due filosofi le descrivono come cervi dalle dimensioni di un bue diffuse in Scizia, una zona corrispondente all’area euro-asiatica. Sembra che anche l’animale incontrato da Giulio Cesare nella Foresta Ercinia nel 53 a.C. e descritto nel De Bello Gallico fosse una renna.
- Stessa specie, nomi diversi: renna deriva da rein un nome di origine norrena che significa “animale cornuto”. Nelle lingue uraliche tutti i nomi utilizzati per indicare la renna domestica derivano da počaw, un termine iraniano che significa “bestiame domestico”. Infine, il termine caribou di origine francese, deriva da mi’kmaq qalipu, che significa “spalatore di neve” mentre in inuktitut, una lingua eschimo-aleutina, il caribù è chiamato tuktu.
- Tradizioni: le renne erano animali sacri a Isa o Disa, la Grande Madre degli Scandinavi e nelle culture nordiche avevano il compito di guidare le anime dei defunti nell’oltretomba.
- La slitta: le renne che traino la slitta di Babbo Natale sono femmine o esemplari castrati poiché i maschi della specie perdono i palchi durante la stagione invernale.
- Stemmi e monete: le renne sono raffigurate sugli stemmi delle città norvergesi di Eidfjord, Porsanger, Rendalen,Tromsø, Vadsø, Vågå, su quello della provincia svedese di Västerbotten e sullo stemma della città svedese di Piteå. Anche in Filandia le municipalità di Kuusamo e Inari hanno una renna sul loro stemma. Inoltre, il caribù è l’animale simbolo della provincia i Terranova e Labrador e compare sulla moneta canadese da 25 centesimi e sullo stemma del Nunavut.
