
Riscaldamento globale: febbraio da record, il più caldo dal 1880
Il 2016 non è iniziato da molto eppure già registra preoccupanti record: febbraio è stato il mese più caldo della storia, almeno dal 1880, anno in cui sono iniziate le rilevazioni.
Secondo i dati della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), l’agenzia federale statunitense che si occupa di meteorologia, la temperatura era di 1,21°C sopra la media del XX secolo, contro i già notevoli + 0,63°C del febbraio dello scorso anno.
Un aumento graduale e inarrestabile
Ma le allarmanti statistiche non finiscono qui. L’ascesa della temperatura globale sembra aver premuto l’acceleratore proprio nell’ultimo periodo. Febbraio è stato anche il terzo mese consecutivo con un’anomalia termica positiva superiore a 1° C. Entro maggio potremmo aver vissuto l’anno più “febbricitante” di sempre.
E ciò che preoccupa davvero è una situazione climatica che non accenna a stabilizzarsi: si stanno raggiungendo sempre più velocemente quei 2°C di troppo che potrebbero causare gravi conseguenze per il nostro pianeta.
Non è colpa del Niño
Uno dei fattori alla base del recente aumento delle temperature della superficie terrestre e oceanica è il fenomeno climatico El Niño, evento periodico che si verifica ogni 3-7 anni nei mesi di dicembre e gennaio, e che ha interessato quelli appena trascorsi.
Si alzano le temperature dell’Oceano Pacifico e, di conseguenza, quelle dell’intero pianeta. Gli anni del Niño tendono quindi a essere più caldi e il ciclo attuale si è rivelato molto più potente dei precedenti.
Ma le temperature più alte sono state rilevate nelle latitudini settentrionali: scostamenti termici straordinari (fino a 5-10° C oltre la media) in aree della Terra come Russia, Alaska e Circolo Polare Artico, solitamente non interessate dal Niño, che influisce prima di tutto sulle zone tropicali e temperate.
Il Niño da solo non giustifica quindi tale surriscaldamento (al massimo lo ha accentuato) e, anche quando i suoi effetti si saranno esauriti, le temperature resteranno sempre troppo alte.
Guarda il video che mostra il cambiamento della temperatura terrestre dal 1880 al 2015.
Il responsabile è l’uomo
Il riscaldamento globale non può essere ricondotto semplicemente a cause naturali. Da incolpare è prima di tutto l’attività dell’uomo. Le emissioni di gas serra, e in particolare di anidride carbonica – causate principalmente dalla produzione di energia per mezzo di combustibili fossili e dalle deforestazioni – continuano ad aumentare: nel 2015 il livello di CO2 ha superato l’altissima soglia di 400 ppm (parti per milione).
I risultati sono già sotto gli occhi di tutti, a partire dall’aumento di eventi meteorologici estremi, come alluvioni, siccità, ondate di caldo e di gelo. E ciò che spaventa più di tutto è il ritiro dei ghiacciai: sempre lo scorso, caldo, febbraio l’Artico ha registrato il livello più basso di ghiaccio mai visto nel secondo mese dell’anno. E si fa sempre più concreta la possibilità che nell’estate di questo 2016 si tocchi il minimo storico. Ma alle conseguenze di questo discioglimento sarebbe meglio non assistere.
