
Risparmio idrico: ecco come ridurre i consumi d’acqua in casa in 10 semplici mosse
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In cucina, in bagno e in giardino: ecco 10 semplici modi per ridurre il nostro consumo idrico casalingo. Il Pianeta – e la bolletta – non potranno fare altro che ringraziare.
Il tema del risparmio idrico è uno dei più attuali e scottanti in questo preciso momento storico: nonostante l’acqua sia uno dei beni più preziosi a nostra disposizione, si tratta anche di una risorsa finita, esauribile, e sempre più scarsa. Cambiamento climatico, inquinamento, intensificazione delle attività industriale, ma anche una popolazione mondiale in costante crescita, sono solo alcuni dei fattori che stanno mettendo a serio pericolo le nostre scorte d’acqua.
Il monito degli esperti è forte e chiaro: se i consumi di acqua dolce, da decenni in costante crescita, non caleranno, nei prossimi decenni potremmo trovarci di fronte ad una crisi idrica senza precedenti.
Già allo stato attuale, oltre 3,6 miliardi di persone sono private dell’accesso ad una fonte stabile e sicura di acqua potabile, con tutte le conseguenze che da questo derivano per la stabilità geopolitica, economica e sociale globale. In poche parole, viviamo in un mondo in cui l’acqua è appannaggio di una fetta sempre più ristretta – e privilegiata – della popolazione globale. E, se le cose non cambieranno in fretta, la situazione non è certamente destinata a migliorare.
La buona notizia in tutto questo è che chiunque può fare la sua parte per agevolare il risparmio idrico, sia fuori che dentro le mura domestiche. In questo articolo, scopriremo 10 consigli per abbassare i nostri consumi d’acqua senza grandi sforzi o rinunce – e la bolletta non potrà fare altro che ringraziare.
Risparmio idrico: 10 modi per ridurre i consumi d’acqua (ed abbassare i costi in bolletta)
Lasciare il rubinetto aperto mentre ci laviamo i denti, gettare l’acqua di cottura della pasta, innaffiare le piante nelle ore più soleggiate o avviare la lavastoviglie anche quando non ce ne sarebbe effettivamente bisogno: quante volte sprechiamo acqua – e soldi – senza rendercene conto?
I dati pubblicati dall’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) rivelano che, su un totale di 8,2 miliardi di metri cubi di acqua immessa nel sistema al giorno, la perdita si aggira intorno ai 3,4 miliardi, ovvero oltre 150-200 litri di acqua sprecata per abitante in sole ventiquattro ore.
Di questi, oltre il 48% è dovuto ad anomalie delle reti idriche: in poche parole, di 100 litri d’acqua immessi nel sistema, soltanto 52 raggiungeranno le nostre abitazioni e potranno essere utilizzati. Se andiamo, invece, a vedere i consumi idrici personali, più del 40% dell’acqua effettivamente utilizzata ogni giorno viene destinata all’igiene personale, e soltanto l’1% per bere o cucinare.
E pensare che, con alcuni semplici accorgimenti, il nostro consumo giornaliero di acqua – che come abbiamo visto si aggira intorno ai 150-200 litri – potrebbe essere ridotto a “soltanto” 60 litri, un numero che comunque supera ancora la soglia dei 50 litri quotidiani sopra la quale, secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), si ha dello spreco. E non è soltanto l’acqua ad essere sprecata: l’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha stimato che l’energia necessaria alla produzione di acqua calda rappresenta circa il 25% dei consumi totali pro capite, ovvero circa 1000 kWh per persona all’anno. In termini monetari, una famiglia di 4 persone, che consuma una media di 100 mila litri di acqua calda (45°C) all’anno, spende circa 400 euro in totale. Insomma, si tratta di una spesa non indifferente, che potrebbe essere notevolmente ridotta adottando piccoli accorgimenti volti a razionalizzare i nostri consumi idrici.
Da notare che ci sarebbe molto da fare anche per diminuire la cosiddetta “impronta idrica” – ovvero il volume complessivo di acqua dolce utilizzata per produrre i beni ed i servizi di cui usufruiamo per condurre la nostra normale vita quotidiana. Parliamo quindi, ad esempio, dell’acqua “nascosta” utilizzata per la produzione del cibo che portiamo in tavola o dei vestiti che indossiamo, ma questo è un discorso che abbiamo già affrontato in questo articolo.
Qui ci concentreremo più nello specifico su 10 semplici abitudini quotidiane che possiamo implementare fin da subito per ridurre gli sprechi d’acqua casalinghi in cucina, giardino e in bagno, e far sì che la velocità di prelievo di questa risorsa non superi il tempo necessario per la sua “riproduzione”. I vantaggi saranno tangibili non solo per l’ambiente, ma anche per le nostre bollette.
- Chiudere l’acqua mentre ci spazzoliamo i denti e ci insaponiamo sotto la doccia, un grande classico, che però potrebbe fare davvero la differenza. Basti pensare che spazzolare i denti per due minuti senza chiudere il rubinetto comporta un consumo idrico di quasi 6 litri d’acqua (senza contare che ci laviamo i denti almeno 2-3 volte al giorno), mentre 5 minuti di “insaponamento” sotto la doccia fino ad 80 litri. Lo stesso discorso vale quando ci insaponiamo le mani senza chiudere il rubinetto (fino a 5 litri, moltiplicato per almeno 3-4 volte al giorno). Il totale? Più di 120 litri d’acqua che potrebbero essere facilmente risparmiati ogni giorno;
- Inoltre, scegliere la doccia invece che la vasca da bagno consente di risparmiare fino a 1.200 litri d’acqua all’anno. Infatti, se con la vasca i consumi si aggirano tra i 100 e i 160 litri di acqua per volta, per una doccia questi sono ridotti ad un massimo di 80 litri, che si riducono a 40 se si chiude il rubinetto quando ci si insapona;
- Installare rubinetti a risparmio idrico, dotati di speciali cartucce con limitatori di temperatura e portata dell’acqua in uscita e di temperatura. Tra questi troviamo sia i cosiddetti miscelatori termostatici, più costosi e che permettono di regolare la temperatura evitando eccessivi consumi, i riduttori di flusso, che riducono la quantità d’acqua in uscita dalla bocca del rubinetto ed i rompigetto (o frangigetto), dispositivi meccanici da applicare alla bocca del rubinetto che, miscelando particelle di acqua ed aria, limitano fino al 50% l’acqua erogata senza intaccare la pressione del getto;
- Optare per sanitari a risparmio idrico, dotati di sciacquoni a doppio tasto che consentono di risparmiare fino al 50% dell’acqua potabile utilizzata per espletare i nostri bisogni quotidiani che, con uno sciacquone comune ad un pulsante, si aggira intorno ai 16 litri per volta. Si tratta quindi di un risparmio idrico notevole che può arrivare fino agli 80-100 litri al giorno, e che si traduce anche in un risparmio economico assolutamente da non sottovalutare;
- Il risparmio idrico passa anche dal lavaggio di panni e piatti: evitiamo di farlo a mano e scegliamo elettrodomestici ad alta classe energetica (A+). Inoltre, assicuriamoci di fare lavaggi più brevi e di riempire gli elettrodomestici fino a pieno carico, sia quando utilizziamo la lavatrice che la lavastoviglie. Il risparmio sarà notevole sia in termini di acqua che di denaro;
- Riutilizzare l’acqua con cui abbiamo lavato le verdure o cotto la pasta per sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie o, ancora, per innaffiare le piante (in questo caso, attenzione però a non utilizzare acqua precedentemente salata, che potrebbe provocare danni alla loro crescita). Ovviamente, le verdure dovrebbero sempre essere lavate in una bacinella e non direttamente con l’acqua corrente, se non per la fase di risciacquo. Inoltre, quando portiamo dell’acqua a bollore (ad esempio per cucinare un piatto di pasta), possiamo sfruttarla per cuocere diversi alimenti contemporaneamente, utilizzando ad esempio un cestello con divisori;
- Allo stesso modo, possiamo riutilizzare l’acqua del condizionatore per stirare o lavare i pavimenti ed installare una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, perfetta per usi non potabili, come pulire l’auto o innaffiare orti e giardini (le piante da esterno amano particolarmente l’acqua piovana, in quanto meno dura rispetto a quella corrente);
- A questo proposito, facciamo sempre in modo di innaffiare le piante quando le temperature non sono troppo elevate ed i raggi del sole non sono troppo forti, in quanto l’acqua evaporerebbe molto velocemente ancor prima di essere stata assorbita dalle radici. Utili anche gli impianti di irrigazione temporizzati o a goccia, che consentono di erogare direttamente nel terreno soltanto la quantità di acqua necessaria alle nostre piante (possiamo impostare diverse durate a seconda della tipologia di pianta e alle temperature/condizioni meteorologiche esterne);
- Fare attenzione alle perdite e provvedere ad una manutenzione regolare dei nostri impianti, in quanto, come abbiamo visto, le perdite di acqua dovute a guasti e malfunzionamenti nella rete idrica e nei sistemi di distribuzione di questa preziosissima risorsa costituiscono oltre il 42% dell’acqua che viene costantemente prelevata dagli acquedotti. Ecco perchè, anche nel nostro piccolo, dobbiamo assicurarci di manutenere periodicamente i nostri impianti domestici (preferibilmente rivolgendosi ad un tecnico qualificato) al fine di evitare eventuali perdite che, per quanto ridotte, potrebbero accumularsi nel tempo. Basti pensare che un rubinetto che perde una sola goccia di acqua al secondo contribuisce a sprecare, complessivamente, circa 5.000 litri di acqua in un anno;
- Infine, facciamo attenzione a chiudere l’impianto centrale dell’acqua nel caso dovessimo assentarci dalle mura domestiche per periodi prolungati, come ad esempio vacanze o viaggi di lavoro, in modo da scongiurare eventuali perdite e/o allagamenti, dannosi sia per la casa che per il portafoglio.
Come possiamo vedere, si tratta di piccoli e semplici accorgimenti, che però possono davvero fare la differenza. Inoltre, grazie al bonus risparmio idrico, da poco confermato e rinnovato fino a fine dicembre 2023, potremo godere di importanti agevolazioni per l’acquisto di nuovi sanitari a scarico ridotto o rubinetteria con flusso d’acqua limitato.
Bonus risparmio idrico 2023: come e chi può richiederlo?
Il bonus risparmio idrico è una misura del Governo introdotta con la Legge di Bilancio 2021 (Legge n.178 del 30 dicembre 2020), e da poco confermata per l’anno 2023 con uno stanziamento di oltre 20 milioni di euro. L’obiettivo del bonus è proprio quello di incentivare il risparmio di acqua attraverso l’acquisto e la sostituzione di strumenti per il flusso d’acqua, quali docce, soffioni e sanitari in ceramica.
La misura prevede infatti rimborsi fino a 1.000 euro e senza limiti di Isee sulle spese sostenute durante l’anno precedente (2022) per acquistare:
- Sanitari in ceramica, con volume massimo di scarico di 6 Litri o inferiore, incluse le spese per eventuali opere murarie ed idrauliche necessarie per la loro installazione e per la rimozione dei sistemi preesistenti;
- Dispositivi per il controllo del flusso d’acqua (rubinetti e miscelatori), sia per bagno che per cucina, inclusi eventuali lavori di manodopera necessari per il ricambio dei sistemi precedenti;
- Installazione di soffioni doccia e colonne doccia, con portata massima di 9 litri al minuto. Ancora una volta, le spese di installazione sono comprese/possono essere comprese nel rimborso.
Il bonus risparmio idrico 2023 è rivolto sia a persone fisiche che esercizi commerciali (purché residenti in Italia) e può essere richiesto una sola volta per immobile dal 17 febbraio 2023 al 30 giugno 2023 tramite l’apposita Piattaforma del Ministero della Transizione Ecologica (MITE), previa autenticazione con SPID di livello 2 o CIE (Carta d’Identità Digitale), per tutti i lavori di installazione, manutenzione e ricambio relativi all’anno precedente (2022).
