
Sacchetti biodegradabili, in Italia la metà sono illegali
Nonostante la legge li abbia vietati, in Italia molti dei sacchetti commercializzati sono realizzati con materiale non compostabile. E vengono spacciati come “bio”.
L’allarme è stato lanciato da Legambiente e trova riscontro in uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche: il 23% dei campioni analizzati contiene quantità di polietilene superiori alla norma.
Una legge vieta l’uso dei sacchetti di plastica
Per quanto riguarda l’uso dei sacchetti di plastica inquinante, l’Italia ha fatto scuola in Europa: la legge che mette al bando gli shopper non compostabili nel nostro Paese è entrata infatti in vigore nel 2011, molto prima della direttiva votata dalla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo nel 2014. Anche l’Inghilterra, più di recente ha fatto scelte simili, aggiungendo un costo ai sacchetti della spesa.
Eppure in Italia, dopo già 5 anni, la metà dei sacchetti in circolazione è ancora illegale.
Lo denuncia a gran voce Legambiente e una conferma arriva dall’istituto del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) per i Polimeri, Compositi e Biomateriali di Catania.
Shopper bio “taroccate”
Nel mese di giugno, la nota associazione ambientalista ha raccolto 26 shopper dichiarate biodegradabili in altrettanti esercizi commerciali, soprattutto della grande distribuzione, dal Nord al Sud Italia. L’IPCB (Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali) ha quindi avviato una procedura innovativa per rilevare nei campioni la presenza di polietilene (PE), la più comune delle materie plastiche, che per legge dovrebbe essere del tutto assente.
La natura chimica degli shopper è stata indagata tramite pirolisi (decomposizione tramite calore), unita a gascromatografia (separazione dei componenti gassosi) e spettrometria di massa (identificazione delle sostanze). I campioni in cui è stata rilevata presenza di polietilene sono stati sottoposti ad analisi termogravimetrica per stimarne il contenuto. E infine, su quelli in cui il PE superava i limiti posti dalla normativa EN 13432: 2002 sono stati svolti ulteriori esami quantitativi.
I risultati dei test di laboratorio, resi pubblici dalla rivista La Nuova Ecologia, house organ di Legambiente, si commentano da soli: su 26 sacchetti analizzati 6 contenevano polietilene, in 2 casi perfino più del 7%; in 16 vi era una quantità non particolarmente significativa (ma comunque presente), e solo 4 ne erano completamente privi.
Guarda il video sull’analisi dei sacchetti
Stiamoci attenti
Questa ricerca si inserisce nel contesto della campagna di Legambiente #unsaccogiusto, lanciata per sensibilizzare i cittadini e spingerli a scegliere sacchetti che rispettino i criteri di legge. E per dare visibilità all’iniziativa è stato scelto un testimonial d’eccezione: Fortunato Cerlino, il cattivissimo boss Savastano della serie tv Gomorra:
“Per cambiare le cose basterebbe stare attenti, informarsi, scegliere prodotti virtuosi, denunciare l’illegalità, fare la propria parte”.
