
Sapone naturale fatto in casa: idee e consigli
Sapone naturale: le origini di un prodotto indispensabile
Il sapone naturale può essere acquistato in erboristeria, nei negozi di commercio equo e solidale o nei supermercati in cui è possibile comprare prodotti biologici. Oppure si può fare in casa, una valida alternativa che permette di scegliere gli ingredienti da utilizzare per creare saponi di diverse misure.
Natale è alle porte e per gli amanti del fai da te alla ricerca di idee originali per regali destinati a parenti e amici la soluzione giusta si chiama sapone naturale fatto in casa.
Il sapone si prepara attraverso un processo chiamato saponificazione che porta alla formazione del sale carbossilico (il sapone) e di un alcol (in genere glicerina). Il prodotto finale è neutro, pastoso ma non duro, schiumogeno, non friabile, non unto e profumato.
Fondamentale per la cura e la pulizia del corpo, il sapone ha una funzione tensioattiva e ciò significa che è un composto capace di diminuire la tensione superficiale di un liquido, agevolando la bagnabilità delle superfici o la miscibilità tra liquidi diversi.
Le origini del sapone sono avvolte dal mistero e le prime testimonianze, risalenti al 28000 a.C., provengono da scavi effettuati nella zona dell’antica Babilonia dove è stato ritrovato un materiale molto simile al sapone e conservato in cilindri d’argilla con incise delle ricette per la preparazione. Inoltre, su una tavoletta Sumera del 2200 a.C. è descritto un sapone composto di acqua e olio di cassia.
Saponi preparati mescolando grassi animali, oli vegetali e Trona, un minerale raccolto nella valle del Nilo, erano regolarmente utilizzati dagli antichi Egizi secondo le informazioni ricavate dal papiro di Ebers, un rotolo lungo 20 metri, alto 20 cm, suddiviso in 108 pagine e databile alla XVIII dinastia egizia.
Riferimenti a sostanze utilizzate per l’igiene del corpo si trovano anche all’interno della Bibbia. In Giobbe 9:30 (circa V secolo a.C.) con la parola sapone è stato tradotto il generico termine ebraico borith, che indica la liscivia, e il carbonato di potassio (o potassa) ottenuto dalle ceneri di particolari vegetali come la Salsola kali particolarmente diffusa sulle spiagge del Mar Morto e del Mediterraneo. Altri riferimenti si trovano in Geremia 2:22 (circa VII secolo a.C.) e in Malachia 3:2 (circa V secolo a.C.). Oltre a ciò, in alcuni versetti e in Proverbi 25:20 si parla del natron (carbonato decaidrato di sodio), una sostanza che si utilizzava in Egitto anche nelle operazioni di imbalsamazione.
Gli antichi Greci e Romani, invece, non utilizzavano il sapone come detergente ma la porosa pomice, la creta finissima, la soda o le polveri abrasive come argilla, polvere di equiseto e farine di fave. In aggiunta, dopo il bagno massaggiavano il corpo con olio d’oliva.
I primi a utilizzare la soda caustica nel processo di saponificazione furono gli Arabi che creavano saponi molto fini con grassi vegetali, come l’olio di oliva, a cui aggiungevano essenze aromatiche. In un manoscritto di al-Razi, medico e scienziato pluridisciplinare persiano, si trovano le prime ricette di quei saponi profumati, colorati, solidi o liquidi, che raggiunsero l’Europa dopo la fine delle crociate. La produzione del sapone, grazie ai Crociati che importarono le tecniche arabe, si affermò soprattutto in Spagna, Italia e Francia.
Vi piacerebbe produrre del sapone naturale fatto in casa? Scopriamo insieme quali sono gli ingredienti e i passaggi necessari per ottenere delle saponette colorate e profumate.
Sapone naturale: la ricetta per prepararlo in casa e il metodo Melt and Pour
Il sapone naturale è realizzato con ingredienti 100% naturali ed è privo di conservanti, profumi sintetici, coloranti artificiali e sostanze allergizzanti. Inoltre non è testato su animali e non contiene grassi animali.
I saponi naturali più famosi sono il sapone di Aleppo e quello di Marsiglia. Il primo è un sapone per l’igiene personale prodotto nell’antica città di Aleppo, nella Siria settentrionale, e contiene olio d’oliva e olio d’alloro mentre un’altra variante, contenente solo olio d’oliva, è tipica della città palestinese di Nablus nella regione della Cisgiordania. Il sapone di Aleppo nutre in profondità la pelle, elimina i batteri causa di cattivo odore e ha proprietà antisettiche, antibiotiche, antifungine e antiprurito.
Il sapone di Marsiglia, invece, può essere utilizzato per la cura della persona, per il bucato, per la pulizia della casa e anche per lavare il proprio amico a quattro zampe. È un sapone prodotto con oli vegetali nella zona attorno a Marsiglia, in Francia, da circa 600 anni e ha proprietà emollienti, lenitive e antibatteriche.
Se volete cimentarvi nella produzione di sapone naturale fatto in casa ecco quali sono gli strumenti di cui avete bisogno e gli ingredienti necessari:
- guanti in gomma
- mascherina
- occhiali protettivi
- soda caustica
- acqua distillata
- bilancia elettronica
- recipiente pirex graduato
- cucchiaio di legno o acciaio per mescolare
- spatola in silicone
- pentola in acciaio inox
- termometro da cucina
- frullatore a immersione
- pellicola trasparente da cucina
- coperta
- stampo in silicone per saponi
- coltello a lama liscia
- olio extra vergine d’oliva
- oli essenziali
La prima cosa da fare è indossare guanti, mascherina e occhiali protettivi. In seguito, pesare prima 128 grammi di soda caustica e poi, nel contenitore in pirex, 300 grammi di acqua distillata. Versare, con calma e molta attenzione, la soda caustica nel recipiente pirex, mescolare con il cucchiaio, coprire il contenitore con della pellicola trasparente e lasciarlo raffreddare.
Pesare un chilo di olio d’oliva e metterlo in una pentola sul fuoco, mescolando fino a quando l’olio non avrà raggiunto la temperatura di 45 gradi. Misurare la temperatura del composto a base di acqua e soda caustica e quando anche questo avrà raggiunto la temperatura di 45 gradi, unirlo all’olio e mescolare con il cucchiaio. Successivamente, frullare il composto per ottenere una consistenza simile a quella della crema pasticciera (questo passaggio è detto “fase di nastro”).
A questo punto si possono aggiungere alcune gocce (circa 20-25) di oli essenziali come quello di lavanda o di arancio. Frullare ancora una volta e trasferire il composto, con l’aiuto di una spatola, all’interno di uno stampo in silicone per saponi simile a quello del plumcake. Non resta che lasciar riposare il sapone per 48 ore avvolto nella coperta prima di toglierlo dallo stampo, tagliarlo e far stagionare le saponette per circa 6-8 settimane in un luogo fresco e asciutto.
Durante la fase a nastro si possono aggiungere, oltre agli oli essenziali, anche altri elementi come petali di rosa o altri fiori essiccati, pigmenti colorati naturali e fettine di agrumi essiccati. Inoltre, è possibile utilizzare stampi in silicone di forma e grandezza diversa in base al risultato che si vuole ottenere.
Un metodo più facile e veloce per produrre sapone naturale senza affrontare il processo di saponificazione è il Melt and Pour, ovvero sciogli e versa. Si tratta di una ricetta che ha come base un sapone già pronto, come quello di Marsiglia o quello alla glicerina, da sciogliere a bagnomaria. In genere, 100 g di sapone sono sufficienti per ottenere una saponetta di medie dimensioni ma le dosi variano in base allo stampo che si sceglie di utilizzare.
Una volta sciolto il sapone basta aggiungere qualche goccia di olio essenziale, un pizzico di polveri per colorare (ad esempio cacao o curcuma), oli vegetali, come quello di argan, jojoba, cocco o mandorle, fiori secchi ed esfolianti naturali (cocco grattugiato, sale rosa dell’Himalaya, argilla verde, ecc). Infine, versare il composto in uno stampo di silicone e aspettare circa 3 ore prima di sformare il sapone.
