
Sicurezza in bicicletta: arriva Cyclee!
Cyclee: un dispositivo che proietta sulla schiena del ciclista frecce e stop.
L’ultima innovazione per ridurre gli incidenti stradali notturni a bordo della due ruote è Cyclee: i conducenti, spesso vittime di automobilisti distratti e imprudenti, ora possono pedalare in tranquillità e sentirsi più sicuri.
L’Azerbaigian. Cosa vi fa venire in mente?
Gli uomini di affari forse si sfregheranno le mani sognando i ricchi giacimenti di petrolio, i più colti e spirituali penseranno con un sospiro all’adorazione del fuoco sacro zoroastriano.
Di certo l’associazione più immediata non è legata al ciclismo, eppure proprio dai monti del Caucaso è in arrivo un’innovazione che potrebbe salvare la vita di molti amanti della bici.
Si chiama Cyclee ed è un dispositivo hi-tech di ultima generazione che nasce per ridurre il rischio di incidenti stradali notturni in bicicletta.
Un piccolo proiettore, infatti, riproduce sul dorso del ciclista simboli luminosi che indicano le sue azioni (svolta a sinistra, svolta a destra, stop). Il dispositivo, da montare dietro il sedile della bicicletta, è collegato a un’APP che in modalità wireless consente di personalizzare i simboli.
Può essere installato su diversi tipi di bici e il montaggio cambia in base al modello.
Ma a chi va il merito dell’invenzione?
L’inventore
Elnur Babayev, inventore di Cyclee, si è laureato in Industrial Design presso l’Università di Baku, in Azerbaigian, nel 2005.
Da allora ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti per le sue invenzioni, che, al pari di Cyclee, sono tutte caratterizzate dall’unione fra tradizione e innovazione. Fra queste si possono ricordare: Otokar, un minibus ultra-moderno; E-Paper Google-Maps, una cartina interattiva che unisce la forma di una cartina tradizionale alla tecnologia satellitare di Google; Shakh, un carro armato guidato da un drone in grado di identificare e disattivare le mine antiuomo, svolgere attività di spionaggio e prestare soccorso in caso di necessità.
Telecinesi o scienza?
Nel riflettere sulle innovazioni di Babayev e sul rapporto che mettono in atto fra uomini e macchine sorge spontanea una domanda: siamo finalmente riusciti a fare in modo che le macchine siano in grado di anticipare i pensieri degli esseri umani? Purtroppo ancora no, però ci siamo quasi.
Nel caso di Cyclee, per esempio, un minuscolo sensore, presente all’interno del dispositivo, rileva, infatti, il movimento del ciclista e lo trasforma in un segnale luminoso: di sicuro ora gli automobilisti non avranno più scuse in caso di incidenti.
